AMERICANO E SOLO

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DI MICHAEL GOODSPEED
Best Cyrano

Americano e Solo Steve Kazmierczak, che ha sparato a 17 persone alla Northern Illinois University il 14/2/08 era descritto dagli altri studenti come “intelligente e carino e indiscreto ….”

La parola è “atomizzato”. Descrive una condizione che si è frammentata, che esiste in parti sconnesse tra di loro, come una famiglia lacerata dal divorzio o un edificio bombardato. Mentre un tempo l’organizzazione coesa di singoli gruppi formava una struttura potente, la situazione “atomizzata” cessa completamente di essere una situazione. E’ stata liquidata. Cancellata. Nella migliore delle ipotesi, non rimane che un idea.

Per esseri umani “atomizzati”, privati delle esperienze vitali della comunità, della compagnia e degli scopi condivisi, la sensazione è di alienazione. Poiché un individuo non appare connesso a qualcun altro o qualcos’altro, il centro di attrazione diventa inevitabilmente un brutale interesse personale. Narcisismo, competitività, sfiducia e difensivismo regnano tra gli individui “atomizzati”. Come le rane giganti se sono minacciate, anche noi ci gonfiamo in cose spaventose. Costruiamo degli Ego potenti, tanta aria fritta, per cercare di colmare lo spazio vuoto causato dalla mancanza di affetto.

“Atomizzato” è la definizione migliore per lo stato collettivo, sociale e psicologico, del ventunesimo secolo americano. Individui chiusi in se stessi che vivono soli e in disparte e solo occasionalmente “si riuniscono” per scornarsi e stringersi il dito. L’autore Chuck Palahniuk (Fight Club, Survivor [Fight Club, un soppravissuto, n.t.d.]) ha definito perfettamente l’attuale situazione della nostra cultura, descrivendo il nuovo sogno americano come il desiderio “di diventare cosi ricco da riuscire a elevarsi sulla folla, tutta quella gente in superstrada o peggio in autobus. No, il sogno è una grande casa, lontani e da soli da qualche parte….. Qualche grazioso nido solitario dove puoi invitare solo la gente che ti piace. Un ambiente che tu puoi controllare, libero dai contrasti e dal dolore. Un posto dove tu decidi…. Che sia un ranch in Montana o un seminterrato con diecimila DVD e una connessione internet ad alta velocità, non puoi sbagliare. Ci riusciamo e siamo soli. E siamo isolati.

Studi recenti confermano le osservazioni di Chuck. Nel 2006, uno studio dell’American Sociological Review dichiarava che l’americano medio ha solo due amici intimi su cui contare, mentre quasi il 25 per cento non ha assolutamente amici. Un altro recente studio ha scoperto un considerevole aumento della percentuale di suicidi tra gli uomini americani di mezza età. Nel 2004, una cifra simile – 8 per cento – fu rilevata nei bambini e giovani americani tra i 10 e 24 anni, la crescita più elevata in quindici anni. Certo, vi è apparentemente un interminabile fila di fucilate dei “berserker” [leggendari guerrieri Berserkir norvegesi noti per la loro ferocia ed inoltre sono i personaggi inclusi in numerosi video-game come Final Fantasy. L’espressione To go berserk sta a indicare “perdere completamente il controllo”, come i guerrieri Berserkir. n.d.t.] compiuti da ragazzi insoddisfatti e senza amici.

Lontano dai riflettori dei mezzi di informazione popolari – che rimangono più colpiti da questioni più sofisticate come Britney Spears, gli steroidi nel baseball, e anche l’ennesima irrilevante elezione presidenziale – questa è la realtà della vita nell’America del ventunesimo secolo. Malgrado la totale penetrazione dei mezzi di comunicazione elettronici, una parte sempre più grande di noi si sente solo e solitario. Al di là dell’ampio spettro socioeconomico, razziale e sessuale, per gli americani, che siano giovani o vecchi, ricchi o poveri, grassi o magri, single o sposati, la solitudine è diventata le regola piuttosto che l’eccezione.

Se vivi in una grande città come Seattle o Chicago, ti senti probabilmente solo sebbene ti sia circondato da un mare sconfinato di facce anonime. Il contatto più umano che si puoi ottenere è nel momento in cui si interagisce con gli addetti alla vendite nei grandi centri commerciali, o quando qualche automobilista incavolato, che ti squadra da vicino nelle striscie pedonali e ti manda a farti fottere. Nessuno tra i luoghi di aggregazione sociale provvede alla “socializzazione”; sono progettati per uno scopo, prenderti i soldi. Bar, ristoranti, night clubs, cinema. Si potrebbero considerare delle gite un pò meno mercenarie come i negozi di libri e caffè, posticini amichevoli attraversati velocemente da ex-hippies e giovani vegani che non potrebbero neppure chiamare la polizia se non si compra qualcosa nel giro di cinque minuti. Ma anche nei locali più benevoli, assai probabilmente si sarà costretti a cortesi quanto vuote conversazioni con “estranei”. Le grandi città dell’America sono imbottite di molti professionisti pseudo alla moda, attraenti, eleganti e giovani, con i cellulari e iPods collegati alle orecchie, orde di zombi quasi sempre educati le cui facce si forzano in sorrisi che non si estendono mai completamente ai loro occhi. Per “sballo” frequentano i club e bevono e mandano giù pasticche di ecstasy e hanno tristi e anonimi incontri sessuali tra di loro. Probabilmente immaginano se stessi famosi e fantastici come immersi nei film delle loro vite. E sono soli e sono isolati.

Nei sobborghi, è molto peggio. In particolare le famiglie caucasiche vivono atomizzate e sconosciute ai loro vicini, isolate nella loro vita privata, ripiegate sulle vite di fantasia proposte dai media. Cosa si fa per divertirsi nelle periferie? Si guarda la TV. Si va al cinema. Si naviga su internet. Se hai i quattrini, vai alle partite di NBA così ti puoi sentire alla moda e importante per un paio di ore. Se sei giovane, vai al centro commerciale per vedere e farti vedere dall’altro sesso. Forse hai una famiglia che ti può fare compagnia. E’ probabile che le vuoi pure bene.. Ma per un numero sempre maggior di americani, anche questo semplice conforto si è alquanto affievolito. Quasi 30 milioni di americani vivono in nuclei familiari composti da una sola persona, e il numero cresce ogni anno.

Perchè siamo soli? Perchè siamo isolati? Un certo numero di fattori convergenti tramano per tenerci separati e “atomizzati”. E’ inevitabile che, malgrado la brutale e implacabile tassazione degli americani, il costo elevato della vita e la penuria di lavoro sicuro, la gente comune rimanga relativamente benestante. Quando la gente ha abbastanza soldi per sopravivere (e di più), tende a credere di non avere “bisogno” dei propri vicini e si allontanerà dalla comunità. Mescolando severamente il tutto, il problema è l’ulteriore influsso mentale dei media cosi pervasivo da essere inevitabile . La TV, il cinema, e adesso l’ossessione di Internet hanno carpito le menti di innumerevoli milioni di americani. – i mondi di fantasia generati dal CGI [Computer Generated Imagery – immagini generate al computer n.d.t.] in versione stereofonica, forniscono un stimolo privo di rischi più di quanto non siano le amicizie e le attività nel mondo reale. Buttiamo in questo calderone quella apocalisse che è l’istruzione pubblica – una fetta piuttosto grande, forse la maggioranza, dei cittadini degli stati uniti riesce a mala pena a leggere, a scrivere, o a parlare coerentemente – eabbiamo un popolo incapace di interagire in maniera salutare.

Uno studio del 2006 sostiene che, ai nostri giorni, i giovani negli stati uniti sono più narcisisti dei loro predecessori. Secondo questo studio, le personalità narcisiste sono “più soggette ad avere relazioni romantiche di breve durata, sono a rischio di infedeltà, mancano di calore emotivo, e manifestano comportamenti violenti, incontrollabili, disonesti e poco seri”. In altre parole, sempre di più i giovani americani sono troppo emotivamente, mentalmente e forse neurologicamente danneggiati per dare vita a dei sani rapporti umani. E’ facile attribuire ai giovani di oggi parole come viziato, egocentrico, pigro, o anche senz’anima, ma tutto ciò è il rifiuto della spaventosa realtà nella quale sono nati i bambini negli Stati Uniti. Da decenni, i mass media, il sistema scolastico pubblico e le industrie alimentari, di bevande e dei prodotti farmaceutici hanno instupidito, stordito e/o manipolato le menti dei bambini tenendoli in uno stato di torpore impotente. Ragazzi ai quali non è stato mai insegnato a leggere, a scrivere, oppure a elaborare dei pensieri convincenti, che sono stati abusati e alienati dai loro coetanei, sono stati privati di uno o più genitori, non appartengono alla comunità e i loro cervelli sono stati irrimediabilmente danneggiati da un implacabile assalto chimico, e sono ovviamente ad alto rischio per quello che riguarda disturbi della personalità. La tendenza verso il narcisismo non sorprende, data la pubblicità cattiva e mercenaria di valori egocentrici provenienti dai Mass Media corporativi e in generale dalla cultura.

Certo, l’atomizzazione, la chiusura e la solitudine non sono endemiche per gli Stati uniti. Uno studio recente ha rivelato che in Australia la più alta percentuale di depressi e solitari vive nella elegante Sidney, la città più ricca della nazione. In modo ironico (e forse prevedibile) le persone più felici rilevate dai sondaggi vivono in una povera città sulla costa chiamata Wide Bay, dove tutti sanno gli uni degli altri e i contatti personali sono frequenti e significativi. Infatti, secondo un sondaggio dell’Australian Unity Well-being Index su 23.000 australiani, otto sui primi nove più felici elettori in Australia sono poveri e comunità rurali isolate.

“Le persone nelle città di provincia sembrano avere un alto livello di connessione reciproca, hanno buone relazioni, i vicini di casa conoscono i figli dei propri vicini e stanno attenti a loro”, ha detto l’autore del sondaggio Bob Cummins dell’Università di Deakin.

Il vantaggio delle comunità a maglie strette è più tangibile rispetto a un vantaggio emozionale o spirituale. In California, non lontano da L.A./Ontario International Airport, è sorto recentemente “Tent City”, un rifugio per una popolazione in rapida crescita come quella degli homeless di periferia. Questi non sono i soliti homeless, tossicodipendenti e alcolizzati o devastati dalle malattie mentali. La recessione economica nazionale e l’aumento dei protestati per debiti hanno reso diventare i senzatetto una possibilità davvero concreta per tutti, eccetto per gli americani più benestanti. Conoscere e comunicare con il prossimo non è soltanto salutare per la mente e l’anima di ciascuno, sta diventando sempre più necessario per la nostra sicurezza e sopravvivenza.

Che cosa è che tiene insieme le persone? Oltre l’interdipendenza fisica, l’unica cosa che unisce gli esseri umani in modo affidabile è un intento condiviso di scopi e significati. Purtroppo, grazie all’inesorabile e assordante declino degli americani causato dai Media, dalle case farmaceutiche, e dal sistema della pubblica istruzione, l’attenzione collettiva della nostra nazione resta focalizzata sull’effimero, il vacuo, il grottesco e l’insignificante. Vuote ossessioni come lo sport professionistico e il gossip dei vip possono invece fornire un interesse condiviso da alcune persone, ma non certo una soddisfazione o un qualcosa di significativo. Per trovare una vera unità, gli esseri umani devono vivere in uno stato di salute e integrità fisica e mentale. Ciò significa essere istruiti, attivi, pronti e molto felici. Nell’America di oggi, il solo modo per ottenere tutto questo è quello di reagire con determinazione contro la spinta collettiva (e programmata) verso il niente e il distruttivo.

Ai Media, all’industria e al governo sicuramente non interessa se gli americani stanno seduti da soli e solitari, intenti a costruire monumenti ai nostri Ego e a guardare la TV. Non può essere il nostro destino quello di vivere in questo modo – atomizzati, chiusi in noi stessi, feriti e sofferenti – Dobbiamo fortificare le nostre menti e i nostri corpi e trovare dei contatti significativi con gli altri esseri umani. Dobbiamo celebrare gli sforzi culturali che accrescono la creatività e l’ingegno umano, e dobbiamo espellere l’ossessione collettiva per la banalità e la stupidità. Dobbiamo riconoscere la nostra dipendenza dai nostri vicini, aprire la porta a chiunque come fratello e sorella, e rafforzare le cose importanti e significative della vita in un altro. La nostra nazione è spezzata, frammentata, e vacillante sull’orlo del collasso. Abbiamo davvero poco tempo a disposizione. Siamo americani, e abbiamo bisogno l’uno dell’altro.

Michael Goodspeed
Fonte: www.bestcyrano.org
Link: http://www.bestcyrano.org/THOMASPAINE/?p=610
26.02.08

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MAURIZIO OGGIANU

Note:

(1) http://www.msnbc.msn.com/id/14126192/
(2) http://www.iht.com/articles/2008/02/19/america/19suicide.php
(3) http://www.msnbc.msn.com/id/20620477/
(4) http://www.usatoday.com/community/utils/idmap/13081523.story
(5) http://www.cbsnews.com/stories/2007/02/27/health/main2519593.shtml
(6) www.abc.net.au/worldtoday/content/2006/s1568612.htm (7) www.dailybulletin.com/ci_8277825

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