DI DAHR JAMAIL E HARB AL-MUKHTAR (Baghdad)
Dopo le forze Usa e gli attentati, gli Iracheni stanno iniziando a temere quelle bande di uomini mascherati che sembrano operare con la polizia irachena.
ATTENZIONE: FOTO IMPRESSIONANTI
La famiglia di Omar Ahmed ha appreso cosa possa significare correre dalla polizia, la loro presunta protettrice.
Il primo settembre Omar stava guidando di notte con due amici nel distretto Adhamiya di Baghdad, quando furono fermati ad un checkpoint della polizia.
“I tre sono stati arrestati dalla polzia anche se non c’era nulla nell’auto”, ha detto un testimone all’IPS, parlando in condizione di anonimato.
Non sono tornati a casa per giorni, e la loro famiglia ha iniziato a cercare negli obitori, una pratica comune, adesso, quando qualcuno viene arrestato dalla polizia irachena e non ritorna.
“Cinque giorni dopo che stati arrestati, abbiamo trovato il corpo di Omar nel congelatore di un obitorio, con dei buchi sul retro della testa e sulle spalle”, ha detto un amico della famiglia all’IPS.“Non sappiamo se gli altri due uomini siano morti o vivi”, ha detto. “Ma sappiamo che questi uomini erano colpevoli di null’altro che guidare la loro auto di notte. Non abbiamo alcuna sicurezza e il problema è che la polizia sta uccidendo e facendo scomparire degli Iracheni ogni giorno adesso”.
Gli ‘squadroni della morte’, come sono giunti a farsi chiamare, stanno diventando più attivi a solo una settimana dalle elezioni del 15 dicembre.
Nel giovedì di questa settimana la polizia irachena ha detto di aver trovato 20 corpi gettati in due luoghi diversi dell’Iraq occidentale, secondo il network televisivo al-Sharqiyah.
Undici corpi di uomini che indossavano vestiti civili sono stati trovati sulla strada principale tra Baghdad e il confine giordano. I corpi erano vicino alla città di al-Rutbah, con le mani legate dietro la schiena.
La polizia ha detto che nove corpi, anch’essi di civili, e crivellati di proiettili, sono stati trovati sul ciglio di una strada vicino a Fallujah lunedì.
Stanno emergendo degli indizi che tali omicidi siano il lavoro di squadre della morte sostenute da forze sciite finanziate dall’Iran che dominano il governo, e quindi la polizia.
Abdullah Omar, un ingegnere disoccupato di 29 anni, che adesso vende benzina e sigarette nel mercato nero, dice di essere sopravvissuto ad una tale squadra sciita.
“Stavo dormendo sul tetto della mia casa di notte perché era troppo caldo e non avevamo elettricità, come al solito”, ha detto Omar all’IPS. “Sono stato svegliato da una forte esplosione lì vicino, e immediatamente circondato da strani uomini che indossavano degli occhiali per la visione notturna”.
Omar dice che è stato gettato a terra dagli uomini, ammanettato e bendato. “Iniziarono a picchiarmi usando il calcio delle loro armi”, ha detto. “Poi perquisirono la mia casa, presero la mia pistola che avevo detto loro di avere, poi mi portarono via”.
Sua moglie, Sumia (32 anni), un’insegnante, è stata anch’essa ammanettata e portata via.
Omar dice di aver visto circa 10 furgoncini che trasportavano almeno 100 uomini con delle maschere nere prima che gli venisse coperta la testa con una borsa. E’ stato portato sul retro di un furgoncino, e picchiato fino a svenire.
Anche Sumia è stata picchiata. “Ho ricevuto così tanti calci nello stomaco”, ha detto all’IPS. “Ho udito Abdullah urlare dal dolore, così litigai finché non mi ammanettarono e picchiarono fino a quando non potei fare null’altro”.
I due sono stati portati nella stazione di polizia a Suleakh (Baghdad), dove sono stati interrogati ed accusati di possedere un mortaio.
“Ho spiegato loro che non so nulla di mortai”, ha detto Omar. “E che non ho mai avuto nulla a che fare con la resistenza, ma loro mi hanno rivolto molti insulti, e mi hanno picchiato ancora”.
Sumia, che è stata anch’essa interrogata, pregava i poliziotti di lasciarla tornare a casa perché si potesse prendere cura dei loro bambini piccoli. “Non mi davano un foulard per coprirmi il capo”, ha detto all’IPS. “Continuavano a chiedermi dei mortai e non mi lasciavano andare ad occuparmi dei miei bambini. Non sappiamo nulla di alcun mortaio…”.
Omar ha detto che la mattina seguente è stato trasferito in un’altra stanza dove vide degli uomini giacere ammanettati, con le teste coperte da sacchi. “Stavano distesi sul pavimento senza una coperta o un guanciale”.
Poco dopo, ha detto di aver visto 14 uomini che indossavano delle maschere nere entrare nella stanza portando delle fruste. “Li guardavo picchiare i prigionieri. Dissero loro che quella era la colazione”.
In seguito, Abdullah e Sumia sono stati portati a casa, e avvisati che se le forze di sicurezza fossero state attaccate nel loro vicinato, li avrebbero detenuti di nuovo.
Omar ha detto che gli uomini che trattennero lui e sua moglie erano membri dell’esercito sciita Badr, una milizia affiliata con Aziz al-Hakim, il leader del Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq.
[Abdul Aziz al-Hakim]
La tensione è alta a Baghdad, poiché le persone che vivono in aree non controllate dall’esercito Badr affrontano quotidianamente minacce di essere rapite o uccise dai membri della milizia.
“L’esercito Badr sta conducendo una campagna per distruggere gli altri partiti politici e la loro propaganda elettorale”, ha detto Saleh Hassir, un dottore del centro medico di Baghdad. “Vediamo vernice nera e lacrime sui poster del vice primo ministro Allawi e su quelli dei gruppi sunniti, ma le immagini di al-Hakim rimangono intatte”.
Non sono tornati a casa per giorni, e la famiglia ha iniziato a cercare negli obitori, una pratica comune, adesso, quando qualcuno viene arrestato dalla polizia irachena e non ritorna.
Il dottore dice che gli Americani hanno aiutato ad introdurre il nuovo terrore finanziato dall’Iran.
“Cinque giorni dopo che furono arrestati abbiamo trovato il corpo di Omar nel congelatore di un obitorio, con dei buchi sulla testa e le spalle, ha detto all’IPS un amico della famiglia.
“Molti di noi sono contro il fatto che l’Iraq sia controllato da questi fondamentalisti islamici fedeli all’Iran come al-Hakim”, ha detto all’IPS il dottore. “Ora stiamo vedendo la sofferenza e la suprema dittatura che hanno portato qui con l’aiuto degli Americani”.
(Isam Rashid ha contributo a questo articolo)
Data: 8 dicembre 2005
Fonte: IPS News
Traduzione dall’inglese a cura di CARLO MARTINI per www.comedonchisciotte.org