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Un professore, al quale devo molto, insisteva nel dire che la prova schiacciante della forza della ragione è la tendenza a sopravvivere alle sue opportune incoerenze. Una delle caratteristiche che esprimono meglio l’ attualità e la forza del capitalismo – diceva lui – è la sua irrazionalità economica, paragonabile solo alla sua efficienza situata all’estremo opposto della scala.

DI JORGE GOMEZ BARATA

Grazie alla sua formidabile capacità di convertire i bisogni e i sogni in beni di consumo, il capitalismo fece progredire le forze produttive più di tutti i precedenti sistemi politici sociali messi assieme. La contraddizione iniziò quando il sistema, obbligato a crescere costantemente, si ammalò di acromegalia e gigantismo, cominciando a fabbricare bisogni ed illusioni.
L’alienazione religiosa, un processo mediante il quale gli uomini conferiscono alle loro proprie creazioni fantastiche (idoli, dei e preghiere) poteri ai quali si sottomettono ciecamente, è un gioco da bambini in confronto all’alienazione che provocano le merci e i gingilli vari, creazioni umane davanti alle quali coloro che le fabbricano si prostrano e per le quali sono capaci di comportamenti eroici o azioni abiette. Questo seducente processo, potenziato dagli effetti della pubblicità, sorretto da desideri sfrenati di guadagno, così come dal significato che acquisisce il consumo come simbolo dello status, del potere o della appartenenza agli strati più elevati della scala sociale, diede luogo alla società del consumo.

Attraverso un percorso fatto di rose e fiori, vale a dire con l’oro, l’argento, il petrolio, il caucciù, il legno, i minerali e le materie prime del mondo, un piccolo gruppo di paesi sviluppati edificò gli Stati del Benessere, costruendo un modello di sviluppo che poi imposero al mondo, trascinandolo verso la rovina.

L’irrazionalità diventa surrealista quando il consumo si separa dai bisogni reali, per convertirsi in un ingranaggio selvaggio, in cui tutta l’umanità rimane impigliata. Tra tutte le assurdità nessuna raggiunge i confini degli schemi delle politiche energetiche.

Ogni giorno si estraggono grandi quantità di petrolio, che costano enormi quantità di soldi, al fine di essere bruciati nel modo più irrazionale che si possa immaginare, utilizzando due delle più inefficienti attività economiche che esistono: il trasporto a benzina e la produzione di energia. Si afferma che il più efficiente dei motori a benzina, riesce appena a trasformare tra i 30 e i 40 % dell’ energia contenuta nel combustibile. Questo significa che si buttano tra il 60 e il 70 % di tutta la benzina consumata. Riguardo all’energia elettrica la cifra raggiunge il 50%.

Si dice che nei paesi freddi, dove si è imposto un sistema di riscaldamento centralizzato, si disperderebbero circa il 70% dell’energia elettrica utilizzata per produrre calore, a ciò si dovrebbe aggiungere che circa il 60% del sistema di illuminazione delle grandi città è superfluo o ha uno scopo puramente decorativo.

Stime ufficiali rivelano che le luci di Natale installate a Madrid hanno prodotto un costo extra di 3,6 milioni di chilowattora, ciò è cosa di poco conto se comparata con i 12 milioni spesi a New York per lo stesso motivo.

Il 40% del totale della plastica che si produce viene destinata ai contenitori. La durata media di un contenitore di plastica , dal momento in cui viene immesso nel commercio a quello in cui diventa un rifiuto, è appena di 40 minuti. Non diversamente dal 50% dei biglietti di auguri inviati per Natale che non sono mai stati letti.

Basterebbe vivere in modo confortevole con mezzi tecnologici efficienti e comportamenti razionali, per risparmiare il 50% di combustibili e circa il 60% dell’elettricità. Basterebbe utilizzare un po’ di più il trasporto pubblico, sospendere l’illuminazione superflua, introdurre elettrodomestici più efficienti e sistemi di illuminazione e climatizzazione appropriati.

Non è strano incontrare famiglie povere che conservano e utilizzano mobili, stoviglie e utensili che appartennero ai loro nonni. Dall’amore per le cose che sono realmente utili, le quali si compravano per essere utilizzate per lungo tempo, si è passati al culto dell’usa e getta. Speriamo che questa non sia la visione che l’umanità ha di se stessa.

Jorge Gómez Barata
Fonte: www.voltairenet.org
Limk: http://www.voltairenet.org/article134458.html
26.01.06

Traduzione per www.comedonchisciote.org a cura di PINTADERA

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