AD HAITI LA POLIZIA CONTINUA A UCCIDERE

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by Haiti Information Project

Port au Prince, Haiti (HIP) – La Polizia Nazionale di Haiti (PNH) ha lanciato un’altra sanguinosa incursione nelle povere vicinanze dell’attuale capitale di Haiti. L’ ONU ha rifiutato di commentare l’ operazione che si presume abbia portato alla morte di 3 persone e quattro feriti.
I residenti di Bel Air, un luogo abituale di ritrovo per i dimostranti che chiedono il ritorno del presidente Jean-Bertrand Aristide, sono finiti sotto il fuoco delle armi questa mattina quando la polizia è entrata nell’area sparando indiscriminatamente sulla gente. A seguito degli attacchi della polizia contro innocenti testimoni oculari, altri sconosciuti uomini armati, accusati di essere dei sostenitori di Aristide, hanno risposto al fuoco ferendo due poliziotti e obbligando la polizia armata ad arretrare.

Tra le vittime della polizia c’e’ la diciassettenne Natalie Luzius mentre teneva stretto il proprio bambino di sei anni Fritznel Luzius nel tentativo di proteggerlo quando la polizia l’ha colpita con un proiettile alla testa uccidendola. Secondo suo fratello, “Natalie e’ stata uccisa senza che ci fossero stati avvisi di pericolo da parte della polizia”. Fritznel e’ caduto accanto al corpo della madre morta ed e’ stato afferrrato dal fratello della ragazza che lo ha portato lontano dagli spari. Suo fratello ha aggiunto” Non ci sono stati avvertimenti e Natalie stava cucinando quando e’ stata uccisa.Non era neppure sulla strada. Hanno aperto il fuoco sulle nostre case senza avvertirci e senza un motivo”.

Questo e’ l’ ultimo raid mortale della polizia di Haiti che giunge al termine di un’ ampia dimostrazione dello scorso Martedi’ contro la violenza praticata dalla polizia su un’altro presunto baluardo di supporto ad Aristide, la baraccopoli di Soleil. Migliaia di residenti sono scesi in strada il 14 Giugno per chiedere il ritorno del Presidente Jean-Bertrand Aristide, per liberare i prigionieri policiti di Lavalas, e per condannare la violenza contro le loro comunita’.

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John Jorel

Un rappresentante e membro della Commissione Politica Famni di Lavalas, John Jorel ha spiegato,” Siamo qui oggi per condannare la posizione di Andre Apaid, Charles Henry Baker e Reginald Boulos della comunita’ per gli affari che stanno tentanto di far pressione sulle forze ONU per massacrarci.” Jorel ha continuato, “E’ inaccettabile che Juan Gabriel-Valdes (Ambasciatore ONU ad Haiti) affermi ufficialmente che non c’e’ una persecuzione politica ad Haiti anche dopo che il suo capo Kofi Annan ha chiesto un’indagine per violazione dei diritti umani da parte della polizia. E’ inaccettabile che dichiari che non ci sono prigionieri politici trattenuti attualmente senza accuse nelle prigioni haitiane . E’ inaccettabile che Apaid, Baker e Boulos continuino a far pressione sull’ONU per massacrarci nei quartieri popolari”.

Il 27 Maggio il Dr. Reginald Boulos, presidente della Camera di Commercio e dell’ Industria di Haiti, chiese al governo filo- Usa di Gerard Latortue, installatosi al potere, di consentire alla comunita’ di aziende locali la formazione di proprie organizzazioni di sicurezza e armarle con armi automatiche. Boulos suggeri’ anche al regime di Latortue che le corporations potessero riprendersi il denaro versato per le tasse di un mese e usarlo per acquistare sul mercato internazionale potenti armi per la polizia. “ Se non ci permettono di farlo allora lo faremo di nostra iniziativa comunque”, ha minacciato Boulos. Da allora e’ cresciuta la pressione da parte dalla tradizionale classe sociale benestante di Haiti per un’azione armata piu’ forte da parte delle Nazioni Unite e della polizia haitiana.

L’ultima ondata di violenza ed insicurezza ad Haiti e’ iniziata dopo che la polizia haitiana ha aperto il fuoco sulle marce pacifiste nella capitale che chiedevano il ritorno del presidente Jean-Bertrand Aristide il 28 Febbraio ed il 27 Aprile.
Almeno 11 dimostranti disarmati sono stati uccisi in due attacchi inducendo il Segretatio Generale dell’ ONU, Kofi Annan, a chiedere un’ indagine ufficiale da parte delle organizzazioni per i diritti umani.
Il governo di Gerard Latortue, insediato dagli USA, ha rigettato le accuse contro la polizia nonostante le dichiarazioni fatte dal Generale brasiliano Heleno Ribera e un video girato da una televisione locale che prova gli attacchi ingiustificati. Il video mostra anche membri delle forze di polizia di Haiti conficcare armi sui corpi per giustificare i massacri del 27 Aprile.
Da allora, ci sono stati, quasi quotidianamente, rapimenti ed uccisioni per i quali l’ ambasciatore Usa James B. Foley e la classe imprenditoriale benestante del luogo continuano ad addossare la colpa su una piccola e violenta minoranza cha ha dichiarato fedelta’ ad Aristide.
Il fatto che membri delle forze di polizia di Haiti siano stati implicati ed arrestati a seguito dei recenti rapimenti non ha alleviato la retorica delle Nazioni unite e dell’ elite benestante di Haiti che hanno recentemente annunciato punizioni e violenza contro chi supporta Aristide.

L’ufficiale in comando per il rispetto della legge, Bernard Gousse e’ stato costretto a dimettersi la scorsa settimana accompagnato da una crescente critica sulla connessione tra le uccisioni e la polizia di Haiti. Nella sua lettera di dimissioni egli ha giustificato l’esecuzione sommaria di civili durante la sua carica definendo l’esule governo di Aristide come una “dittatura “.

Il Ministro degli esteri Canadese, Pierre Pettigrew, e’ stato imbrattato di vernice rossa oggi durante la conferenza stampa a Montreal nella quale stava supportando le imminenti elezioni ad Haiti sponsorizzate dagli USA. Dopo aver urlato,” Abbiamo il sangue degli Haitiani sulle nostre mani,” e aver versato della vernice rossa addosso di Pettigrew, un non identificato protestatore e’ stato scortato fuori degli ufficiali della sicurezza.

Fonte:www.haitiaction.net
http://www.haitiaction.net/News/HIP/6_17_5/6_17_5.html
17.06.05

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da MANRICO TOSCHI

VEDI ANCHE:

HAITI: QUELLO CHE I GRANDI MEDIA NON MOSTRANO

JEAN-BERTRAND ARISTIDE, UN ANNO DOPO

IL SILENZIO SULLA SOFFERENZA DI HAITI

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