DI PABLO GONZALEZ & KATIA POEZECANSKI
bloomberg.com
La Presidente Cristina Fernandez de Kirchner vuole che quegli evasori, che nascondono al fisco circa $ 160 miliardi di dollari, diano una mano per finanziare le ambizioni petrolifere dell’Argentina. La sua offerta: comprare una obbligazione al 4% se non si vuol rischiare di andare in galera.
L’autorità fiscale ha annunciato il suo piano, mettendo in evidenza gli accordi di condivisione delle informazioni presi con 40 nazioni avvertendo gli argentini che ci saranno solo tre mesi per approfittare del condono per non rischiare multe o arresti.
Gli evasori hanno due opzioni per il loro denaro e l’unica per ricavarne interesse è l’acquisto di obbligazioni in dollari con scadenza 2016 per il finanziamento della YPF SA (YPF)
, la compagnia petrolifera di stato. Il tasso del 4% è un terzo del rendimento medio del 13,85% sul debito argentino e meno del 4,6% dei mercati emergenti.
Dopo un anno dall’annuncio del disegno di legge sull’espropriazione della compagnia petrolifera YPF, controllata dalla spagnola Repsol, fatto alla Casa Rosada a Buenos Aires il 16 aprile 2012, la Presidente Cristina Fernandez de Kirchner sta incanalando nuovi fondi nel settore energetico nazionale dimostrando la volontà del governo di aumentare la produzione di un paese che è la terza tra le più grandi riserve di petrolio di scisto del mondo.
Con l’Argentina già impegnata a destinare 2 miliardi di dollari delle riserve della banca centrale in un fondo per investimenti energetici con i costi di finanziamento più alti nei mercati emergenti, tentando di ricavarli dal debito estero, il governo sta guardando ai miliardi di dollari non dichiarati che gli argentini detengono all’estero e che sono al minimo degli ultimi sei anni.
“Le autorità devono prendere misure per recuperare risorse esterne da destinare al settore energetico e per rifinanziare il Tesoro e i governi locali”, ha detto Sebastian Vargas, un analista di base a New York per la Barclays Plc. “Il condono non è negativo per i mercati, ma è deludente perché fa troppo poco per risolvere le difficoltà della bilancia dei pagamenti.”
I Beni nascosti
L’addetto stampa del Ministero dell’Economia, Norma Madeo, non ha risposto ad una e-mail e ad un messaggio telefonico di Bloomberg che chiedeva un commento sulle aspettative del governo da questo condono, e il portavoce della YPF, Alejandro Di Lazzaro si è rifiutato di commentare il piano che interesserà la società.
Gli Argentini hanno almeno 160 miliardi di dollari di fondi non dichiarati, pari a circa il 36% del PIL della nazione, e 40 miliardi di dollari sono nascosti nel paese stesso, ha detto il Vice Ministro dell’Economia Axel Kicillof, in una conferenza stampa in cui, insieme ad altri alti funzionari ha presentato il piano di condono, lo scorso 7 maggio.
Molti argentini nascondono i loro averi per evitare una tassa del 35% sul reddito ed un prelievo di ben l’1,25% sui patrimoni personali. I patrimoni non dichiarati sono nascosti molto bene agli occhi del governo, che nel 1989 sequestrò i certificati di deposito bancari sostituendoli con obbligazioni e nel 2002 convertì i depositi di dollari in pesos.
Ti troveremo
Chi aderirà al piano non sarà processato e non sarà costretto a pagare le tasse arretrate– ha detto Ricardo Echegaray, capo dell’agenzia fiscale. La ricerca di evasori, che include il controllo incrociato delle informazioni sul reddito e sulla ricchezza personale, in base agli acquisti di beni immobili, di auto, di viaggi e di spese con le credit cards, continuerà, ha detto Echegaray.
“Sarà meglio riportare i dollari a casa perché li troveremo comunque” ha detto Echegaray alla conferenza stampa del 7 maggio. Lo scorso anno, il gettito fiscale della seconda economia più grande del Sud America è salito al 37% del PIL dal 16,5% nel 2002, secondo i dati del Ministero dell’Economia.
L’ex vice Ministro dell’Economia, Roberto Feletti, che ora è delegato al Congresso per il Fronte dell’alleanza della Fernandez, ha detto che il governo prevede di attirare almeno 5 miliardi di dollari da questo programma.
Il Piano di investimenti
La YPF, che la Fernandez espropriò alla spagnola Repsol SA, ha bisogno di un programma di finanziamenti di 37 miliardi di dollari in cinque anni, per espandere la produzione e ridurre il fabbisogno di importazione di petrolio e gas, che è raddoppiato arrivando a 9,4 miliardi di dollari nel 2011. Il più grande produttore, raffinatore e distributore di energia del Paese, sta cercando partner anche per sviluppare il giacimento di formazione scistosa di Vaca Muerta, un’area grande quanto il Connecticut dove esistono depositi per almeno 23 miliardi di barili di petrolio.
Questo programma basato sul condono potrebbe però fallire perché i vantaggi presentati non superano la sfiducia sulla capacità del governo di tenere a freno l’inflazione, di ridurre le spese, di attrarre investimenti stranieri e di ristabilire la fiducia nel Peso, questo secondo le analisi di Moody’s.
“Il problema che il governo deve affrontare è la mancanza di credibilità e la mancanza di fiducia” – ha detto Juan Pablo Fuentes, economista di Moody, in un’intervista telefonica. “Questo denaro è potenzialmente in Argentina e alla fine potrebbe tornare, ma ci devono essere un sacco di cambiamenti. Queste obbligazioni non avranno un impatto reale. “
I dati sull’ inflazione
L’anno scorso, il governo ha dichiarato un deficit pari al 2,4% del PIL, il più alto dal 2001, quando raggiunse il 3,3%.
I prezzi al consumo sono aumentati del 10,6% negli ultimi dodici mesi, fino al 31 marzo, secondo i dati ufficiali, ma secondo altre fonti l’aumento è stato superiore al 24%.
A febbraio, l’Argentina è stata censurata dal Fondo Monetario Internazionale per l’inesattezza delle sue statistiche economiche. I dati del governo sono stati messi in discussione da economisti e da leader sindacali già dall’inizio del 2007, quando il defunto marito e predecessore della Fernandez, Nestor Kirchner, sostituì lo staff dirigenziale dell’Istituto Nazionale di Statistica.
Dal momento della sua rielezione a ottobre 2011, la Fernandez ha quasi vietato l’acquisto di valuta straniera, le importazioni e ha limitato le rimesse verso l’estero per le aziende straniere in modo da arginare il deflusso dei capitali che quell’anno era quasi raddoppiato fino a 21,5 miliardi di dollari.
Il Mercato Nero
Non potendo più acquistare ufficialmente valuta straniera, gli argentini si sono rivolti al mercato illegale per comprare dollari. Il tasso di cambio del dollaro al mercato nero ha raggiunto il record di 10,4 pesos, contro il tasso ufficiale di 5,21.
Il peso ha perso il 5% a Buenos Aires e il costo per assicurare il debito argentino contro un suo possibile fallimento entro i prossimi cinque anni con i credit default swap è caduto di 42 punti base fino a 2.560 punti, portando il rischio paese ai livelli più alti del mondo, secondo i dati compilati dalla CMA srl.
Gli investitori che cercano i più alti rendimenti puntano sulle obbligazioni in dollari del governo argentino, piuttosto che sui titoli del Tesoro USA che sono saliti di solo otto punti base fino a 1.202, secondo EMBI Global di JPMorgan.
L’ultimo sforzo dell’Argentina per riportare i fondi non dichiarati di nuovo nel paese, annunciato nel 2008 fece recuperare US$ 4 miliardi, secondo Echegaray.
Un modo sicuro
Eduardo Hecker, che era il capo della Commissione nazionale titoli del paese, al momento, ha detto che anche se questo condono potrebbe non riuscire a recuperare una notevole quantità di beni dall’estero, il maggiore monitoraggio delle entrate e delle spese da parte delle autorità fiscali potrebbe incoraggiare gli investitori a dichiarare i fondi nascosti all’interno del paese. Per questo il condono probabilmente attrarrà circa US$ 5 miliardi.
“Chi tiene i soldi all’estero non sarà tra chi dichiarerà di più, dato che questi hanno già pagato una volta i costi per mandare i soldi fuori” – ha detto Hecker, che gestisce la Del, una società di consulenza sulle normative finanziarie. “Quelli che hanno fondi non dichiarati nel paese dichiareranno molto di più, perché questo è un modo sicuro per loro di dichiarare i profitti e non dover temere il fisco.”
Pablo Gonzalez & Katia Porzecanski
Fonte: http://www.bloomberg.com/
Link: http://www.bloomberg.com/news/2013-05-10/deadbeat-special-unveiled-in-jail-free-4-bond-argentina-credit.html
13.05.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO