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La Redazione

 

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Ridare umanità, riaffermare la verità: per un Diritto Internazionale Umanitario che edifichi il bene comune

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A cura di Redazione CDC
Il 8 Marzo 2025
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Ridare umanità, riaffermare la verità: per un Diritto Internazionale Umanitario che edifichi il bene comune

Lorenzo Maria Pacini

Il Diritto Internazionale Umanitario è quel ramo del Diritto che regola la condotta dei conflitti armati, con lo scopo di limitare le sofferenze umane, applicato in tempo di guerra ma anche in tempo di pace, come indirizzo di condotta e come piattaforma neutrale di promozione di principi universali. Approfondirne lo studio è importante, soprattutto in questo periodo di conflitti in cui vediamo mostruosità e sofferenze ripetersi senza sosta. Ne parliamo con il prof. Lorenzo Maria Pacini, direttore del Dipartimento di Geopolitica di UniDolomiti di Belluno,

 

  • Prof. Pacini, perché studiare il Diritto Internazionale Umanitario? Ha ancora senso nel mondo di oggi, in cui vediamo continuamente delle violazioni umanitarie terribili?

 

È proprio perché vediamo che vengono compiuti crimini contro l’umanità che è necessario studiarlo. Se ci guardiamo attorno, notiamo che non solo i popoli non hanno smesso di combattersi gli uni con gli altri, ma anche che vengono spettacolarizzati e promossi i conflitti, come se fossero delle finzioni cinematografiche o dei videogame. Ma la guerra non è un gioco, non è uno scherzo. Il fatto che non abbiamo, come umanità, ancora imparato a vivere pacificamente, è la più grande delle sconfitte.

Il Diritto Internazionale Umanitario nasce nel XIX secolo durante la battaglia di Solferino del 1859, e trova la sua formattazione attuale con le Convenzioni di Ginevra del 1949 e i Protocolli Aggiuntivi del 1977. In quel contesto, gli allora promotori si resero conto delle atrocità della guerra, che con l’evoluzione postmoderna ha raggiunto la possibilità di sterminare l’intera umanità nel giro di pochi secondi. Quelle atrocità non potevano essere tollerate, anche laddove era difficilissimo convincere le parti in conflitto a risolvere pacificamente le controversie. Fu allora che si comprese l’urgenza di dare perlomeno una “regola” al modo di combattersi, cercando di preservare la dignità umana e di limitare i danni.

Cosa più importante, e motivo per cui ho promosso la nuova edizione del corso di DIU presso UniDolomiti, è che il Diritto Umanitario deve diventare uno strumento preventivo a qualsiasi guerra. Se non educhiamo la gente adeguatamente, non risolveremo mai il problema. Le guerre non vengono combattute dai potenti che le progettano comodamente a tavolino, vengono combattute dalla gente comune. Se invertiamo il paradigma sul piano della coscienza e facciamo comprendere alle persone che l’attuazione di quella guerra dipende da loro, beh… un buon auspicio per un futuro migliore lo possiamo finalmente intravedere.

 

  • Quali principi sono scolpiti nel Diritto Internazionale Umanitario (DIU)?

 

Molto semplicemente e in breve, il DIU si fonda su alcuni principi basilari che sono:

Distinzione – Le parti in conflitto devono distinguere tra combattenti e civili, attaccando solo obiettivi militari.

Proporzionalità – Gli attacchi non devono causare danni civili eccessivi rispetto al vantaggio militare atteso.

Necessità militare – L’uso della forza deve essere giustificato da esigenze militari e non deve superare quanto necessario.

Umanità – È vietato infliggere sofferenze inutili o trattamenti disumani.

Ad essi si aggiungono i cinque principi fondamentali della Croce Rossa (e della Mezzaluna Rossa) che sono:

  1. Umanità – L’obiettivo principale è prevenire e alleviare le sofferenze umane senza discriminazioni, promuovendo la comprensione reciproca, l’amicizia e la pace tra i popoli.
  2. Imparzialità – L’azione della Croce Rossa non fa distinzioni basate su nazionalità, razza, religione, classe sociale o opinioni politiche. L’aiuto viene fornito in base ai bisogni, dando priorità ai più urgenti.
  3. Neutralità – Per mantenere la fiducia di tutti, la Croce Rossa non prende parte a conflitti armati né a controversie politiche, religiose o ideologiche.
  4. Indipendenza – Pur collaborando con i governi, la Croce Rossa deve rimanere autonoma affinché possa agire sempre secondo i suoi principi.
  5. Volontarietà – L’operato della Croce Rossa si basa sul volontariato e non persegue alcun interesse di guadagno.

A questi cinque se ne aggiungono altri due:

  1. Unità – In ogni Paese può esistere solo un’unica società della Croce Rossa o della Mezzaluna Rossa, che deve essere aperta a tutti e svolgere la sua missione in tutto il territorio nazionale.
  2. Universalità – Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è globale e tutti i suoi membri hanno uguali diritti e doveri nell’aiutarsi reciprocamente.

Si tratta di principi riconosciuti come universali, validi per tutti i popoli in ogni momento storico. È qui la forza intrinseca del DIU e la sua importanza.

 

  • Come è possibile che il DIU venga costantemente violato? Non esiste un controllo internazionale per garantirne l’applicazione?

 

Purtroppo, non c’è modo di controllare la volontà di nessuno. La presenza del DIU non è un impedimento effettivo dei conflitti. Nemmeno le costituzioni riescono a impedirli (pensiamo all’Italia che è impegnata in vari teatri operativi, seppur rifiuti ufficialmente la guerra). L’essere umano, nel suo mistero, continua a fare la guerra nel mondo.

Esistono delle sedi internazionali presso cui vengono giudicati, ad esempio, i crimini e i criminali di guerra, ma si tratta sempre di corti che valgono per coloro che le riconoscono e che vi aderiscono.

Garantire l’applicazione del DIU è, secondo le convenzioni, un impegno delle stesse parti in conflitto, non un’attività che deve essere svolta dall’esterno. Dovrebbe vigere il vecchio “buon senso”, grande sconosciuto ormai.

È importante mostrare le atrocità che vengono compiute nel mondo, in violazione del DIU e dei più elementari diritti naturali. Non possiamo tacere sulle atrocità che vengono compiute. Nel corso presso UniDolomiti abbiamo una serie di ospiti di calibro internazionale che raccontano la loro esperienza diretta, ciò che hanno toccato con mano. È un apporto di inestimabile valore. Le precedenti edizioni del corso sono state davvero ricche e soddisfacenti, a tratti molto emozionanti, perché abbiamo toccato nel profondo le ferite dell’umanità intera e vi abbiamo messo tutto l’impegno per comprendere con attenzione.

Educare al Diritto Umanitario sono convinto che sia una strada per disinnescare guerra, impedire genocidi, riformulare assetti geopolitici, ricordarci che siamo umani, tutti.

  • Grazie mille professore.

Grazie a voi di cuore per la grande opera di informazione consapevole, libera e autentica che svolgete ogni giorno. Questo è un preziosissimo servizio per tutta l’umanità, non scordatevelo mai.

08,03.2025

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