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La Redazione

 

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AIDS IN AFRICA E EDUCAZIONE SESSUALE IN AMERICA

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A cura di Davide
Il 15 Aprile 2005
58 Views

Quando la religione diventa un’arma di distruzione di massa

DI MEL SEEHOLTZ, Ph.D.
Collaboratore di Online Journal

Non c’eravamo mai incontrati, ma comunicavamo quotidianamente. “Joshua” era un ballerino di talento, musicista, pittore e scultore, viveva a Kampala. Era il primo ballerino in diverse compagnie. Le sue sculture e i suoi dipinti sono stati acquistati dal presidente dell’Uganda. Stava terminando all’università il corso di Studi Organizzativi. Il futuro appariva luminoso, finché i suoi genitori, cristiani evangelici, non scoprirono che era gay. Il padre informò la polizia e suo figlio venticinquenne venne arrestato. Le leggi ugandesi puniscono l’amore omosessuale con l’ergastolo. Con questa legge severa, anche gli individui che eludono la carcerazione affrontano la paura costante, l’infamia e la minaccia di estorsione da parte della polizia. – Kamali Fizazi, Coordinatore regionale di programma per l’Africa e il SudEst Asiatico. (Commissione internazionale per i Diritti Umani di  Gay e Lesbiche)

Al momento del rilascio – in attesa di una ulteriore azione legale – gli amici etero  impauriti lo abbandonarono, fu licenziato dalle compagnie di danza, e escluso dalle mostre d’arte sovvenzionate da denaro pubblico, praticamente tutte. La sua famiglia lo ripudiò e la sua arte incompleta fu distrutta. Senza casa, senza un soldo e solo, finì per considerare il suicidio, ma, da cristiano praticante, sentì che Dio aveva altri progetti per lui.
Finalmente dopo mesi di vessazioni, riarresti e rilasci – fino ad altre azioni legali – la polizia si presentò a casa della donna che lo stava nascondendo. Dato che non poteva pagare agli agenti 1.5 milioni di scellini ugandesi (circa $756 US) per perdere la sua fedina penale, gli fu detto di lasciare il paese o sarebbe stato arrestato. Ma a causa della documentazione sul suo precedente arresto non poté scappare. Due giorni dopo persi i contatti. Tempo dopo venni a sapere della sua sorte: arrestato, dichiarato colpevole, condannato a vita senza la possibilità di scarcerazione sulla parola. Ma la sua pena durò solo 10 giorni. In prigione venne picchiato a morte da un gruppo che asserì di star facendo la “volontà di Dio”.

Una delle sue ultime e-mail prima dell’arresto finiva così:

P.S.: non c’è speranza di trovare aiuto o rifugio nelle chiese qui. Sono veramente contro di noi (omosessuali) e da quando la Chiesa in America ha abbracciato un vescovo gay è diventato quasi  l’argomento principale di condanna in tutte le chiese qui – è tutto così tremendo e disgustoso e credo che siano solo tutti egoisti e abbiano odio nei loro cuori – tuttavia pretendono di essere Dio!! Non andrò mai più in chiesa qui.

L’Uganda ora è in prima fila nella “soluzione finale” al problema degli omosessuali. Da 365gay.com.,30 novembre 2004:
(Kampala) Il governo dell’Uganda ha emesso un monito nei confronti del programma della commissione delle Nazioni Unite per l’HIVe AIDS che rischia di essere estromesso dal paese se dovesse offrire informazioni sanitarie ai gay.
L’omosessualità è illegale nel paese e Buturo [ministro dell’informazione James Nsaba] dice che i contatti con i gay ai quali UNAIDS da consulenze sessuali  saranno considerati un crimine.

 
Il governo recentemente ha chiesto alla polizia di prendere severi provvedimenti contro attività omosessuali.

 
Il presidente dell’Uganda Museveni fu citato nel quotidiano di stato New Vision, “ho riferito al CID [Dipartimento di Investigazione Criminale], di cercare omosessuali, rinchiuderli e incriminarli.”La direttiva era seguito ad un servizio giornalistico, apparentemente falso, della cerimonia di un matrimonio tra due gay in un sobborgo di Kampala. Seguendo le dichiarazioni di Museveni, Daniel Arap Moi, poi Presidente del Kenya, dichiarò che anche lui avrebbe combattuto vigorosamente il “flagello” dell’omosessualità, e l’arcivescovo anglicano del KenyaAbp Benjamin Nimbi fece voto di incrementare i suoi sforzi e quelli della sua Chiesa nel trattare la piaga dell’omosessualità.

La guerra della purificazione ugandese sembra avere due componenti basilari. Il primo, imprigionare più omosessuali possibili. In seguito, farne fuori il più possibile vietando i programmi patrocinati dalle Nazioni Unite sulle cure, educazione e prevenzione e rifiutando i fondi umanitari per l’AIDS dalle Chiese Cristiane occidentali che cercano di aiutare gli ugandesi affetti da HIV e AIDS: “Jackson Nzerebende Tembo, arcivescovo di Rwenzori in Uganda, ha rifiutato dalla diocesi americana  di Central Pennsylvania, la somma di denaro del valore di quasi £185.000 [$350.000US] asserendo che il suo clero e l’arcivescovo Michael Creighton appoggiarono l’elezione di Gene Robinson quale Arcivescovo del New Hampshire nel 2003.”

Come ogni guerra contro uno specifico gruppo di persone, questa distruggerà inevitabilmente molto più di ciò che si propone di fare: “danno collaterale” come viene eufemisticamente chiamata. Un servizio di Daniel Wallis apparso sulla Reuter il 10 dicembre 2004, intitolato “Raduno delle vergini per promuovere la castità”, racconta delle “centinaia” di vergini, molte delle quali adolescenti, riunite a Kampala per proclamare la loro verginità. L’evento fu sponsorizzato da svariate chiese e gruppi giovanili, compresi quelli statunitensi basati sul programma .True Love Waits

 
Il pastore Martin Sempa, leader del raduno, dice:”Stiamo promuovendo l’astinenza perché l’Uganda è attaccata da un programma guidato da omosessuali e esperti occidentali.” (Un mito popolare, propagato in Africa dal clero evangelista e dai loro confratelli politici, narra che l’omosessualità fu portata in Africa dai bianchi occidentali. I preistorici disegni rupestri lasciati dai San People in Botswana e Zimbabwe dimostrano chiaramente il contrario.)

 
Il danno collaterale è già assai diffuso…e continua a diffondersi.

 
Secondo la relazione annuale del 2004 del programma congiunto delle Nazioni Unite per HIVe AIDS e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità [W.H.O – World Health Organisation], in Uganda (epicentro africano dell’epidemia), l’AIDS sta velocemente diventando una malattia che colpisce le giovani donne in modo sproporzionato. Perché? Il rapporto indica che il ritmo dell’infezione che cresce tra le giovani donne è alimentato dagli insegnamenti religiosi che vogliono le donne ignoranti riguardo il sesso e la sessualità fino al matrimonio. E una volta sposate, la prima direttiva religiosa è la procreazione, il che significa rapporti sessuali non protetti. Una conferma della tendenza viene dal Times, da un articolo di Nicholas D. Kristof, del 30 marzo 2005, intitolato: “Quando il matrimonio uccide”, regisrta dallo Zambia e dallo Zimbabwe: “La dura realtà è che ciò che qui uccide le giovani donne spesso non è la promiscuità, ma bensì il matrimonio. Difatti, per assurso la cosa più fatale che una donna in Sudafrica possa fare è quella di sposarsi”.
 


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Ciononostante, la TVC – Traditional Values Coalition (Coalizione per i Valori Tradizionali), sostiene il modello  Africano, in modo specifico quello “ugandese” qui adottato. I dati che usano nelle loro argomentazioni contraddicono quelli delle Nazioni Unite e del W.H.O. Ma poi, di nuovo, la TVC taccia i programmi di educazione sessuale, che quelle organizzazioni sponsorizzano, di esser fautori della “cultura della morte”. Ma è lo stesso fanatismo religioso della TVC e delle sue priorità politico-religiose che stanno seminando in modo esteso malattia e morte qui.

“Astinenza – l’unica educazione sessuale”: il titolo sembra un ossimoro. Tuttavia questi sono i programmi di stampo religioso che ricevono sovvenzioni federali, (circa 900 milioni di dollari da quando Gorge W. Bush è entrato in carica), a dispetto della crescente evidenza che non funzionano e sono, di fatto, controproducenti e pericolosi. Più recentemente la riprova arrivò dai ricercatori delle Università di Yale e Columbia, in un articolo intitolato “Dopo la promessa: voto di verginità degli adolescenti e conseguenze delle malattie sessualmente trasmissibili” pubblicato nel n. di aprile 2005 del Journal of Adolescent Health. La ricerca della Dott.ssa Hannah Bruckner e del Dott. Peter Barman fu anche soggetto di un articolo della Associated Press: “Uno studio fatto su 12.000 adolescenti suggerisce che coloro che abbiano fatto voto di verginità fino al matrimonio hanno più probabilità di sperimentare altri approcci sessuali che possono incrementare il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.”

Nel dicembre del 2004, l’ufficio del deputato Henry Waxman (Distretto della California), pubblicò una feroce relazione sul fallimento e i pericoli dei programmi di educazione sessuale “basati sull’astinenza”. Dal rapporto di Doren Brandt su 365gay.com:
La relazione di Waxman stima che i due terzi dei programmi sull’astinenza in uso nelle scuole, distorcono i fatti sull’uso del profilattico.
Prova inoltre che il programma insegna ai ragazzi che l’aborto  può portare alla sterilità e al suicidio, che metà dei gay adolescenti statunitensi sono risultati positivi all’HIV, e che toccare i genitali di un altro può provocare una gravidanza…

L’evangelico Christian Right replicò con la sua solita propaganda politica offensiva e prevedibile, ma si consideri ciò che viene fatto passare per “istruzione” nelle scuole pubbliche.

“L’aborto può portare alla sterilità e al suicidio”. Come tutte le operazioni chirurgiche invasive ostetriche e ginecologiche, l’aborto “può” provocare complicazioni che “possono”, in alcuni casi, causare sterilità. Ma quando eseguite da un medico in un ambiente medico appropriato, simili casi sono estremamente rari. Dicendo semplicemente gli aborti “possono” – senza specificare e dare informazioni – sembra niente meno che una tattica per allarmare. Nello stesso modo, qualsiasi decisione circa l’interruzione di una vita “può” portare al suicidio una persona emotivamente instabile. Ma ancora, senza fornire precisazioni veritiere, spiegazioni e prove a sostegno, le affermazioni sull’astinenza non sono da considerarsi “istruzione”. Sono travisamenti usati come tattiche per creare panico.

 
“Metà dei gay adolescenti sono risultati positivi all’HIV.” Dove hanno fatto il test tutti questi gay (conclamati o no) in America? E’ stato questo un evento nazionale totalmente ignorato dai media liberali, convenzionali, conservatori e evangelici? Come si risponde a una tale e ridicola affermazione? Sembrerebbe che banalizzazioni intenzionalmente fuorvianti, tattiche per impaurire e menzogne bell’e buone siano tutto ciò che i programmi pro-astinenza abbiano da offrire.
 

“Toccare i genitali di un altro può provocare una gravidanza.” La caricatura della scienza basata sulla religione fatta dall’amministrazione Bush, toccò un livello ancora più basso con questa affermazione. Ma non ancora il più basso. Questo riconoscimento va all’evangelico Christian Right. Durante una puntata di Crossfire, trasmissione della CNN, del dicembre 2004, Genevieve Wood di Family research Council, si rifiutò ripetutamente – cinque volte, secondo la trascrizione – di ammettere, qualificare, spiegare o documentare la sua affermazione che la masturbazione può provocare una gravidanza.

Faye Flam, collaboratore scientifico del Philadelphia Inquirer, nel suo articolo del 30 novembre 2003, “Manovrare la scienza come strumento politico” elencò diversi libri recenti che documentano “come i risultari scientifici vengano distorti per adattarsi alle priorità politiche”:

 
Alcuni mesi fa, gli editori delle maggiori pubblicazioni scientifiche si sono lamentati del fatto che l’amministrazione Bush stia distorcendo la scienza  per spingere una programmazione in influenzata da un credo religioso e dalle richieste dell’industria. Il giornale Science pubblicò
degli editoriali che accusvano la stessa amministrazione [Bush] di accatastare panel sull’avvelenamento da piombo e sull’inquinamento  con persone che hanno legami  con industrie del piombo e del petrolio, e aumentare invece panel sulla prevenzione dell’HIV e AIDS con gruppi cristiani pto-astinenza.

I Centri Federali per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie  hanno oscurato in modo consistente il fatto che i profilattici hanno una efficacia del 86/93% nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Ma in una vera “moda etica”, quando una organizzazione non-profit sostiene una educazione sessuale esauriente, Advocates for Youth, pubblicizzando questo sotterfugio, viene ricompensata con tre ispezioni fiscali, tutte nel giro di 8 mesi.

L’evangelico Christian Right – e in special modo la TVC- non è soddisfatta dello stravolgimento della scienza fatto dall’amministrazione Bush per far accordare i loro programmi politico-religiosi. La TVC vuole fermare la ricerca scientifica e i fondi per i programmi (nazionali e esteri) che possono aiutare le persone e portare verità e conoscenza ai più bisognosi.

Un articolo di Dale Kreiger pubblicato nel novembre 2004 sul John Hopkins Magazine conferma gli sforzi della TVC. L’articolo spiega come “nell’ottobre 2003, i membri conservatori della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti spinsero per un’udienza riguardo a 10 sovvenzioni  per  la ricerca finanziati dall’Istituto Nazionale  della Salute (NIH)”. Ma quando un membro dello staff del NIH contattò la  House Energy and Commerce, Committee, co sponsor dell’inchiesta, e richiese un elenco dei fondi in questione”:

Il membro dello staff ricevette più di quanto si aspettava: non i resoconti dei 10 progetti, ma pagine e pagine dei fondi dell’NIH, dozzine di esse, tutte apparentemente catalogate,perché la ricerca coinvolgeva prostituzione, abuso di sostanze stupefacenti, omosessualità e malattie sessualmente trasmissibili. Per errore, qualcuno alla Commissione per il 
Commercio aveva rivelato una lista che stava circolando tra i membri repubblicani del Congresso, una lista di 181 ricercatori finanziati dal NIH i cui studi erano stati presi di mira da una lobby religiosa conservatrice, la TVC appunto.

L’amministratore esecutivo della TVC Andrea Lafferty – nota per la sua “logica” dogmatica – difese la lista nera dicendo, “La lista era una bozza. Non era nemmeno finita. Stavamo compilando queste informazioni usando diversi mezzi, tra i quali Internet. Una gran parte è di pubblica informazione. L’accusa è che sono stata spinta dall’amministrazione. Ma ho avuto queste informazioni  molto prima che Bush fosse anche solo candidato alla presidenza, e le ho tracciate e ritracciate. 

   
Le repliche di Lafferty confermarono semplicemente che l’assalto della TVC alla ricerca medica e alla conoscenza scientifica che potrebbe aiutare più persone – specialmente quei cittadini Americani che lei e TVCripugnano (e  di cui si giovano condannandoli nel nome della religione) – è stata una lunga campagna ben organizzata e delle più sinistre: un classico esempio di come la religione possa essere un’arma di distruzione di massa… con conseguenti e significativi danni collaterali umani, culturali, sociali, politici e religiosi.

Durante il fiasco del caso  Terry Schiavo, TVC affermò che coloro che erano a favore della sua morte erano come Hitler perché “lui perseguì gli handicappati”. Quello che la rabbiosa e omofobica TVC convenientemente si scordò di menzionare fu  che Hitler perseguì anche gli omosessuali, motivo per il quale il museo Yad Vashem di Gerusalemme ha inaugurato di recente una mostra dedicata ai gay e alle lesbiche vittime del nazismo. Il Fuhrer conosceva – così come i leaders dei “cristiani”evangelici americani – il valore del lavaggio del cervello fatto ai giovani e avendogli fatto giurare cieca obbedienza e fedeltà …farli diventare schiavi volontari.  
 

Verso la fine del 2004, il capo servizi del New Republic Michael Crowley affibbiò a james Dobson il titolo di “nuovo re della destra religiosa” e “leader evangelico americano più influente,con un seguito, stando a quel che si dice, ancora più grande di quello di Falwell o Robertson nel loro periodo d’oro”. Il 27 gennaio 2005, il sito di Dobson Focus on the Family pubblicò un articolo riesumato dalla rivista Breakaway (rivolta a un pubblico di adolescenti) e altri punti di vista del sito. Il pezzo apparì su sul sito On the family.org nella sezione “adolescenti”, con il titolo “Comprato, marchiato, incatenato”. L’autrice era Susie Shellenberger. Il promo del sito diceva: “La schiavitù è una brutta cosa, a meno che tu non sia schiavo di Gesù. Ma cosa significa essere schiavo di Gesù?”.

Dato che Gesù di Nazareth lasciò molto tempo fa questa dimensione mortale, ciò che Susie propugna è diventare schiavo del dogma della perversione della “Cristianità” sposato da “pii leader” con interessi politici.

Rifletteteci. “Gesù” non è certamente un nome che fa venir in mente la parola “schiavitù”, neanche metaforicamente. “Schiavo di Gesù” pare la quintessenza di un ossimoro e la distorsione di quello che la sua dottrina ci ha insegnato prima che  dei “devoti leaders” la snaturarono per creare le loro armi di distruzione di massa. Le Crociate. La Santa Inquisizione. Il genocidio perpetrato dai “cristiani” contro le genti del Nuovo Mondo. La caccia alle streghe di Salem. L’orrore della schiavitù. Quanti milioni di esseri umani hanno sofferto e sono morti come risultato di ciò che questi leader, spinti dalla politica, e per così dire “Cristiani” pretendono di chiamare “Volontà Divina”?

Credevate di saperlo ormai…

Mel Seeholtz
Fonte:www.onlinejournal.com/
Link:http://www.onlinejournal.com/Special_Reports/040505Seesholtz/040505seesholtz.html
5.04.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LAURA

NB: The fate of “Joshua” fu pubblicato per la prima volta in Uganda sul sito “Focus on the Family: una risposta alle argomentazioni contro il matrimonio omosessuale”, Popular Culture Review  16:1 (febbraio 2005), 45-75.
L’artico è una replica a “undici argomentazioni contro il matrimonio omosessuale” di James Dobson tratto dal suo libro “Marriage under fire: why we must win this battle”. (ed. Multnomah, 2004).
 

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