DI DANIEL BARKER
Gi attivisti ambientali vengono assassinati a ritmi allarmanti, con ben tre morti a settimana, secondo quanto denuncia il gruppo londinese Global Witness.
Un rapporto reso pubblico lo scorso anno da Global Witness, ha scoperto che il 2015 con 185 omicidi– un aumento del 60 per cento rispetto all’anno precedente – è stato “l’anno con più morti mai registrato”.
La maggior parte degli omicidi è stata commessa contro attivisti impegnati nell’opposizione a progetti di disboscamento, estrazione mineraria, industria agro-alimentare e costruzione di dighe, fra questi le più comuni vittime di violenza sono i contestatori del disboscamento in Brasile.
“In casi ben documentati abbiamo scoperto che 16 erano collegati a gruppi paramilitari, 13 all’esercito, 11 alla polizia e 11 ad agenti di vigilanza privata – il che comporta il coinvolgimento dello stato o delle società negli omicidi. Non sembra che le autorità abbiano investigato a sufficienza i crimini né abbiano intrapreso azioni per assicurare i responsabili alla giustizia.”
I governi “chiudono un occhio”
Inoltre, nonostante il rapporto di Global Witness denunci queste tendenze come prevalenti in Sud America e Africa, il governo statunitense è complice nella persecuzione degli attivisti poiché li etichetta come terroristi,, ed utilizza tattiche di infiltrazione e sorveglianza illegali contro le loro organizzazioni.
A dire il vero, molti governi in tutto il mondo non stanno semplicemente “chiudendo un occhio di fronte a corruzione, attività illegali e degrado ambientale,” ma condannano pubblicamente gli attivisti definendoli “anti-sviluppo”.
La triste verità è che la violenza è in gran parte perpetrata contro i popoli indigeni che tentano di proteggere la propria terra dal saccheggio di taglialegna, allevatori e proprietari di piantagioni.
Le popolazioni indigene costituiscono il 40 per cento delle morti totali.
Gli attivisti anti-disboscamento sono l’obiettivo più frequente, ma anche l’industria dell’olio di palma in posti come le Filippine è responsabile di un gran numero di morti.
Dal sito Free Thought Project:
“I cinque paesi più micidiali per gli attivisti ambientali e i difensori della terra sono stati il Brasile con 50 morti; Filippine con 33; Colombia con 26; Perù e Nicaragua con 12 attacchi fatali ciascuno.”
Globalizzazione: il costo umano ed ambientale
La globalizzazione ha creato un livello del tutto nuovo di collusione governativa e industriale in termini di sfruttamento delle risorse e di annientamento di qualunque voce contraria.
La crescita del fascismo delle multinazionali ha portato a livelli estremi di violenza e di corruzione in un contesto generale di distruzione massiccia dell’intero ecosistema – e, a questo punto, sembrano esservi poche speranze di fermarlo.
Gi accordi di libero scambio come il TPP (Trans-Pacific Partnership) renderanno ancora più difficile opporsi agli interessi delle imprese a livello mondiale, lasciando gli attivisti schiacciati tra ostacoli legali e una persecuzione di matrice governativa
Il TPP indebolirà le agenzie di regolamentazione in tutto il mondo, facilitando lo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle multinazionali e lasciando pochi ricorsi legali a coloro che vorrebbero opporvisi.
E finché i governi continueranno a chiudere un occhio sulla violenza contro gli attivisti, mentre contemporaneamente promuovono leggi a favore delle multinazionali, il problema non potrà che peggiorare sempre di più.
Global Witness chiede la protezione degli attivisti e del loro diritto a pronunciarsi, oltre a un’indagine approfondita, con azione penale, nei confronti dei responsabili di tale violenza.
Per scoprire di più sul loro lavoro e per unirvi alla battaglia contro la corruzione e la violenza perpetrate da coloro che intendono sfruttare le risorse naturali del pianeta, visitate il sito di Global Witness.
Inoltre, mentre il potere delle multinazionali aumenta ogni giorno, è fondamentale che il cittadino medio diventi il più possibile autosufficiente. Non aspettate il collasso totale del sistema; cominciate a prepararvi adesso.
Diviene sempre più evidente che i nostri governi non rappresentano più il popolo, ma piuttosto le multinazionali che li fanno eleggere a suon di quattrini. E queste multinazionali hanno mostrato che non si fermeranno davanti a niente – neppure all’omicidio – per ottenere quello che vogliono.
Daniel Barker
Fonte: www.naturalnews.com
Link: http://www.naturalnews.com/054697_Global_Witness_activists_murders.html#ixzz4EqcCfN4z
18.07.2016
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da EMANUELA LORENZI
Fonti