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di Gianluca Riccio
La banca genetica alle Svalbard è in difficoltà, e un team scientifico vuole spostare più al sicuro i campioni di semi: in un bunker lunare.
Proprio come l’Arca di Noè, i ricercatori sperano che il bunker mantenga al sicuro le specie terrestri in caso di catastrofe globale.
Nella Bibbia, Noè salva gli animali da un grande diluvio portando sulla sua arca coppie di specie diverse. Ora, gli scienziati immaginano di fare qualcosa di simile: inviando 6,7 milioni di campioni di semi, sperma, uova e DNA in bunker sulla Luna.
Il Moon bunker
Un team di scienziati dell’Università dell’Arizona ha presentato il piano alla conferenza aerospaziale dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers lo scorso fine settimana. Può sembrare qualcosa di fantascienza, ma non è inverosimile.
“La Terra è un ambiente instabile,” ha spiegato Jekan Thanga, autore dello studio sul bunker lunare e ingegnere meccanico.
Qualsiasi evento estremo (l’eruzione di un vulcano, una bomba nucleare, un asteroide, l’inversione dei poli magnetici) potrebbe innescare una sorta di collasso ambientale capace di spazzare via una o più forme di vita sulla Terra, sia vegetali che animali.
Un bunker sulla Luna potrebbe tenere al sicuro una copia di quelle forme di vita.
Lo studio
Thanga e il suo team hanno spiegato come dovrebbe funzionare il loro piano in un paper chiamato “Fosse lunari e tubi di lava per un’arca moderna”. Il bunker sarebbe costruito sotto la superficie Luna, in tunnel di origine vulcanica profondi tra gli 80 ei 100 metri, considerati spazi di stoccaggio ideali.
Questi anfratti “fornirebbero un riparo già pronto sulla superficie lunare”, dice Thanga. E sarebbero accessibili grazie ad ascensori che portano nei tunnel.
Custodia amorevole
All’interno del bunker, milioni di preziosi campioni delle molte creature terrestri sarebbero conservati in condizioni estremamente fredde. I semi dovrebbero essere conservati a -180 gradi Celsius . Le cellule staminali richiederebbero temperature ancora più fredde a -196 °C. Ogni bunker (nel caso di più bunker) sarebbe curato da robot e alimentato da circa 600 metri quadri di pannelli solari.
“Possiamo tenere questo materiale biologico in salvo finché la tecnologia non ci permette di reintrodurre queste specie”, ha detto Thanga.
E ora, i dubbi
Tutto ciò suona alla grande, ma come si fa a portare 6,7 milioni di campioni di semi, sperma, uova e DNA sulla Luna (e poi in un bunker)?
C’è un piano anche per questo. Thanga ha detto che secondo i suoi calcoli il trasporto non sarebbe proibitivo, e richiederebbe circa 250 lanci di razzi.
Per darvi un’idea, la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale ha richiesto circa 40 lanci.
Ad ogni modo, Thanga crede che costruire un bunker lunare dovrebbe essere una priorità per l’umanità. “Come esseri umani, abbiamo avuto un rischio molto elevato circa 75.000 anni fa con l’eruzione del supervulcano Toba”, ha osservato. “Ha causato una glaciazione di 1.000 anni e, secondo alcuni, un marcato calo della biodiversità”.
Data l’impronta così ampia degli umani sul pianeta Terra, qualsiasi collasso della civiltà potrebbe avere un effetto negativo a cascata sul resto del pianeta. E la situazione non è delle migliori, da questo punto di vista.
E la banca genetica nel bunker delle Svalbard?
Come forse sapete, esiste già una “banca genetica” sulla Terra. La Svalbard Global Seed Vault sull’isola norvegese di Spitsbergen si trova nel profondo del Circolo Polare Artico. Contiene circa 992.000 campioni unici, ciascuno contenente una media di 500 semi di piante. Ma potrebbero non bastare nel caso di un disastro globale.
Questo perché lo Svalbard Global Seed Vault non è impermeabile ai pericoli terrestri come il riscaldamento delle temperature e l’innalzamento del livello del mare.
Nel 2017, il bunker si è effettivamente allagato dopo lo scioglimento del permafrost. E, ironia della sorte, Longyearbyen, la capitale delle Svalbard, si sta riscaldando più velocemente di qualsiasi altra città al mondo.
Un bunker anti apocalisse
I motivi per cui Thanga e il suo team vogliono costruire una volta lunare sono spaventosi: il collasso della società, il disastro ambientale e la potenziale distruzione del pianeta Terra come lo conosciamo. Ma alcuni membri del team vedono il progetto come un simbolo di eccitazione e speranza.
Curioso, alla vigilia della consacrazione della specie umana come civiltà spaziale, non trovate?
Pubblicato il 13.03.2021