DI GIANLUCA BIFOLCHI
subecumene.wordpress.com
Una decina di giorni fa ho letto un articolo di Luigi De Magistris che legava in un’unica strategia massonica le vicende che si sono abbattute sulle sue indagini e su quelle della procura di Salerno con gli agguati di Massimo Tartaglia a Berlusconi e l’”attentato” al direttore di Libero Maurizio Belpietro. Senza pronunciarmi sulla possibile regia piduista dietro la fine di indagini come “Why not”, rimasi assai freddo all’idea di una strategia di distrazione di massa a colpi di falsi agguati, che mi parve una fantasia dietrologica di De Magistris. Sono certo che chiunque è abituato a immaginare subito le dinamiche reali di eventi come questi e la difficoltà di organizzarli — e senza accontentarsi come spiegazione del semplice cui prodest, che fa la felicità di tutti gli intelletti semplici — condivide il mio scetticismo.
E’ anche vero però che le indiscrezioni del più che cauto Corriere della Sera secondo cui alla Questura di Milano nessuno credeva alla versione del caposcorta di Belpietro — notizia subito seguita dal ridimensionamento della scorta e dal trasferimento ad altro incarico dell’agente — sono state accolte dall’opposizione di questo paese con l’atteggiamento della carità di patria, dopo che per giorni era stata messa sulla graticola con la teoria dei cattivi maestri secondo cui articoli di giornale e interventi parlamentari armano la mano delle teste calde che escono di casa con la pistola e vanno ad ammazzare la gente.
Nella foto: Daniele CapezzoneIeri, nei pressi di Via dell’Umiltà, dove c’è la sede del Pdl, qualcuno ha aggredito il portavoce del partito Daniele Capezzone, che ha ricevuto due pugni ed è stato portato al pronto soccorso per accertamenti. Anche in questo caso, come nell’agguato a casa Belpietro, i fatti si sono svolti secondo una dinamica alla Fu Manchu, con il “villain” che appare improvvisamente e scompare come volatilizzandosi nel nulla. Fornendo però uno spunto per l’ennesima polemica contro lo “squadrismo di sinistra”.
E io comincio a chiedermi se occorre immaginare complicate ed elaborate strategie piduiste — secondo le immaginifiche ricostruzioni di De Magistris — per cominciare a sentire un po’ di puzza di bruciato. E la tentazione di pensare in termini di cui prodest si fa forte anche per me. Se io fossi un politico con una fama di transfuga, senza mandato parlamentare, senza base elettorale, entrato nelle grazie di Berlusconi grazie ai servigi di Sandro Bondi che intanto sparla di me come di persona infida e ingrata perché nel frattempo ho preferito migrare verso Maurizio Cicchitto, e sento una preoccupante aria di elezioni anticipate che potrebbero farmi apparire come un “esubero” negli organigrammi del partito dell’amore, beh, l’idea di acquistarmi qualche benemerenza grazie a qualche iniziativa fuori dall’ordinario mi verrebbe eccome…
E perché no, dal momento che c’è un’opposizione timida abituata a incassare in silenzio?
Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2010/10/27/ah-naturalmente-siamo-solidali-con-capezzone/
27.10.2010