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LA CRIMINALIZZAZIONE DELLE CRITICHE AD ISRAELE E’ LA FINE DELLA LIBERTA’

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A cura di JJules
Il 15 Maggio 2009
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DI PENSIERO

blankDI PAUL CRAIG ROBERTS
Online Journal

Il 16 ottobre 2004 il presidente George W. Bush ratificò il disegno di legge della lobby israeliana, la legge di controllo globale dell’antisemitismo. Questo provvedimento imponeva al Dipartimento di Stato americano di monitorare l’antisemitismo in tutto il mondo.

Occorre definire il concetto di “monitorare l’antisemitismo”. E qual è la definizione? Fondamentalmente, come è stato specificato dalla lobby israeliana e da Abe Foxman, questa si riduce ad una qualunque critica mossa ad Israele e agli ebrei.

Rahm Israel Emanuel non sta pulendo i pavimenti alla Casa Bianca. Non appena otterrà l’approvazione della legge sulla prevenzione dei crimini legati all’odio razziale, sarà reato per ogni americano dire la verità su come Israele ha trattato i palestinesi e su come ha sottratto i loro territori.
Sarà reato per i cristiani riconoscere la responsabilità degli ebrei hanno messo in croce Gesù, così come descritto nel Nuovo Testamento.

Sarà reato denunciare l’eccezionale influenza della lobby israeliana sulla Casa Bianca e sul Congresso, come le risoluzioni (scritte dall’AIPAC) che elogiano Israele per i suoi crimini di guerra contro i palestinesi di Gaza che sono state approvate con il 100 per cento dei voti al Senato americano e con il 99 per cento dei voti alla Camera, mentre il resto del mondo ha condannato Israele per le sue barbarie.
Sarà reato nutrire dubbi sull’Olocausto.

Diventerà reato far notare la smisurata presenza degli ebrei nei media, nella finanza e nella politica estera.

In altre parole, tutto questo significherà la fine della libertà di pensiero, della libera inchiesta e del Primo Emendamento della Costituzione. Qualunque fatto o qualunque verità che getterà fango su Israele sarà semplicemente proibita.

Considerata la spocchia del governo dgeli Stati Uniti, che porta Washington ad applicare le leggi americane in ogni paese ed organizzazione, che cosa accadrà alla Croce Rossa Internazionale, alla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite e alle varie organizzazioni umanitarie che hanno chiesto che vengano effettuate delle indagini sull’aggressione militare di Israele contro la popolazione civile di Gaza? Verranno arrestati per aver commesso un crimine legato all’odio razziale per aver criticato “in modo eccessivo” Israele?

Questo è un problema serio.

Un recente rapporto delle Nazioni Unite, che deve ancora essere pubblicato per intero, incolpa Israele per i morti e dei feriti avvenuti all’interno delle sedi dell’ONU a Gaza. Il governo israeliano ha risposto sostenendo che il rapporto delle Nazione Unite è “tendenzioso e palesemente prevenuto”, il che lo colloca nella categoria del Dipartimento di Stato delle critiche eccessive e del forte sentimento anti-israeliano.
Israele la sta facendo sempre franca ad utilizzare in modo così sfacciato il governo americano per mettere a tacere le critiche nonostante il fatto che la stampa e i soldati israeliani stessi abbiano mostrato le atrocità israeliane a Gaza e che l’omicidio premeditato di donne e bambini era stato sollecitato dai rabbini. Questi comportamenti sono chiaramente dei crimini di guerra.

E’ stata la stampa israeliana a pubblicare le immagini delle magliette indossate dai soldati israeliani che dimostravano che l’omicidio volontario di donne e bambini era ora la cultura dell’esercito di Israele. Le magliette sono la terribile espressione della barbarie. Ad esempio, una di queste mostra una donna palestinese incinta con il simbolo di un mirino disegnato sullo stomaco e la scritta “Uno sparo, due morti.” Queste magliette dimostrano che la politica israeliana verso i palestinesi è quella dello sterminio.

Da anni le critiche più feroci dei maltrattamenti israeliani verso i palestinesi arrivano dalla stampa israeliana e dai gruppi pacifisti israeliani. Ad esempio, il quotidiano Haaretz e e Jeff Halper dell’ICAHD hanno dimostrato di avere una coscienza morale che, a quanto pare, non esiste nelle democrazie occidentali dove i crimini di Israele vengono tenuti nascosti e persino elogiati.

Il disegno di legge americano sui crimini legati all’odio razziale sarà applicato anche per Haaretz e Jeff Halper? I commentatori americani che di per sé non dicono nulla ma che riportano semplicemente quello che Haaretz e Halper hanno scritto saranno arrestati per “diffusione dell’odio verso Israele, un comportamento antisemita?”

Molti americani hanno subito il lavaggio del cervello della propaganda secondo cui i palestinesi sono terroristi che minacciano l’innocente Israele. Questi americani vedranno la censura come parte della guerra necessaria al terrorismo. Accetteranno la demonizzazione dei loro concittadini che denunciano episodi incresciosi su Israele e saranno d’accordo sul fatto che quelle persone dovranno essere punite per aver aiutato i terroristi ed essere state loro complici.

E’ in corso uno sforzo enorme per criminalizzare le critiche ad Israele. Diversi docenti universitari americani sono caduti vittima di tentativi ben orchestrati di eliminare qualunque critica ad Israele. A Norman Finkelstein è stata negata la cattedra presso un’università cattolica a causa del potere della lobby israeliana. Ora questa lobby è in caccia del professor William Robinson, docente presso l’Università di California (a Santa Barbara). Il reato di Robinson? Il suo corso di relazioni internazionali comprendeva alcune letture che erano critiche nei confronti dell’invasione israeliana a Gaza.

La lobby israeliana, a quanto pare, è riuscita a convincere il Dipartimento di Giustizia [sic] di Obama che l’accusa di spionaggio mossa nei confronti di due funzionari ebrei dell’AIPAC, Steven Rosen e Keith Weissman, è un comportamento antisemita. La lobby israeliana è riuscita a far rinviare il processo per quattro anni e ora il Procuratore Generale Eric Holder ha fatto cadere ogni accusa. Però Larry Franklin, il funzionario del Dipartimento della Difesa accusato di aver trasmesso materiale segreto a Rosen e Weissman, sta scontando 12 anni e 7 mesi di carcere.

E’ un’incredibile assurdità. I due agenti israeliani non sono colpevoli per aver ricevuto dei segreti ma il funzionario americano è stato ritenuto colpevole per averglieli consegnati! Se non c’è alcuna spia coinvolta in questa vicenda, perché Franklin è stato accusato di aver trasmesso dei segreti ad una spia?
La criminalizzazione delle critiche ad Israele distrugge qualsiasi speranza per l’America di avere una politica estera indipendente in Medioriente che sia al servizio degli interessi degli americani invece che di quelli degli israeliani. Elimina qualsiasi prospettiva per gli americani di sfuggire ad un’acculturazione infarcita di propaganda israeliana.

Per tenere prigioniere le menti americane, la lobby sta lavorando per definire come antisemita qualsiasi verità o qualsiasi fatto increscioso che sia relativo ad Israele. E’ possibile criticare qualsiasi altro paese del mondo ma è un comportamento antisemita criticare Israele e l’antisemitismo sarà presto un reato d’opinione universale nel mondo occidentale.

La maggior parte dei paesi europei ha già criminalizzato il mettere in dubbio l’Olocausto. E’ reato anche ribadire che l’Olocausto sia avvenuto ma concludere che siano stati uccisi meno di 6 milioni di ebrei.
Perché l’Olocausto è un argomento su cui è assolutamente proibita una qualsiasi indagine? Come potrebbe una vicenda che poggia su dei fatti concreti essere minacciata da un gruppo di pazzoidi e di antisemiti? Di certo questa vicenda non ha bisogno di essere protetta dal controllo mentale.

Mettere in galera le persone perché nutrono dei dubbi è l’antitesi della modernità.

Paul Craig Roberts
Fonte: http://onlinejournal.com
Link: http://onlinejournal.com/artman/publish/article_4679.shtml

08.05.2009

Scelto e tradotto da JJULES per www.comedonchisciotte.org

Note di traduzione

[1] Abraham (Abe) Foxman è un ebreo polacco emigrato nel 1950 negli Stati Uniti e presidente della Lega Antidiffamazione. La Lega Antidiffamazione è una lobby fondata in America nel 1913 da B’nai B’rith il cui scopo statutario è “fermare, per mezzo di appelli alla ragione ed alla coscienza e, se necessario, rivolgendosi alla legge, la diffamazione degli ebrei.” [NdT]

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