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di Maurizio Martucci
Ufficiale: per ora niente 5G a 61 V/m, o meglio nessuna abrogazione dei limiti soglia d’emissione elettromagnetica fissati dal 2003 a 6 V/m. E’ quanto si apprende dall’esito della votazione odierna in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati dove l’emendamento presentato da tre esponenti di Italia Viva è stato accantonato. Si tratta dell’emendamento al disegno di legge che dispone la conversione del decreto-legge del 31 maggio sulla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nelle misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure, presentato dai deputati renziani Luciano Nobili, Silvia Fregolent e Marco Di Maio per stracciare una delle legge più cautelative d’Europa, provvedimento controverso e fortemente criticato dall’Alleanza Italiana Stop 5G e dai medici ambientali di ISDE Italia, per cui già alcuni membri della stessa commissione parlamentare avevano anticipato di voler votare contro. Non solo. perché sono stati accantonati anche gli emendamenti presentati dai parlamentari di Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia per lo svuotamento dei cosiddetti Piani Antenne in capo ai Comuni per la localizzazione sui territori delle Stazioni Radio Base. Ma non è affatto finita, si naviga a vista!
Il fatto che questi emendamenti siano stati accantonati non significa però che siano stati bocciati ma che, al contrario, non sono stati votati., quindi nè approvati nè respinti. Tecnicamente non è quindi una bocciatura: vuol dire però che gli emendamenti che hanno portato alla mobilitazione il movimento per la precauzione e la difesa della salute minacciata dall’elettrosmog, per ora sono stati messi da parte, magari per fare ulteriori approfondimenti, oppure semplicemente aspettando che vengano ritirati, oppure riformulati. Rumors di palazzo vogliono poi Roberto Speranza contrario all’innalzamento dei parametri elettromagnetici ed è questa una dissonanza all’interno dell’esecutivo Draghi: che forse l’incognita del salto nel buio stia prevalendo sui piani tecnocrati di Colao e Telco? Al Ministro della Salute, lo scorso anno Alleanza Italiana Stop 5G ha infatti consegnato 340.000 firme per la moratoria del 5G e una corposa bibliografia medico-scientifica sul danno da radiofrequenze, mentre un dossier è finito anche al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Per ora, quindi, nessuna abrogazione della norma cautelativa sui 6 V/m. “Nel corso di analisi di questo provvedimento sono stati accantonati moltissimi emendamenti su vari temi – ad OASI SANA riferisce l’On. Sara Cunial del gruppo Misto, membro della Commissione Ambiente – probabilmente sui 6 V/m e Piani Antenne si rimanderà a provvedimenti governativi futuri. Dobbiamo vedere cosa accadrà nelle prossime sedute. Gli accantonati in genere vengono ripresi, quindi alla fine di tutti gli altri potrebbe accadere anche negli ultimi giorni dell’analisi del provvedimento, che ancora non sappiamo se sarà la prossima settimana“.
La mobilitazione contro il colpo di spugna resta quindi alta: dopo lo sciopero della fame di 135 cittadini per 18 giorni e la campagna email bombing, da ieri un presidio simbolico di attivisti del gruppo Stop 5G Lazio staziona ininterrottamente all’esterno di Montecitorio, nell’intento di avvicinare i parlamentari chiedendogli di non approvare l’emendamento incriminato. Mentre sui canali de La Casa del Sole Tv, sempre ieri è partita la maratona nello speciale Il Golpe Elettromagnetico: la prima puntata con il fisico Andrea Grieco è stata vista da circa 6.000 spettatori, oggi è in rete l’intervista col giurista Ugo Mattei, mentre domani seguirà quella col medico Domenico Scanu, prima della volta di Pietro Ratto, attento osservatore sui conflitti d’interessi nei legami tra pubblico e privato, la vera leva per irradiarci tutti fino a 61 V/m.
Pubblicato il 13.07.2021