DI ALEX LATTANZIO
28 marzo o 11 giugno: qual è il giorno del giudizio?
L’Iran è già sotto attacco? Sì. Secondo il mio modesto parere. In
effetti tra novembre e dicembre si sono succeduti alcuni eventi.
Alcuni incidenti. Sono ‘caduti altri aerei’. Per la precisione due*: un cargo militare Lockheed C-130 Hercules della IIAF (Islamic Iranian
Air Force) carico di giornalisti che partecipavano alle manovre
militari delle forze armate dell’Iran. Il velivolo era appena
decollato dall’aeroporto di Tehran, che subisce una perdita di
potenza dei motori e si schianta contro una palazzina. Bilancio: 92
morti, parecchi sono giornalisti specializzati in questioni militari.
Curiosa la perdita di potenza per un C-130; il velivolo,
effettivamente, è un quadrimotore.
Un mese dopo ‘precipita’ un jet executive della Learjet ‘Gulfstream’,
a bordo vi era lo stato maggiore dei Pasdaran, la milizia
khomeynista, l’avanguardia del regime iraniano. Quale la causa?
Ahmadinejad ha parlato di carenze dei pezzi di ricambio; forse è
vero, ma forse…
In un incidente simile, con un velivolo simile, perì il deputato Paul Wellstone , del Congresso degli USA. Wellstone era il capofila degli
oppositori dei progetti della setta nazicon di Bush & soci. Stava
svolgendo una campagna contro il Patriot Act, all’indomani dell’11
settembre. Ma ‘caso’ volle, che a pochi giorni dalle votazioni al
Congresso sul progetto bushita, l’aereo di Wellstone si schiantasse
in fase di atterraggio, presso l’aeroporto di Washington.
Caso o non caso, la LearJet, è una ditta fondata dal signor Lear il
cui figlio, Timothy, è un noto ‘ufologo’ della frangia
cospirazionista, ma soprattutto è stato un agente della CIA. Pensare
che incidenti, CIA e gli aerei prodotti dall’azienda Learjet, che
sono tra i più diffusi negli enti amministrativi di mezzo mondo, non
abbiano legami tra essi produce uno sforzo maggiore che ritenere il
contrario.
Tutto ciò mi ricorda il periodo degli ‘incidenti’ che accadevano di
continuo nella Unione sovietica di Gorbaciov, quando aerei
precipitavano, navi affondavano, treni deragliavano, centrali
nucleari esplodevano e raffinerie bruciavano. Poi, l’anno scorso vi è
stata una piccola confessione: Reagan aveva autorizzato le imprese
statunitensi a vendere materiale e tecnologia sabotati all’Unione
Sovietica. Quanti morti è costata la stupidità del pizzaiolo
Gorbaciov e la efferatezza dei combattenti della libertà?
Già, navi che affondano, come quella egiziana che è affondata nel Mar
Rosso, carica di pellegrini che tornavano dalla Mecca. Non si sa, al
solito, quale sia stata la causa del naufragio. Ma si sa che a bordo
vi era un cittadino statunitense. Uno solo. Un ‘candidato
manciuriano’?
E come non riflettere sulle ultime raffinerie in fiamme: in Cina, ad
Harbin; poco più in là a Irkustk, in Russia, a poche centinaia di Km
di distanza. L’ultima nel Regno Unito, dove sono andate in fumo, per
parecchi giorni, le scorte di carburante della città di Londra. Poche
immagini, nessun servizio giornalistico. Qualcuno ha visto un piccolo
aereo schiantarsi. L’ennesimo ‘aereo che cade’. Visione prontamente
smentita dalle autorità. E infine la data in cui è accaduto
l”incidente’: 11 dicembre. 11 dicembre si scrive anche 11/12. 11/12
fa il paio con 11/9 (2001) e 11/3 (2004), nessuna idea? Londra dopo
New York-Washington e Madrid?
E il prossimo 11 giugno, o 11/6, magari in qualche capitale, che
giorno sarà? Uno qualsiasi o un’altra giornata particolare?
In tale contesto, è possibile non pensare che l’attuale marasma ‘anti-
islamico’ non abbia come scopo la preparazione, ideologica e
psicologica, alla guerra contro l’Iran che, forse, si sta per
scatenare?
L’Iran è lo stato islamico più forte, quello più coeso, più
industrializzato, più preparato scientificamente. Insomma il peggior
nemico dei nazibushiti, dei SionCon e servitorame vario. Perciò è
anche il pilastro del mondo mussulmano. Un attacco all’Iran deve
essere pianificato all’interno di una aggressione contro il mondo
islamico e arabo tutto. Creare tensioni e scompiglio, sovversione e
confusione, in modo tale da non dare la possibilità agli aggrediti di
effettuare una pronta e rapida reazione. Che so, magari un nuovo
embargo petrolifero. Da qui nasce, penso, l’ennesima pagliacciata
suicida dell’Europa. Dalle minacce di Jacques Chirac , che straparla
di impiego di armi nucleari contro il ‘Terrorismo’; (leggasi Iran)
alla ‘satira’ nazicon dei danesi, norvegesi, FranceSoir-esi e dei
babbei Liberi e Padani.
Vista la situazione, giova ricordare un passaggio del libro di
Ostrovsky sul Mossad: secondo l’autore, un ebreo canadese ex membro
del Mossad, i servizi segreti danesi sono telecomandati da quelli di
Tel Aviv, tanto che gli stessi agenti israeliani chiamano i loro
omologhi danesi ‘merdine’. È significativo che l’ultima bagarre
sull’Islam sia nata proprio in Danimarca. D’altronde, non era lì che
c’era del marcio…?
Insultare gratuitamente i mussulmani, sotto attacco, ha una sola
spiegazione e un solo scopo. La guerra all’Iran è imminente, e il
nano brianzolo lo sa. Benché preda di ‘delirium magistratorum’ non ha
perso del tutto lucidità. Per questo ha chiesto di spostare le
elezioni di un mese: sa benissimo che se le elezioni si dovessero
svolgere in periodo di guerra, lui, servo degli yankee del momento,
perderebbe automaticamente le elezioni, nonostante la fattiva
collaborazione di Fassino, Rutelli, Prodi, Dalema, ecc.
Teniamoci forte.
Alessandro Lattanzio
Catania, 05/02/2005
E-mail: [email protected]
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Segnalato da anonimo
*Ndr – I mesi dei due disastri aerei di cui parla l’autore sono in realtà Dicembre (il 6) e Gennaio (il 9).
DELLO STESSO AUTORE VEDI ANCHE: AEREI CHE CADONO… GENTE CHE MUORE…