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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU
Atene respira meglio, anche se fra attesa e attendismo. Questa incertezza non durerà ancora a lungo. Le manifestazioni popolari di mercoledì 11 febbraio, caratterizzate da un singolare civismo, sono state massicce. Nuovo clima a piazza Syntagma, senza presenza della polizia. Ho distinto chiaramente la tipologia sociale della classe (troppo poco) media, protagonista delle manifestazioni degli Indignati nel 2011, e ho potuto constatare l’assenza dei discepoli di Alba Dorata e dei comunisti del Partico Comunista greco. Si manifesta ad Atene (come lo si fa anche a Madrid, Lisbona o Parigi) per farsi sentire a Bruxelles.
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
All’uscita dal Consiglio Europeo del 12 febbraio, Alexis Tzipras ha dichiarato che “la discussione e gli sviluppi odierni segnano una propensione all’accordo politico. È stato chiaro che nessuno vuol creare le condizioni per una rottura”. La versione dei fatti, dal tono semplicemente ottimista, sarebbe quella del ministro della Difesa, Panos Kammenos (partito dei Greci Indipendenti): “Non vedremo più questa Troika, che aveva iniziato a esercitare il governo del Paese, questa storia non si ripeterà più. Tutti quei ragazzetti che entravano nei nostri ministeri e che si permettevano di dare ordini ai nostri ministri, non li vedremo più”. (canale ANT1, Atene, 13 febbraio).
C’è tuttavia da temere una versione più complicata della storia. La si può riassumere facendo la parafrasi di dichiarazioni d’altri tempi: “è stata proposta una nuova cooperazione fra noi e i nostri partner nel Consiglio Europeo. Ne abbiamo accettato il principio”. “Il popolo è la nostra forza”, ha scritto sul profilo Twitter Alexis Tzipras.
Dire che la storia si ripete serve a capire il presente, certo molto difficile, serve ad analizzare i tempi che corrono, salvo per coloro che li subiscono. Ovviamente la storia non si ripete mai, ma partecipa della costruzione e della diffusione delle rappresentazioni del futuro.
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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Aucun sacrifice pour la dette ou pour l’euro. Tendance gauche de SYRIZA. Athènes, le 11février |
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Grèce libre, Europe libre, Peuples libres. Athènes, le 11 février |
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Ici on crache (photo de Georges Papandréou). Athènes, le 11 février |
“Dopo che la battaglia navale di Navarino (1827) aveva definitivamente liberato la Grecia, Naupilo (capitale prima di Atene) aveva per quanto possibile indossato i panni di una gioiosa capitale. Le mode europee avevano conquistato le spose e le figlie dei palikari [i partigiani della guerra di indipendenza greca, N.d.T.]. Dall’Italia e dalle isole dello Ionio erano giunti insegnanti di danza. Gli ufficiali francesi del corpo di spedizione e gli ufficiali degli eserciti alleati avevano chiesto a Capo d’Istria [Giovanni Capo d’Istria, presidente della repubblica provvisoria dei rivoluzionari greci, prima del trattato di Londra, N.d.T.] il permesso di costruire, sui bastioni dell’Arsenale, una grande baracca in legno per dare un ricevimento con ballo in onore del Presidente e dei notabili. L’ammiraglio Ricord, dal vascello ammiraglio russo, era incaricato della musica. Capo d’Istria autorizzò la costruzione, ma decise che il capo di Stato avrebbe dovuto fare, per primo, gli onori di casa (…). Il primo ballo ufficiale di Naupilo fu un evento sensazionale. Capodistria si ritirò degnamente verso mezzanotte, ma la festa durò fino all’alba, con grande risentimento del Presidente”.
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Sortie du métro. Place de la Constitution, le 11 février |
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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“Sortons de l’UE”. Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
Ovviamente la storia non si ripete, eppure partecipa alla costruzione e alla diffusione delle rappresentazioni del futuro.
Il momento storco di piazza Syntagma è stato forte, perché i Greci, dopo cinque anni di occupazione … attraverso il debito, avevano incredibilmente voglia di un momento simile. Così erano in molti a pronunciarsi a favore di un’uscita della Grecia dall’euro, se non addirittura dall’Unione Europea. Agli antipodi dall’attuale posizione di Alexis Tzipras e di SYRIZA, per la quale “il senso della nostra comune avventura europea finirà per metterci d’accordo” (cito a memoria…).
Mi pare che SYRIZA, al contrario di piazza Syntagma, non percepisca da vicino quel che vedo. Strana serata quella dell’11 febbraio. Un collettivo di anarchici e di comunisti, sconosciuti al grande pubblico, si faceva notare per i suoi slogan: “Cancellamento del debito. Guerra alla guerra dell’UE”. Un cittadino, già cancellato da quello stesso debito, dormiva sul marciapiede davanti all’Hotel Gran Bretagna, apparentemente sconnesso da ogni cosa, dalle rivendicazioni, dall’UE, così come dalla vita.
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“Effacement de la dette. Guerre à la guerre de l’UE”. Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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Un citoyen… effacé. Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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“Soit nous, soit eux. C’est le début”. Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
La manifestazione di piazza Syntagma ha avuto il suo culmine quanto tutti hanno intonato l’inno nazionale. Ben lungi dalla soirée di Naupilo, al termine della guerra di Indipendenza. Eppure …
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Jamais de travail le dimanche. Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février. Source, internet |
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Place de la Constitution. Athènes, le 11 février |
Ancora una volta, si sta costruendo il futuro, se necessario disfacendo e seguendo i rapporti di forza sociali così come secondo l’attuale geopolitica. In ogni caso, sappiamo che questo nostro momento è già irrimediabilmente storico.
Ciò detto, tutto lascia pensare che sul piano pratico, la cosiddetta Unione Europea di oggi funzioni come una variante del Lebensraum della Germania, e lo stesso vale per il finanziarismo e la mondializzazione. Una pessima e nefasta parodia dell’esempio imperiale, rivolto all’interno dell’Europa, e un esempio del quale si è nutrita fin dalla fine del XIX secolo l’élite economica e politica della Germania. Ed è proprio perché la storia non si ripete, e perché gli attuali leader tedeschi non sono certo dei nazisti, che questa variante del Lebensraum trova oggi posto nelle mutate condizioni del mondo attuale.
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Athènes en 2013 |
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Athènes en 2013 |
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Athènes, même endroit en 2015 |
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Athènes, même endroit en 2015 |
I muri di Atene cambiano, probabilmente ben prima dell’Europa. “L’orgoglio e la dignità del nostro popolo non saranno messi sul tavolo dei negoziati. Siamo la carne di questo popolo, siamo ciascuna parola della Costituzione di questo paese, ed è questo paese che serviremo fino alla fine”, ha dichiarato Alexis Tzipras nel giorno dell’insediamento davanti al Parlamento, visibilmente emozionato.
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Nous sommes chaque mot de la Constitution de ce pays. “Quotidien des Rédacteurs”, février 2015 |
A Bruxelles però si gioca con le parole, e pure con la gente, almeno questa è la mia impressione e spero vivamente di sbagliarmi. “Tutto, o quasi, si è finora mosso dietro le quinte. Dijsselbloem ha incontrato Tzipras prima del Consiglio per tentare di riannodare il dialogo dopo il fiasco della vigilia. E per poter annunciare la prosecuzione dei negoziati durante il Consiglio. Di fronte ai suoi pari, nel corso del Consiglio Tzipras ha nondimeno confermato, insieme a Dijsselbloem, che i contatti fra i Greci e i loro creditori internazionali riuniti nella Troika (FMI, BCE, Commissione Europea) non sono stati interrotti.
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Athènes, février 2015 |
Gli altolà non hanno tardato a farsi sentire ad Atene. Alcuni dirigenti dei movimenti di sinistra, all’interno di SYRIZA (30% di influenza dentro il partito) non hanno perso la lingua. Al contrario di SYRIZA. “Non capisco questa cooperazione con le cosiddette équipe “tecniche” che Tzipras ha annunciato al ritorno da Bruxelles. Ci siamo andati per trovare un accordo politico. Da dove arrivano allora queste “équipe tecniche”? Sono segnali inquietanti e pericolosi. Se cominciamo a farci prendere dai cosiddetti livelli tecnici, non sappiamo dove andremo a finire. Bisogna fare molta attenzione. Questi tizi a Bruxelles sono degli specialisti nel manipolarti senza che te ne renda conto. Si arriva con le tasche piene e si riparte con le tasche vuote, senza rendersene conto”.
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“Bonjour”. Athènes, février 2015 |
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