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La Redazione

 

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UN COLLABORATORE DEL RESEAU VOLTAIRE INCARCERATO A BERLINO

A cura di
Il 26 Giugno 2008
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FONTE: RESEAU VOLTAIRE

Repressione politica

La repressione contro il Réseau Voltaire continua. Jürgen Cain Külbel è stato incarcerato a Berlino. Le sottigliezze giuridiche impiegate per condannarlo non riescono a mascherare l’intenzione politica di questa decisione: il nostro collaboratore aveva dimostrato che il capo della Commissione d’inchiesta ONU sull’omicidio di Rafic Hariri aveva legami finanziari con gli assassini e che il suo principale assistente è un agente della CIA implicato in rapimenti in Europa.

Nella foto la prigione berlinese dove è stato incarcerato il giornalista Jürgen Cain Külbel, colpevole di aver rivelato l’azione della CIA nell’omicidio di Rafic Hariri, l’organizzazione della falsa pista siriana e la manipolazione della Commissione d’inchiesta dell’ONU.

Jürgen Cain Külbel, collaboratore del Réseau Voltaire, è stato imprigionato a Berlino. Viene accusato di aver violato una decisione del Tribunale, avendo mantenuto sul proprio sito internet un link attivo verso un articolo di Voltairenet.org [1].

Questa storia rocambolesca è una macchinazione in più della CIA per intimidire Jürgen Cain Külbel e i collaboratori del Réseau Voltaire. Ecco il meccanismo dell’operazione:

Ex agente investigativo della polizia della Germania dell’Est, Jürgen Cain Külbel ha condotto, come giornalista, un’inchiesta indipendente sull’assassinio del Primo ministro libanese Rafic Hariri. Ha pubblicato le sue conclusioni in un libro edito in tedesco e in arabo: Il Dossier Hariri [2]. In esso riprende e approfondisce alcuni elementi già presentati dal Réseau Voltaire [3].
Thierry Meyssan aveva dimostrato che un’associazione di oppositori libanesi in esilio, l’U.S. Committee for a Free Lebanon (USCFL), era a conoscenza in anticipo del delitto e responsabile di una campagna di comunicazione tendente a indirizzare i sospetti verso la Siria [4]. L’USCFL, che la CIA destinava a formare un governo fantoccio in Libano in caso di intervento militare USA, è dunque complice, almeno passivamente, dell’omicidio.
Talaat Ramih aveva dimostrato che l’ex procuratore tedesco Detlev Mehlis, diventato capo della missione d’inchiesta delle Nazioni Unite, era stato impiegato del Washington Intitute for Near East Policy (WINEP) [5]. Riscontrando che l’USCFL è un’emanazione del WINEP, Jürgen Cain Külbel ha dimostrato che il capo della missione ONU era un ex impiegato di persone implicate nell’omicidio sul quale era incaricato di indagare. Inoltre, ha stabilito il ruolo dell’assistente principale di Detlev Mehlis, il commissario capo Gerhard Lehmann, nei sequestri perpetrati dalla CIA in Europa a partire dal 2001. Lehmann è stato quindi riconosciuto da una delle vittime, Khaled El-Masri [6]. Molti elementi fanno pensare che Gerhard Lehmann potrebbe anche essere implicato nella “sparizione” a Parigi del testimone-chiave del delitto Hariri, Zuhair As-Siddik, il 13 marzo scorso [7].

Dopo la pubblicazione del suo libro in tedesco, Jürgen Cain Külbel è stato avvicinato da un noto militante palestinese residente in Germania, Said Dudin, che si è proposto di pubblicare l’opera in arabo e di assicurarne la promozione. Ma quando Külbel si è recato a Damasco, per tenere una conferenza alla Biblioteca nazionale siriana, su invito di Syria Alghad (istituto di ricerca politica membro di Réseau Voltaire), il signor Dudin ha fatto tutto il possibile per screditare l’autore. L’editore [Dudin] ha esortato ad attaccare le ambasciate occidentali e moltiplicato le dichiarazioni incendiarie per spostare l’attenzione dei media.

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Conferenza di Jürgen Cain Külbel, l’8 maggio 2006, alla Biblioteca nazionale siriana (Damasco)

Tornato in Germania, Jürgen Cain Külbel ha cercato di saperne di più su questo sabotatore. Ha quindi scoperto che il presunto militante della causa palestinese era il figlio di Mustafa Dudin, un agente segreto israeliano posto direttamente sotto il comando del generale Ariel Sharon. Continuando le sue ricerche, Jürgen Cain Külbel ha scoperto nell’archivio della Stasi, la polizia politica della Germania orientale, dei documenti attestanti che lo stesso Said Dudin era da lunga data un agente della CIA infiltrato nella sinistra radicale tedesca. Questi documenti sono stati pubblicati su Voltairenet.org [8].

Promuovendo un’azione giudiziaria per direttissima, Said Dudin ha ottenuto che il Tribunale di Berlino ingiungesse al signor Külbel di non fare più in nessun modo menzione dell’incidente avvenuto a Damasco, delle funzioni del padre [di Dudin] nei servizi israeliani e delle sue personali funzioni nella CIA. Obbedendo alla Ragion di Stato, il Tribunale ha accolto solo le testimonianze prodotte da Said Dudin ed ha rigettato quelle prodotte da Külbel, compresa quella del principe Issa El-Ayoubi, vice-presidente del Réseau Voltaire e nipote del fondatore della Repubblica araba siriana, che aveva assistito all’incidente di Damasco dove si era scontrato con Dudin. Inoltre, il Tribunale ha scartato i documenti della Stasi in virtù di una legge tedesca di amnistia che ne vieta l’utilizzo.

Adesso, avendo Jürgen Cain Külbel, mantenuto sul suo sito internet personale un link attivo verso quello del Réseau Voltaire che contiene i documenti della Stasi illegalmente resi pubblici, il Tribunale lo ha condannato a 10 giorni di prigione per violazione della precedente ingiunzione.

NOTE

[1] Pagina incriminata: « Le journaliste d’investigation face aux manipulations des services secrets » [Il giornalista investigativo di fronte alle manipolazioni dei servizi segreti], intervista di Jürgen Cain Külbel con Silvia Cattori, Réseau Voltaire, 30 luglio 2007.

[2] Mordakte Hariri, Unterdrückte Spuren im Libanon di Jügen Cain Külbel, edizioni Zeitgeschichte Band 34, 2006 (ISBN 3-89706-860-5).

[3] « Attentat contre Rafic Hariri : Une enquête biaisée ? » [Attentato contro Rafic Hariri : un’inchiesta manipolata ?], di Silvia Cattori, Réseau Voltaire, 15 settembre 2006.

[4] « Les plans de l’US Committee for a Free Lebanon » [I piani dell’U.S. Committee for a Free Lebanon], di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 8 marzo 2005.

[5] « La commission Mehlis discréditée » [La commissione Mehlis screditata], di Talaat Ramih, Réseau Voltaire, 9 dicembre 2005.

[6] Allégations de détentions secrètes et de transferts illégaux de détenus concernant des États membres du Conseil de l’Europe> [Dichiarazioni su detenzioni segrete e trasferimenti illegali di detenuti riguardanti gli Stati membri del Consiglio d’Europa], rapporto di Dick Marty al Consiglio d’Europa, 12 giugno 2006, § 99 et 130.

[7] « Kouchner a “perdu” le témoin-clé de l’enquête Hariri » [Kouchner ha perso il testimone-chiave dell’inchiesta Hariri], di Jürgen Cain Külbel, Réseau Voltaire, 21 aprile 2008.

[8] Ibid.

Titolo originale: Un collaborateur du Réseau Voltaire incarcéré à Berlin
Fonte: Voltairenet.org
Link:http://www.voltairenet.org/article157402.html

10.06.2008

Tradotto per Comedonchisciotte.org da MATTEO BOVIS

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