DI KURT NIMMO
Ma che sorpresona! Due agenti che da molto tempo lavorano per i servizi segreti hanno riferito all’Associated Press che “un’indagine durata due anni sull’attentato al treno di Madrid ha concluso che i terroristi islamici che hanno fatto esplodere le bombe erano radicali che vivevano in Spagna che hanno agito da soli e non per ordine della rete al-Qaida di Osama bin Laden”. Certo che no, perché l’attentato sul treno a Madrid è stato commesso da informatori della polizia nell’ambito di un’operazione d’intelligence false flag. Il 29 aprile 2004 la BBC ha riferito che “Il marocchino Rafa Zuher e lo spagnolo Jose Emilio Suarez avevano avuto dei contatti con la polizia prima degli attacchi”. “Secondo quanto riportato da [il giornale spagnolo] El Mundo, [Suarez] era un informatore della Polizia Nazionale, e forniva informazioni sul traffico di armi, droga ed esplosivi”.
Non è un caso che l’Associated Press si sia dimenticata di menzionare questo scomodo dettaglio, e non è un caso che il tunisino Serhan Ben Abdelmajid Fakhet si sia fatto “saltare in aria insieme ad altri sei sospetti quando la polizia ha circondato il loro appartamento tre settimane dopo l’attentato”, insieme a Jamal Ahmidan, lo “stratega militare” marocchino dell’operazione, come fa notare l’Associated Press. Il suicidio spesso è il destino che subiscono gli sciocchi con troppe informazioni, specialmente gli sciocchi di “al-Qaeda”.
Rafa Zuher “era un informatore della polizia per un’unità speciale della Guardia Civile, conosciuta come Unidad Central de Operaciones”, scrive Michel Chossudovsky. Non dovrebbe sorprendere che la Guardia Civil abbia operato come polizia segreta per il generale fascista Francisco Franco, che per molto tempo è rimasto al potere in Spangna, e a lungo accusato di crimi di guerra (durante la guerra civile spagnola), torture e atrocità. Inoltre, Jose Emilio Suarez “aveva il numero di telefono del capo del Tedax, Juan Jesus Sanchez Manzano. Tedax è la squadra di artificieri della Guardia Civile Spagnola, una divisione altamente specializzata della polizia spagnola. Un ufficiale di questa unità speciale in realtà è stato coinvolto nel disinnescamento di una delle bombe che stavano per essere piazzate sul treno”. E anche questa non è una sorpresa, benchè sia stata completamente ignorata dai mass media in quel periodo, che evidentemente volevano che fosse rieletto José María Aznar (ex falangista o fascista), perché il documento attribuiva la responsabilità ad “al-Qaeda”. Invece gli spagnoli hanno eletto Rodríguez Zapatero, un socialista.
José María Aznar ha provato ad accusare degli attentati l’Euskadi Ta Askatasuna [“Patria Basca e Libertà”], o l’ETA ma questo non collimava con il documento scoperto, come accennato dai necon straussiani, che attribuiscono qualsiasi atto di terrorismo ad “al-Qaeda”; perché tutte queste azioni naturalmente vengono attribuite ai cattivi musulmani e agli arabi, come per esempio “al-Qaeda”, in realtà una trovata della CIA-ISI. Arnaldo Otegi, leader del Batasuna, un partito politico basco, ha confutato le accuse all’ETA suggerendo che il colpevole più probabile fosse la “resistenza araba”. L’11 marzo 2004, è stato ampiamente riportato che un furgone, rubato nella città spagnola di Alcalá de Henares, conteneva diversi detonatori e una cassetta in arabo con alcuni versi coranici (ma come si scoprirà successivamente, questa cassetta è un prodotto commerciale e non conteneva materiale specifico sugli attentati). A quanto pare i terroristi islamici hanno l’abitudine di lasciare materiale religioso islamico, come Marwan Alshehhi, ritenuto uno degli attentatori dell’undici settembre, aveva lasciato un corano in un’auto noleggiata, scoperta all’aeroporto Logan di Boston (insieme alle istruzioni su come pilotare un aereo commerciale e un calcolatore di consumo di carburante).
Oltre al coinvolgimento diretto e ignorato della polizia negli attentati di Madrid, esiste una relazione sospetta tra il marocchino Jamal Zougam, definito dai mass media come il “leader della cellula spagnola di al-Qaida”, l’imam Abu Hamza al-Masri e la moschea londinese di Finsbury Park. A febbraio l’Associated Press ha riportato che Abu Hamza al-Masri, durante il suo recente processo per le accuse di terrorismo, ha ammesso di “essersi incontrato diverse volte con agenti di polizia e membri dei servizi segreti dell’MI5”. L’agosto scorso Haroon Rashid Aswat, ritenuto coinvolto negli attentati di Londra, si è rivelato essere un membro dell’intelligence britannica, collegato con al-Masri e il suo gruppo al-Muhajiroun (vedi qui una foto dei due insieme). Secondo John Loftus, ex procuratore federale USA, al-Muhajiroun serviva “per reclutare militanti islamici con passaporti inglesi per la guerra contro i serbi in Kossovo”, come ha scritto Michael Meacher, ex ministro britannico sul Guardian lo scorso settembre.
Risulta che al-Muhajiroun, e di conseguenza al-Masri, sono collegati ai servizi segreti britannici, USA, pachistani e tedeschi, e hanno lavorato per la NATO in Kossovo. Loftus ha detto a Fox News (ed è un miracolo che Fox News l’abbia riportato) che la “CIA stava sovvenzionando l’operazione [Kosovo] per difendere i musulmani, mentre l’intelligence britannica si occupava dei contratti di assunzione e del reclutamento. Adesso abbiamo molti dettagli su questo perché Capitan Uncino [al-Masri], il capo di Al-Muhajiroun, [il suo] socio era Bakri Mohammed, un altro imam, il 16 ottobre 2001 ha rilasciato un’intervista dettagliata ad al-Sharq al-Aswat, un giornale inglese di Londra, descrivendo la relazione tra i servizi segreti inglesi, le operazioni in Kossovo e Al-Muhajiroun” (vedi Michel Chossudovsky, London 7/7 Terror Suspect Linked to British Intelligence?).
Ecco il collegamento tra Jamal Zougam, il “leader della cellula spagnola di al-Qaida”, sospettato per gli attentati di Madrid, e operazioni dei servizi segreti britannico-statunitense-pachistano-tedeschi. È possibile che l’Unidad Central de Operaciones spagnola lavorasse attraverso queste operazioni d’intelligence per creare terrorismo false flag, atti terroristici lugubremente simili a quelli delle operazioni di Gladio, connessa alla NATO, in Italia, soprattutto l’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, che ha causato la morte di ottantacinque persone e che è stato attribuito al protofascista italiano SISMI (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Militare). Interessante anche il fatto che l’“influente” neocon e “italianista” (cioè, che ha un’affinità con Mussolini e il fascismo), Michael Ledeen, era collegato al SISMI, come hanno rivelato il processo di Francesco Pazienza (che lavorava per il SISMI) e le dichiarazioni di importanti agenti segreti fatti davanti al parlamento italiano.
Non dovremmo aspettarci che i mass media, accedendo a pubblicazioni “mainstream”, riportino una qualsiasi di queste informazioni, raccolte facilmente facendo una semplice ricerca con Google. Invece ci si aspetta che crediamo che “i terroristi islamici” di Madrid siamo “radicali che vivevano in Spagna che hanno agito da soli e non per ordine della rete al-Qaida di Osama bin Laden”, che a sua volta è un’invenzione della CIA-ISI. In realtà ci sono moltissime prove che l’attentato di Madrid sia stato portato a termine da una componente USA-britannico-pachistano-tedesca del monolito d’intelligence e non da “gruppi di radicali algerini, marocchini e siriani decisi a commettere attentati”. Sicuramente però, dal momento che la “mente” dell’operazione di Madrid, il tunisino Serhan Ben Abdelmajid Fakhet, “si è fatto saltare in aria insieme ad altri 6 sospetti quando la polizia ha circondato il loro appartamento tre settimane dopo l’attentato”, portandosi via con sé lo “stratega militare” Jamal Ahmidan, ormai non esiste più un collegamento diretto con i veri autori degli attentati. I morti non parlano.
Kurt Nimmo
Fonte: http://kurtnimmo.com/
Link: http://kurtnimmo.com/?p=280
10.03.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di OLIMPIA BERTOLDINI
VEDI ANCHE: MADRID 11 MARZO 2004, ORE 7,40