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La Redazione

 

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ATTACCHI ALLA RUSSIA
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A cura di Davide
Il 1 Gennaio 2014
64 Views

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DI GABRIELE ADINOLFI
noreporter.org

La strage di Volgograd s’inserisce in un’offensiva serrata

La strage di Volgograd avviene all’indomani delle aministie concesse da Putin ai delinquenti che come l’oligarca Khodorkovsky, arricchitosi alle spalle del suo popolo, vengono contrabbandati come "oppositori politici".
Sullo sfondo della strage il verbo trozkista rimasticato nell’intervista delle pagate e coccolate sciacquette Pussy Riot.
Lo
scontro di civiltà tra trozkismo (occidentale) e dignità e buon senso
russo si cuce con lo scontro geopolitico, energetico e finanziario.
Non è difficile capire chi c’è dietro la strage.

Bisogna dire che questi americani che tutti davano per spacciati se la stanno cavando egregiamente, e gli inglesi con loro.

Persisto
nella convinzione che la crisi europea più che dai meccanismi dell’Euro
sia dipesa da chi su quei meccanismi ha operato.
Di
fatto, come temevo e come scrissi subito, la bolla finanziaria
"scoppiata" (o fatta scoppiare) in Usa nel 2008 e che riguarda anche
l’Inghilterra, è stata scaricata, grazie al rating e alla speculazione,
in Europa.
Gli Usa – che vanno alla grande anche nella spartizione internazionale – l’hanno scaricata su di noi e sembrano in ripresa.
L’Inghilterra
approfittando della crisi dell’Euro ha rafforzato la sua piazza
finanziaria e si proietta verso il superamento economico della stessa
Germania.
I tedeschi che
proprio non capiscono perché noi "terroni" non possiamo cambiare, per
sostenere e difendere il sistema, richiedono una politica di rigore che
in parte noi non possiamo seguire e che in parte non vogliamo seguire
perché la clientela dei nostri papponi è parassitaria (la spesa pubblica
italiana è di oltre ottocento miliardi di euro all’anno, di cui più di
un quarto di sprechi esosi).
Così la Germania si ritrova da sola a fare la parte della cattiva.

Intanto
ad est, boicottando la Russia nella sua zona d’influenza, zona in cui
russi e tedeschi hanno interessi comuni, essi riescono a colpire in
profondità.
La Germania lì potrebbe
svolgere il ruolo di mediazione decisiva. Perché, comunque, non dobbiamo
dimenticare le profonde e giustificatissime motivazioni antirusse in
Ucraina e nel Baltico.
Non lo
fa perché non ha una classe dirigente all’altezza e perché è succuba
psicologicamente della cultura dominante (la "critica al padre" e il
"senso di colpa" sono nati in Germania con il locale 1968 trozkista).
Sicché in quello scontro di civiltà imperniato su femen, pussy riots, gay pride, la Germania si trova sospinta ad Occidente.
Questo aiuta la disgregazione e l’allentamento dei nostri rapporti ad est.

Io vedo, per il momento, una disfatta generale e una regia nemica molto presente e molto efficace.
Diretta a separare Germania e Russia e a centrifugare l’Europa che gli angloamericani vedono solo come stampella e pattumiera.
Anche i toni delle piazze mi danno l’impressione di una regia molto attenta.
Qui dove gli argomenti di ribellione sono molti prevalgono i temi di no Euro e di no Germania.
Che,
a prescindere da quello che si pensi in materia e dalle nostre
divergenze, attesta che si sono comunque dimenticate o accantonate le
responsabilità italiane e delle agenzie di rating.
In
Ucraina invece vengono sventolate le bandiere della Ue, benché non sia
affatto il sentimento predominante degli anti-russi ucraini.

Insomma io vedo che

a) le potenzialità sopraggiunte dopo la Caduta del Muro hanno inquietato l’oligarchia dominante
b) che l’oligarchia dominante non si è lasciata sfuggire la situazione di mano
c)
che l’oligarchia dominante è in piena offensiva. Io sospetto che la
crisi non sia neppure scoppiata ma che sia stata procurata.

da cui

d) tutto quello che accade oggi va nella direzione della disgregazione e del tramonto
e) vanno recuperate le condizioni e le coscienze per ritornare in qualche modo al punto a.

Gabriele Adinolfi
Fonte: www.noreporter.org
Link: http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=20832:attacchi-alla-russia&catid=6:conflitti&Itemid=16
30.12.2013

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