Un nuovo “Stato di Emergenza” per gestire i flussi di migranti

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Al termine della riunione del Consiglio dei Ministri tenutasi ieri, martedì 11 aprile, a Palazzo Chigi, attraverso il Comunicato stampa n. 28, il governo Meloni ha reso noto di aver deliberato “la dichiarazione dello stato di emergenza sull’intero territorio nazionale, per sei mesi, in relazione all’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”.

La scelta, spiega il comunicato, è stata dettata dalla necessità di far fronte “al forte incremento dei flussi migratori verso l’Italia registrato nell’anno in corso, che sta determinando situazioni di gravissimo sovraffollamento nei centri di prima accoglienza […] e alle previsioni di un ulteriore incremento delle partenze nei prossimi mesi”.

Tale decisione, presa su proposta del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, permetterà al governo di nominare un commissario straordinario – individuato al momento, in attesa di conferma, in Valerio Valenti, già capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Viminale – con poteri di intervento e conseguente spesa, non soggetti al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti, in linea con quanto stabilito dagli articoli 7 e 24 del Codice della protezione civile. A supporto di tale provvedimento il governo ha stanziato 5 milioni di euro “a valere sul Fondo per le emergenze nazionali”, ma già si parla di un tesoretto di 20 milioni da spalmare nei prossimi 6 mesi; la somma è stata giustificata dalla necessità di costruire nuovi centri, sia di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) sia di Permanenza per i rimpatri (CPR).

Tale “Stato di Emergenza” su tutto il territorio nazionale si va a sovrapporre al medesimo ma relativo alla guerra in Ucraina, in vigore dal 28 febbraio 2022 al 31 dicembre 2023.

Dal 31 gennaio 2020 – data in cui fu dichiarato lo stato di emergenza pandemico – a oggi, e fino a fine 2023, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, l’Italia è in perenne emergenza.


Massimo A. Cascone, 12.04.2023

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