DI MRSTEWIE
Premessa
Sono stato un timido partecipante ai meet-up di Grillo, agli albori dei primi v-day. Ho partecipato come volontario nella mia città, ma non ho mai aderito ai meet-up. Non perché non ci credessi: al contrario, ho molto creduto nelle nuove parole ed i nuovi argomenti che Grillo portava avanti già nel 2006. Anche oggi, sebbene sia molto più cinico, come ogni italiano sano di mente, non posso far altro che covare la speranza che un cambiamento non gattopardiano parta davvero in Italia e ci coinvolga tutti.Faccio questa premessa nella speranza di non essere frainteso fin dall’inizio, cercando di rimuovere ogni pregiudizio per poter condividere veramente un aspetto di come si mostra il M5S, secondo la mia umile visione. Grazie a siti come CDC, ho avuto modo di riconoscere che ci sono moltissimi altri livelli di interpretazione di uno stesso evento. Per estensione, ho dovuto ammettere che di questi livelli, sopra a quelli offerti con gli strumenti interpretativi di CDC, ce ne sono ancora un milione, a cui noi non accederemo mai in quanto non possediamo sufficienti informazioni. Questo non toglie che con gli strumenti di oggi ci si possa porre almeno qualche domanda su fenomeni come il M5S, per la quale bisognerà pur cercare una risposta!
Fine Premessa
Negli ultimi mesi, ed ovviamente dopo le elezioni, i rappresentanti delle più diverse formazioni parlano del M5S. Il 99% di questi interventi sono del tutto inutili, ma molto propagandati. Riccardo Pacifici, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (UCEI), dice che sono peggio dei fascisti. Sono pretesti ridicoli, oggi come oggi, ma il livello di accuse però è questo. Questi commenti rimbalzano ovunque, ed alzano il rumore di fondo della discussione. Impegnano il nostro tempo. Chi non ha ancora una opinione forte su Grillo, sarà infettato da questi commenti, ma non sprecherà energie vere. Al contrario, chi è davvero interessato ad avere una opinione aggiornata, spenderà le sue energie e la sua attenzione sul frastuono creato, senza muoversi di un passo dalle considerazioni iniziali, finendo eventualmente per radicarle. Con la percezione che ci siano da più fronti attacchi indiscriminati a Grillo ed alla bontà della sua azione. Se riuscissimo però ad essere meno coinvolti, lettori asettici, potremmo forse avvertire un altro fenomeno. Cioè, appunto, il frastuono.
Leggendo CDC è estremamente facile trovare informazioni su eventi che accadono al di là dell’Italia, in un modo crudo. Che qui da noi non sono mai riportati, né dai soggetti informatori (tv, giornali, radio), né dai soggetti politici (partiti, movimenti, associazioni). Non sono raccontati, non sono affrontati, non sono discussi: dunque, non vi si cerca rimedio! Per rimanere solo nell’Europa continentale, che succede a Cipro? Quali conseguenze umane subisce la Grecia? Che succede oggi in Islanda? Cosa dovremmo fare con l’euro? Abbiamo davvero la massa critica per staccarci e non venire distrutti? E, per estensione, come vive il Giappone con un debito pubblico n volte il nostro? Dove porterà lo scatto in avanti della Cina? Quali sono le prossime strade del petrolio? Qual’è il movimento netto, sottotraccia, in tutto questo trambusto?
Di tutte queste domande non c’è traccia nel frastuono creato attorno al M5S. Il problema è che non ne parla neanche il M5S stesso! Grillo non affronta a viso aperto questi temi. Si è richiuso da tempo in una battaglia dentro al recinto Italia. Battaglia stra-giusta, che diamine! Battaglia che deve essere combattuta e vinta. Ma sterile se condotta senza contestualizzarsi. Chi porta avanti fantasiose interpretazioni del tipo “ora bisogna vincere, poi penseremo a questi temi” non vuole rendersi conto dello strabismo di queste elezioni (come di quelle scorse), passate con un occhio alle urne e con l’altro allo spread (“È la democrazia, bellezza, e tu non puoi farci niente! Proprio niente!”). Tutto questo lo sappiamo già. Ed allora facciamo un passettino avanti.
Se così stanno le cose, allora il frastuono diventa colpevole. Il frastuono non è più mero baccano, ma elemento a sostegno di una tesi: parlare d’altro. È come il PD di questi anni, in cui uno come Berlusconi riusciva a ri-vincere le elezioni. Parlar d’altro, una tecnica che Berlusconi stesso ha portato ad arte sopraffina, riuscendo sempre a riempire i giornali (non solo i suoi) dei suoi comportamenti pubblici ridicoli, mentre sotto il tavolo passava ogni tipo di schifezza, e noi tutti a parlare di ciò che accadeva sopra!
Questa ipotesi getta un’ombra terribile sul M5S, perché questo gioco si gioca in due! Il M5S non porta avanti questi temi colpevolmente, ben sapendo che ogni sforzo che farà cambiare l’Italia sarà del tutto vano se intacca davvero gli interessi che la governano da fuori. E questi interessi, ora come ora, sono tanti e molto pericolosi! È ridicolo pensare che due strateghi della comunicazione come Casaleggio e Grillo, il cui successo è sotto gli occhi di tutti, non sappiano dell’importanza di tutto questo. E non sappiano come integrarli al bisogno di rinnovamento interno. Le occasioni sono infinite.
Il fatto che questi argomenti siano spariti è preoccupante. Cambiare l’Italia e gli italiani è diventato l’unico obiettivo (che è fondamentale, ripeto, anche per me!). Ma non può essere portato avanti senza intrecciarlo ai destini dell’Europa che ci stampa i soldi con cui viviamo, ed a cui abbiamo promesso di pagare tutto ciò che chiedono.
A nessuno viene in mente che nel giorno in cui festeggiavamo la Repubblica abbiamo attaccato la Libia ed i suoi abitanti civili, con la quale facevamo affari fino all’istante in cui abbiamo dichiarato guerra, senza battere ciglio? Non credo che esista alcuna giusta morale capace di difendersi contro i bombardamenti aerei!
A che gioco stiamo giocando, allora?
MrStewie
24.03.2013