DI THOMAS BAIETTO
Lemonde.fr
“L’esercito americano ha utilizzato armi nucleari in Iraq?” Questa la sorprendente domanda che France Info ha sollevato venerdì 10 giugno. In collaborazione con Paris-Match, Angelique Férat, corrispondente radio nella regione, ha visitato Fallujah, una città a circa 50 chilometri da Baghdad. Nel mese di aprile e novembre 2004 la città, roccaforte della ribellione sunnita, è stata presa d’assalto e parzialmente distrutta dalle forze statunitensi. Da allora, la città ha un numero molto elevato di bambini deformi alla nascita, tanto che secondo il giornalista “quasi ogni famiglia ha il suo ‘baby-mostro’.” Le autorità irachene si rifiutano di affrontare la questione e non esistono statistiche ufficiali.La giornalista francese non è la prima a prendere in considerazione la sorte dei bambini della città. Dal mese di maggio 2008, il canale televisivo inglese Sky News denuncia i tassi di malformazone congenita a Fallujah. Un responsabile di una ONG locale parla di 200 casi di malformazione, per lo più congeniti e posteriori al bombardamento della città. Il quotidiano inglese The Guardian se ne fa carico nel novembre 2009 pubblicando due articoli, un portfolio e un video-reportage. Il giornale ha intervistato una pediatra dell’ ospitale di Fallujah, che ha riportato di 37 bambini nati malformi in sole tre settimane. Ancora, una madre di famiglia intervistata ha riferito che nessuno dei suoi tre figli, dai tre ai sei anni, è in grado di camminare. Non possono nemmeno mangiare autonomamente.
I medici dell’ospedale sono perplessi. Per mancanza di prove, si rifiutano di disegnare un collegamento diretto con il combattimento che ha toccato la città nel 2004. Secondo loro, molti fattori possono spiegare queste malformazioni: l’inquinamento atmosferico, le radiazioni, inquinanti chimici, farmaci utilizzati durante la gravidanza, malnutrizione o lo stress della madre. Nel marzo del 2010, è stata la volta di un giornalista della BBC. “Quando sei lì, la prova è terribile”, ha testimoniato, spiegando di aver visto una fotografia di un bambino con tre teste.
“In circostanze normali, la probabilità di tali fenomeni è pari a zero”
Questi reportages hanno attirato l’ attenzione degli scienziati. Christopher Busby, direttore dell’ agenzia di consulenza ambientale Green Audit e famoso per aver denunciato l’ utilizzo di armi all’uranio impoverito, si è recato sul posto e, insieme a Malak Hamdan e Entesar Ariabi ha realizzato un sondaggio, sottoponendo un questionario alla popolazione. I risultati sono stati pubblicati nel luglio 2010 sull’International Journal of Environmental Research and Public Health (n.d.r. Gazzetta Internazionale di Ricerca Ambientale e Sanità Pubblica). Nel periodo 2006-2009, il tasso di mortalità a Fallujah sarebbe stato pari all’80‰, quando i paesi vicini come l’Egitto e la Giordania, rispettivamente, mostravano il 19,8 e 17 ‰.
Nel dicembre 2010 sullo stesso giornale è comparso un nuovo studio realizzato da un altro gruppo di ricercatori. I risultati parlano da soli: a Fallujah un bambino ha una probabilità di nascere con malformazioni undici volte superiore che nel resto del mondo. “È fondamentale comprendere che, in circostanze normali, la probabilità di tali fenomeni è pari a zero”, spiega Mozhgan Savabieasfahani, uno degli autori del rapporto. Nel mese di maggio 2010, di 547 bambini nati, il 15 per cento presentava serie deformazioni, mentre l’11% nasceva prematuro (prima della trentesima settimana di gravidanza). Per la prima volta, questi risultati hanno indicato chiaramente la possibilità che le alterazioni genetiche osservate siano legate alle armi utilizzate dagli Stati Uniti, compreso l’uranio impoverito.
Meno radioattivo dell’uranio naturale, l’uranio impoverito è un metallo pesante e molto denso, utilizzato per fabbricare proiettili e migliorare la loro capacità di perforazione. Come tutti i metalli pesanti, presenta un rischio di avvelenamento se ingerito o se le schegge penetrano nella pelle. Il suo uso militare è regolarmente denunciato, ma non è mai stato stabilito alcun legame con i bambini di Fallujah.
“Uranio arricchito? É assurdo”
In uno studio recente che sarà pubblicato prossimamente sulla rivista scientifica inglese The Lancet, Christopher Busby va oltre. Dopo aver analizzato campioni di suolo, capelli, aria e acqua, egli sostiene di aver trovato tracce di uranio arricchito. “L’uso di uranio arricchito su un campo di battaglia dove si trovano i propri soldati è assurdo” sostiene invece Merchet Jean-Dominique, giornalista esperto in materia militare e autore del blog Secret Défense. Contrariamente all’ uranio impoverito, è radioattivo. L’utilizzo è militare, per la propulsione di sottomarini o portaerei e bombe nucleari.
Il giornalista ricorda anche che quando era al potere, Saddam Hussein, aveva sfruttato il caso di bambini malformati. “Portava i giornalisti a visitare gli orfanotrofi dove c’ erano bambini affetti da deformità”, ricorda. Pertanto, in attesa della pubblicazione dell’articolo sulla rivista The Lancet e di altri riscontri, Jean-Dominique Merchet invita alla cautela.
10.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di WALLE