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La Redazione

 

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ACCUSA CONTRO LA BANCA MONDIALE

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A cura di Truman
Il 12 Ottobre 2006
231 Views
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blankDI ERIC TOUSSAINT
CADTM

Il capitolo 24 del nuovo libro di Eric Toussaint

1. La Banca Mondiale, nel corso dei suoi sessant’anni di vita, ha
sostenuto attivamente tutte le dittature e tutti i regimi corrotti alleati degli Stati Uniti.

2. la Banca mantenne e nello stesso tempo aumentò gli importi dei prestiti, nonostante avesse notato degli spostamenti massivi (vedi il caso paradigmatico del Congo-Zaire del maresciallo Mobutu nel rapporto Blumenthal del 1982).3. Tramite un appoggio finanziario, aiutò la dittatura di Habyarimana in
Ruanda fino al 1992, e ciò permise al dittatore di quintuplicare gli effettivi del suo esercito. Le riforme economiche che questi impose nel 1990
destabilizzarono il paese e inasprirono conflitti latenti. Il genocidio,
preparato già dalla fine degli anni ’80 dal regime di Habyarimana, fu realizzato a partire dal 1994, facendo circa un milione di morti tra i tutsi (e tra gli hutu moderati). Inoltre, la Banca Mondiale esigette la devoluzione dei debiti contratti dal regime genocida. [1]

4. Appoggiò dei regimi dittatoriali (Romania dal 1973 al 1982, Cina dal
1980) e ciò per debilitare l’URSS prima del suo crollo nel 1991.

5. Sostenne le peggiori dittature fino al momento della loro deposizione.
Esempi: l’appoggio emblematico a Suharto in Indonesia tra il 1965 e il 1998, a Marcos nelle Filippine tra il 1972 e il 1986.

6. Sabotò attivamente le esperienze democratiche e progressiste (da Jacobo
Arbenz in Guatemala , nella prima metà del decennio del 1950 fino ai Sandinisti in Nicaragua negli anni ottanta per passare a Salvator Allende in Cile,
tra il 1970 e il 1973).

7. La Banca esige che i popoli, vittime di tiranni da essa finanziati,
rimborsino i debiti contratti dai dittatori.

8. Nello stesso modo, la Banca pretese dai paesi che divenivano indipendenti, tra la fine degli anni cinquanta e il principio degli anni sessanta, il rimborso dei debiti che le antiche potenze coloniali contrassero al fine di farli nascere.

9. La Banca sostenne finanziariamente dei paesi (Sudafrica e Portogallo),
nonostante il fatto che gli Stati Uniti ne avessero decretato il boicottaggio finanziario internazionale.

10. La Banca appoggiò un paese che se ne era annesso un altro con la forza
(annessione all’Indonesia di Timor Est nel 1975).

11. In materia ambientale, persegue lo sviluppo di una politica
produttivista, disastrosa per i popoli e funesta per la natura. [2]

12. Tra i progetti, direttamente appoggiati dalla Banca, che meno rispettano i diritti umani, risalta il progetto “transmigration” in Indonesia, all’interno del quale molte componenti sono veri e propri crimini contro l’umanità (distruzione delle risorse naturali della popolazione indigena, sgombero forzato delle popolazioni).

13. La Banca Mondiale (in perfetta sintonia con l’FMI [Fondo Monetario Internazionale]) favorì la nascita di fattori che hanno provocato la crisi del
debito che si installò nel 1982. Riassumendo: a) la Banca Mondiale obbligò i
paesi ad indebitarsi a condizioni tali che portavano al sovra-indebitamento; b) incitò, e nello stesso modo forzò i paesi ad eliminare i controlli sul movimento
del capitale e del cambio, accentuando così la volatilità dei capitali
e facilitandone la fuga. Ciò oltremodo fece sì che gli speculatori si dotassero di armi nefaste (a meno che non si tornasse ad uno stretto controllo del movimento dei capitali); c) spinse i paesi ad abbandonare l’industrializzazione
sostituendola con importazioni a beneficio di un modello basato sulla promozione delle esportazioni. Questa crescita delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo sul mercato mondiale – la cui domanda si paralizzava – provocò la caduta dei prezzi ed una degradazione delle condizioni di interscambio.

14. Dissimulò i pericoli che aveva senza dubbio rilevato (sovra-indebitamento, crisi dei pagamenti, transfer negativi…).

15. Da quando si installò la crisi, la Banca Mondiale favorì in forma
sistematica i creditori, debilitando i debitori.

16. Con l’FMI, raccomandò e impose politiche che fecero pagare il conto della crisi dei debiti ai popoli, mentre favorivano i possidenti.

17. Con l’FMI, continuò la “generalizzazione” di un modello economico
che aumentava sistematicamente le diseguaglianze tra i paesi e all’interno di ogni paese.

18. Rinforzò le grandi imprese private e debilitò a sua volta i poteri
pubblici e i piccoli produttori. Aggravò i benefici dei salariati ed incrementò la loro precarietà, ciò danneggiò allo stesso modo i piccoli produttori.

19. La sua retorica sulla lotta per la riduzione della povertà nasconde
male una politica concreta che riproduce e rinforza le cause stesse della povertà.

20. La liberalizzazione del flusso dei capitali, sistematicamente favorita,
rafforzò l’evasione fiscale, la fuga dei capitali e la corruzione.

21. La liberalizzazione degli interscambi commerciali beneficiò i forti
e lasciò da parte i deboli. La maggior parte dei piccoli e dei medi produttori dei paesi in sviluppo non ha la capacità di restituire la competenza dei più grandi, che siano del Nord o del Sud.

22. La Banca Mondiale lavora in stretta collaborazione con l’FMI e l’OMC [Organizzazione Mondiale del Commercio] per imporre un’agenda radicalmente opposta alla soddisfazione dei diritti umani fondamentali.

23. La Banca sostiene di mantenere un dialogo permanente con la
società civile e con i poveri, nonostante ciò non si è materializzato nessun cambio positivo nella sua politica. Ne è prova la ripetizione di simulacri di dialogo durante i quali il profilo dominante è il macroeconomico promosso dalla Banca che non si può discutere.

24. Manipola i gruppi più vulnerabili e sfavoriti dalla loro politica
per dar loro un profilo più umano e democratico, presentandoli come l’elezione cosciente di questi gruppi (mogli, poveri).

25. Quando le commissioni indipendenti , che la Banca stessa designa,
le fanno raccomandazioni che mettono in discussione gli interessi dei suoi principali azionisti, si rifiuta di seguirli (vedi l’informativa sulle industrie estrattive e le riprese).

26. Ottiene sempre benefici, anche durante le peggiori crisi. La Banca si
arricchisce a ridosso dei paesi indebitati.

27. Li mantiene ai margini, sebbene costituiscano la maggior parte dei
suoi membri, e privilegia un pugno di paesi ricchi.

28. Dimostrò una incapacità totale di autoriforma. La designazione di
Paul Wolfowitz, uno dei principali strateghi dell’invasione criminale dell’Iraq, come presidente della Banca, rinforza il suo corso nefasto.

29. Riassumendo, la Banca Mondiale rappresenta uno strumento dispotico
in mano ad una oligarchia internazionale (un piccolo gruppo di grandi potenze e di società internazionali) che rinforza il sistema capitalistico internazionale distruggendo l’Umanità e l’Ambiente.

30. C’è urgenza di costruire una nuova istituzione democratica internazionale che favorisca una redistribuzione delle ricchezze e che appoggi gli sforzi dei popoli per conseguire uno sviluppo socialmente giusto, a rispetto della natura.

31. E’ necessario rompere drasticamente con il sistema capitalista, del
quale la Banca Mondiale ne è uno dei pilastri fondamentali.

Note:

Capitolo 24. Libro in francese:
http://www.cadtm.org/texte.php3?id_article=1796

Eric Toussaint, presidente del CADTM (Comitato per l’ Abolizione
del debito del Terzo Mondo) Belgio, autore di “La Bolsa o la vida. Las Finanzas contra los pueblos”, CLACSO, Buenos Aires, 2004. Coautore con Damien Millet di “50 Preguntas/50 Respuestas sobre la deuda, el FMI y el Banco Mundial” Icaria – Intermon/Oxfam, Barcellona 2004; coautore con Damien MIllet di “Los Tsunamis de la deuda”, Icaria – Intermon/Oxfam, Barcellona 2006; coautore con Arnaud Zacharie di “Salir de la Crisis. Deuda y Ajuste, CADTM – Paz con dignidad, Madrid 2002.

Ulteriori informazioni: www.cadtm.org

[1]. Eric Toussaint,” Las finanzas contra los pueblos.
La bolsa o la vida”, CLACSO, Buenos Aires, 2004, capitolo 16, “Ruanda:
los acreedores del genocidio”, pp. 300-3005

[2]. Il punto 11, così come il 19, 22 e 24 saranno sviluppati in Eric
Toussaint “L’horreur productiviste” da pubblicarsi nel 2007.

Versione originale

Eric Toussaint
Fonte: http://www.cadtm.org

Versione spagnola

Fonte: www.rebelion.org
Link: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=37898

Tradotto da RAUL QUIROZ

Versione italiana

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CIRE

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