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La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

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ANDATE AL BAR

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A cura di Davide
Il 20 Febbraio 2009
402 Views
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DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info

Dovete andare al bar, se volete salvarvi e salvare l’Italia. Non è una battuta. Scegliete il bar rionale per eccellenza, quello con Sky calcio, con avventori di mezza età e anziani in maggioranza, quello dove la sera vanno per la partita a briscola il meccanico, il macellaio, l’odontotecnico, i pensionati; quello dove al pomeriggio scendono le impiegate per il caffè, o le mamme che comprano il gelato al bimbo. E fate domande semplici. Ma prima di continuare, vi informo di cosa sta motivando questa mia bizzarra apertura.

Ormai da troppo tempo, dopo aver preso le posizioni di critica ai noti ‘paladini’ dell’Antisistema, agli “industriali della denuncia e dell’indignazione”, cioè ai Rizzo, Stella, Travaglio, Grillo, Gomez, Gabanelli, Ricca ecc., ricevo regolari contestazioni da cittadini attivi che si riassumono così:

1) Attacchi gli unici rimasti a fare ancora uno straccio di vera informazione. Se eliminiamo loro cosa rimane?

2) Senza di loro, noi non avremmo mai saputo di questo scandalo o di quelle trame di potere e di quanto sia deviata questa politica.

3) L’informazione disponibile ai cittadini è quasi nulla, ed è tutta falsa o controllata. Per questo i cittadini italiani non si oppongono al ‘regime’. Per fortuna che ci sono i Travaglio e soci a guidare l’opposizione ad esso.

(nota: ricevo anche molte lettere di condivisione, ma non ci interessano ora)

So di aver già spiegato e rispiegato la mia idea in diversi interventi, non voglio accanirmi, ma per un’ultima volta provo a chiarire il mio punto, per scrupolo, e per rispetto delle legittime ansie di molti cittadini che mi scrivono o che mi contestano sui blog.

Punto 1). Non ho mai detto che l’informazione dei sopraccitati ‘paladini’ debba essere del tutto fermata. Dico che essa dovrebbe essere il 20% dell’intero pacchetto, mentre l’azione civica dei cittadini dovrebbe coprire l’80% delle attività dell’Antisistema. Oggi invece manca del tutto l’80% di azione e l’informazione antagonista è divenuta il 99,9% dell’attività dell’Antisistema italiano. Questo è tragico. Di fatto la stragrande maggioranza dei cittadini oggi seguaci dell’Antisistema spendono la quasi totalità del loro tempo a divorare libri, articoli in rete, a partecipare a dibattiti, blog, discussioni, a mandarsi link, petizioni, o a partecipare a feste di piazza, girotondi o X-day vari.

Il dramma è che manca tutto il resto, cioè il lavoro di cambiamento della Storia, quello che si fa come lo si è sempre fatto dalla rivoluzione francese agli anni ’70 del XX secolo. Manca totalmente, totalmente, la comunicazione di creazione del consenso dai seguaci dei ‘paladini’ verso i cittadini italiani medi (il 90%), quella che va fatta con pazienza e senza tanta adrenalina nei luoghi della gente comune; come fecero gli americani dell’era Reagan, e come hanno fatto oggi con Obama. E allora io dico da anni che invece di propinare e ingozzarci di informazione a tamburo battente, si deve accorrere con urgenza a ricreare quel resto che manca. L’ho scritto ovunque nel mio sito. Ho detto ai noti Guru dell’Antisistema di sgonfiarsi, e di dedicare molto più tempo a permettere alle persone comuni di ingrandirsi, proprio per ricreare quella parte di cambiamento della Storia di cui non siamo più capaci.

Punti 2) e 3) Come si fa a dire, oggi in Italia e dopo 60 anni di vita repubblicana, che i cittadini non sanno, che non sono informati delle malattie di questo Paese, e che se sapessero allora sì che agirebbero… e dunque è per questo che i ‘paladini’ sono essenziali. Ma dite sul serio? Siete così presuntuosi da decretare che chi oggi ha 50, o 65, o 72 anni e non ha mai letto Regime o La Casta o non ha mai navigato nei blog, non sa, è ignaro? Ma avete un’idea di cosa hanno vissuto quei milioni di italiani/e di quelle generazioni? Hanno vissuto la DC, i petrolchimici e l’amianto, le stragi e i ‘nessun colpevole’, l’Irpinia, la Napoli dei Gava, l’urbanizzazione selvaggia, i palazzinari, la P2-Calvi-Sindona, la giustizia del caso Tortora e dello spostamento da Milano a Roma delle indagini sulla P2 (1981!), l’IRI con Mach di Palmstein e i miliardi a Gianni Letta, la mafia delle stragi, Falcone e Borsellino e la pavidità dei governi, le mazzette da pagare alla Guardia di Finanza o ai Comuni per la tabaccheria, per il banchetto ambulante, per il laboratorio artigiano, e poi Tangentopoli-Craxi-Frolani, i processi in diretta e il crollo di una Repubblica sotto la vergogna delle accuse, e tutto questo è stato per decenni sui comuni giornali italiani nelle cronache nazionali e locali, in Tv, nei comizi di piazza, nelle assemblee dei luoghi di lavoro, e dunque fra le mura di ogni casa. Hanno vissuto l’erosione della sicurezza del lavoro, del valore delle loro pensioni e degli stipendi per 35 anni di fila!, i tradimenti dei sindacati sempre più affaristici e sempre meno ‘compagni’, la sanità dei baroni, gli ospedali dei raccomandati, le raccomandazioni come unica speranza per sistemarsi o per curarsi decentemente, la pratica epidemica dell’evasione fiscale e il ricatto del “vuole proprio la fattura?” in casa, nello studio del primario, dal dentista. E ancora, la cittadinanza a doppio binario di impunità e di diritti, con i Vip dell’economia, della politica e dello spettacolo o sport da una parte e tutti gli altri molto più sotto, hanno vissuto la sparizione del tempo minimo necessario per dedicarsi alla loro vita, alla loro anima, ai figli.

Non sanno? Non ne hanno già viste abbastanza per scoppiare? Per urlare BASTA! Per agire? Sono sessant’anni che ne sanno fin sopra i capelli.

Ma a fronte di tutto ciò mi si viene a dire che ci vuole più Grillo perché se no sono ignari e non si muovono. Che gli italiani medi rimangono nell’ovatta perché nessuno al TG1 gli racconta i dettagli del caso De Magistris, o della sentenza 841 nel libro numero 86 di Travaglio-Gomez, che, Cristo! sono essenziali. Mi si dice che dovrebbero conoscere le filastrocche del dibattito numero 1.151 dei medesimi ‘paladini’, allora sì che voterebbero giusto! Ma dai, dite sul serio?

La realtà, lo ripeto, è che se si parla agli italiani comuni è chiarissimo che essi sanno perfettamente che la politica è una fogna, e che l’Italia puzza da vomitare, lo sanno da 60, 40, 20 anni, ma in parte se ne fregano e in parte non sanno che farci. Oggi la maggioranza lo vota il Berlusconi, e questo è un fatto. E l’altro 40% degli elettori, quelli che votano la versione tiepida della stessa minestra, replicano molto spesso la meschinità italica nei loro comportamenti quotidiani sul lavoro, nel business, nella vita civica, nelle relazioni, nel rapporto con le regole.

Lo volete verificare? Andate al bar e chiedete agli avventori cosa sanno dell’Italia, della politica, della giustizia, del futuro dei loro figli. Fatelo davvero e scoprirete cose rivelatrici.

Concludo. Questo ping-pong demenziale dei ‘paladini’ dell’Antisistema di gridarci la miliardesima nozione sullo stesso tema a fronte del chissenefrega o della paralisi stramaggioritari degli italiani da 60 anni, serve solo a loro, a divenire famosi e ricchi. Vi prendono per il sedere. Lo sanno benissimo che la gran parte di questo popolo non ha né il tempo, né l’energia, né il coraggio, né l’autostima, L’AUTOSTIMA, per ribellarsi e per cambiare il Paese, anche se gli è noto fino alla nausea cosa non va. Ma invece di rinunciare alla loro ipertrofica presenza, al loro parossistico martellamento di denunce, e mettersi a lavorare SULLE REALI CAUSE DELLA PARALISI CIVICA che blocca gli informatissimi italiani da sempre, i ‘paladini’ vi rassicurano: venite in libreria che presentiamo il nuovo libro, è la cosa giusta.

I popoli cambiano la Storia, lo hanno sempre fatto anche quando non esistevano Tv, internet e Antisistema. Perché noi no? Perché noi mai?

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=97
20.02.009

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