Di Franco Maloberti
Quando non c’è proprio niente da fare, quando non esistono alternative, quando non ce n’è per nessuno, spesso i romani usano dire che “Nun c’è trippa pe gatti”. Il modo di dire deriva dalla decisione del sindaco di Roma dal 1907 al 1913, Ernesto Nathal, che scoprì nei conti pubblici una spesa per il cibo dei gatti che avrebbero dovuto dare la caccia ai topi negli archivi cittadini. Ernesto cancellò la spesa, sentenziando con la sua frase che i gatti dovevano arrangiarsi a trovare il cibo da soli.
Il gigante dai piedi d’argilla, invece, è un modo di dire usato per descrivere chi mostra grande forza ma che in realtà è sul punto di crollare. Esso deriva da un racconto biblico dove il re Nabucodonosor sognò del futuro dei regni della terra. Un grande regno era raffigurato come un gigante con testa d’oro, braccia d’argento, busto e cosce di bronzo, gambe di ferro e i piedi d’argilla. Il colosso crollò quando fu colpito da un sassolino scagliato da Dio.
Che gli USA siano un gigante dai piedi d’argilla lo ha ben spiegato Donald Trump in vari interventi e documenti ufficiali. D’altre parte il motto MAGA indica che l’America era grande e ora non lo è più. Il Fact Sheet della Casa Bianca del 2 febbraio [1], quello che dispone i dazi sulle importazioni da Messico Canada e Cina, indica chiaramente le principali “debolezze” USA. La prima è l’immigrazione che
“ha profonde conseguenze su ogni aspetto della nostra vita nazionale: sovraccarica le nostre scuole, abbassa i nostri salari, riduce la nostra offerta di alloggi e aumenta gli affitti, sovraffolla i nostri ospedali, prosciuga il nostro sistema di assistenza sociale e provoca criminalità”.
La seconda è la droga, dato che
- La Customs and Border Protection (CBP) ha sequestrato più di 21.000 libbre di fentanyl ai nostri confini, una quantità di fentanyl sufficiente a uccidere più di 4 miliardi di persone.
- Si stima che i funzionari federali siano in grado di sequestrare solo una frazione del fentanyl contrabbandato attraverso il confine meridionale.
- Queste droghe uccidono decine di migliaia di americani ogni anno, tra cui 75.000 decessi all’anno attribuiti al solo fentanyl.
- Ogni anno muoiono più americani per overdose di fentanyl rispetto al numero di vite americane perse durante l’intera guerra del Vietnam.
In aggiunta c’è il fatto che
“… nel 2023 il deficit commerciale degli Stati Uniti in termini di merci è stato il più grande al mondo, attestandosi a oltre 1 triliardo di dollari.”
Un altro elemento che indica che il gigante ha i piedi d’argilla è il debito federale che secondo [2] ha superato i trentaseimila cinquecento miliardi di dollari USA, corrispondenti a 107 mila dollari di debito per abitante, neonati e ultracentenari compresi. Il debito US totale (unfunded debt/interest) supera i centoduemila miliardi di dollari. Il rapporto debito GDP è del 122%, meno dell’Italia che è del 139% (!). Il punto è che il GDP USA è più di dodici volte quello italiano. Quindi, si può dire che il debito USA è mostruoso.
Si deve poi tenere conto dello stato delle infrastrutture. La rete ferroviaria è antidiluviana, incapace di sostenere un traffico a media velocità. Gli aeroporti sono vecchiotti. Un recente decreto dell’amministrazione Biden (ottobre 2024) annuncia un investimento di 20 miliardi di dollari per la modernizzazione degli aeroporti [4]. La Cina, a confronto, durante il tredicesimo Piano Quinquennale (2016-2020) [5], ha investito circa 72 miliardi di dollari (da moltiplicare per 2,2 per un paragone a pari potere d’acquisto), senza aggiungere i nuovi investimenti, come, tra gli altri, i quattro miliardi di dollari per costruire un’isola artificiale di 20 chilometri quadrati nella baia di Dalian, vicino alla Corea del Nord, con sopra un aeroporto che dovrà servire 80 milioni di passeggeri.
I ponti e le dighe degli USA hanno bisogno di manutenzione, ora insufficiente. Secondo [6] ci sono più di 617.000 ponti negli Stati Uniti. Attualmente il 42% del totale ha almeno 50 anni e 46.154, cioè il 7,5% è considerato strutturalmente carente. L’età media delle 91.804 dighe è 61 anni e dopo 50 anni una diga può essere a rischio di cedimento completo per il deterioramento delle strutture e per la ruggine del metallo.
Ci sono poi le spese militari che, nel 2023, sono state di 820 miliardi di dollari corrispondenti al 13,3% del bilancio federale [7]. I soldi servono per pagare un esercito di 1,3 milioni di addetti e sostenere la vorace industria di apparati bellici. Ovviamente, il tutto serve per combattere il “terrore” e sostenere la “democrazia” in giro per il mondo. Le spese militari indicate non includono, penso, quelle fatte per sostenere la “democrazia” (o, meglio, la corruzione) in Ucraina che, a quanto pare, oscillano tra i 110 (secondo Zelensky) e i 350 (secondo Trump) miliardi di dollari. (L’Europa ha contribuito con “solo” 140-200 miliardi di dollari).
Un’altra debolezza sono le spese di USAID fatte per “aiutare” i poveretti. Non è un granché, solo (nominalmente) 40 miliardi nel 2023, ma a sentire Elon Musk “Non è una mela piena di vermi, non c’è proprio la mela, ci sono solo i vermi”. Non sarei così drastico come Elon, ma, di certo, di vermi in Ucraina, regina della corruzione, ce ne sono parecchi. In particolare, c’è la differenza del tot di miliardi tra quanto dichiarato da Trump e Zelensky. Sembra che [8] cinquanta miliardi siano stati localizzati in un conto bancario nei Caraibi. Chissà quanto dei nostri soldi e di quelli della UE (che sono anche nostri) si godono il sole delle spiagge caraibiche, casomai in conti diversi per distinguere tra gli euro italiani e quelli UE.
Torniamo alle debolezze: il dollaro USA, era un punto di forza dato che è sempre stato la moneta di riferimento, ma ora è lui stesso un gigante coi piedi d’argilla. Traballa con l’avanzare della dedollarizzazione, e sarà lui la parte vitale colpita dal sassolino scagliato da chissà chi. Alcuni politici pensano che gli Stati Uniti possano stampare una qualsiasi quantità di nuovi dollari (fiat), ma questo vale finché il dollaro statunitense rimane una valuta universalmente accettabile. Solo partendo da questo presupposto, un crescente debito nazionale statunitense non sarebbe motivo di preoccupazione. C’è poi l’oro che gli Stati Uniti conservano per circa metà, 147,3 milioni di once, a Fort Knox. Queste riserve sono attualmente valutate a soli 42,22 dollari l’oncia ma l’attuale prezzo di mercato dell’oro è di circa 2.800 dollari l’oncia, il che implica che le riserve statunitensi potrebbero valere più di 780 miliardi di dollari. Il punto è se quest’oro ci sia e tutto. Infatti, Il presidente Trump ha dichiarato che intende recarsi a Fort Knox per ispezionare le riserve auree della nazione, anche a seguito alla pressione di Elon Musk e di alcuni repubblicani per condurre una revisione della struttura.
Non dimentichiamo poi la deindustrializzazione e il tasso di inflazione che a dire di Trump è ereditato, “ma rimane superiore del 50 percento rispetto all’obiettivo storico”, inoltre, ci sono i debiti personali dei poveretti USA.
Infine, e non meno importante, il livello di corruzione e la mancanza di controllo dell’uso del denaro pubblico in molte (o forse tutte) amministrazioni statali.
Il gigante ha i piedi d’argilla ma ha la testa d’oro (casomai dimagrita); le braccia sono d’argento, ma di valuta fiat. Il busto e le cosce sono effettivamente di bronzo e le gambe di ferro, come verificato dalla possente macchina da guerra. Ci sono 847 basi militari fuori dagli USA che sono usate per aumentare le tensioni geopolitiche, sostenere i regimi non democratici e facilitare molte guerre, tra cui quelle in Afghanistan, Iraq, Yemen, Somalia e Libia. È quanto serve ad affermare la potenza del gigante, ma il costo delle sole basi è stimata in più di 80 miliardi di dollari all’anno.
Il problema di cosce e di gambe è che di nuovi soldati ce ne sono pochi dato che il bacino di reclutamento è vuoto e inadatto a causa del fentanyl e delle gloriose pratiche LGBT+. Il rapporto qualità/costo della macchina da guerra è depresso da un onnivoro apparato industriale e, sembra, da un discreto livello di corruzione. A proposito di corruzione … le aziende di armamenti e i venditori del Dipartimento della “Difesa” degli Stati Uniti vendono al governo degli Stati Uniti e alle sue colonie (“alleati”), invece che ai consumatori. “Ciò significa che negli Stati Uniti, un produttore di armi di successo per il suo esercito, ha bisogno di controllare il governo per controllare non solo il suo mercato principale (che è il suo stesso governo) ma anche i suoi mercati sussidiari (i governi delle colonie dell’impero), …” [9].
Il gigante, almeno sulla carta, è davvero possente, ma la sua efficacia declina rapidamente nel tempo, richiedendo così drastici interventi. La strategia da attuare ha delle “limitazioni al contorno”, tipo la doverosa riconoscenza verso alcuni donatori ebrei (Trump ha ricevuto un bel po’ di milioni dalla vedova Adelson) ma, anche l’opposto, la stizza per i donatori ebrei che hanno dato un maggior numero di milioni a Biden. Molto più importante è il “ricordo” del proiettile che ha trapassato l’orecchio di Trump e l’attentato sventato a Mar a Lago. Ricordi che, entrambi, chiamano vendetta …
Di quanto sopra ne è ben consapevole la nuova amministrazione ed è determinata a
1) “raddrizzare la barca”, quella che l’amministrazione precedente ha portato vicino al naufragio o, meglio, alla bancarotta,
2) riaffermare l’egemonia su almeno una parte del globo,
3) eliminare, in parte, la dilagante corruzione e limitare le grandi ruberie,
4) annullare il rischio di nuovi attentati e punire i responsabili.
La velocità e l’incisività della reazione è stata ed è sorprendente. Avendo in mente i quattro obiettivi si possono interpretare tutte le attuali azioni, che molti ritengono stravaganti. Sono gli sciocchi europei, dominati da donnette, non capiscono e miagolano come gatti viziati. Si deve comunque dire che gli obiettivi non sono per la coesistenza pacifica dei popoli, ma per una rinata egemonia di pochi ultramiliardari su tantissimi poveracci, anche americani. I metodi usati sono quelli di un abilissimo giocatore di poker che sbanca (o vuole sbancare) gli avversari con in mano una misera coppia di quattro. E i risultati iniziali sono pregevoli, ma è tutta colpa degli sciocchi che hanno in mano una coppia superiore o un tris! Comunque, tanto di cappello!
La strategia per il problema di cassa è quella del sindaco Nathal: “Nun c’è trippa pe gatti”. E questa è la missione del nuovo Department of Government Efficiency (DOGE) di Elon Musk. Tagliare le spese con il machete (o la motosega), così come si fa con le imprese sull’orlo del fallimento. Allo stesso tempo, si deve fare un po’ di confusione per far vedere che si è solvibili e che il dollaro vale la pena tenerselo in tasca. L’idea è di arraffare risorse degli altri, con tariffe minacciate, ritirate, riminacciate in un balletto poco comprensibile. Le tariffe, in realtà odiose gabelle, sono un facile provento (come l’IVA) che danneggia sia i fornitori che i consumatori (ovvero i cittadini). La vicenda delle terre rare è (ed era) fumo negli occhi per far pensare a una futura solvibilità.
Il “Nun c’è trippa pe gatti” vale anche per i vassalli, quelli che servivano a sostenere l’egemonia, ma costano. La loro la “difesa” non è più gratis, ma deve essere pagata. Ovvero i vassalli devono comprare armi dalla residuale industria degli USA. Il “Nun c’è trippa pe gatti” non vale, al momento, per Israele, ma … aspettiamo un tantino.
Per il secondo obiettivo, una egemonia sostenuta dalla potenza militare non è più attuale, anche perché la guerra in Ucraina ha rivelato la debolezza delle costosissime armi americane. Quella è una imperdonabile colpa dell’amministrazione Biden. Prodotti venduti con largo profitto perché creduti di qualità, non possono essere messo a confronto con altri migliori e a più buon mercato per poi mettere in piazza i risultati. Si perdono i clienti, perbacco!
L’egemonia, che non indica il livello di civilizzazione, è ora determinata dalla superiorità tecnologica, quella che, negli USA, veniva dai cervelli stranieri attratti dal mito (e benessere) americano. I cervelli americani sono per il business e non per le materie scientifiche (STEM: science, technology, engineering, and mathematics). Servono allora tanti stranieri con la giusta attitudine. Ora, quasi tutti i cervelli cinesi se ne sono andati. L’attrattività per gli europei è scemata. Gli iraniani e gli egiziani sono problematici. Rimangono gli indiani che sono la grande maggioranza degli assegnatari del visto H-1B (70%). Il numero massimo annuale di tali visti è 85 mila annui. C’è una domanda elevata e molte industrie non ottengono le competenze tecnico scientifiche di cui hanno bisogno [10]. La precedente amministrazione Trump (2020) emise regole restrittive per la richiesta dei visti H1-B e questo limitò di almeno un terzo i reclutamenti. La protesta di accademici e operatori spiegò che quelle regole avrebbero fatto perdere a ospedali, università e datori di lavoro gli enormi investimenti fatti per attrarre forza lavoro qualificata [11]. Ma il vicesegretario Kenneth Cuccinelli tenne duro. Quello che Cuccinelli non aveva capito, ora è ben compreso da Musk e Ramaswamy, che sono a favore di una espansione dell’H-1B. Anche Trump, che nel 2017 aveva emesso un ordine esecutivo col motto “compra americano, assumi americano” ha cambiato idea. Purtroppo, invertire la rotta è molto difficile dato che andare in paese intriso di droga e violenza non è così attraente. Il mito costruito da Hollywood è traballante.
L’egemonia nei tempi moderni dipende da una solida capacità produttiva di oggetti ad alto valore aggiunto. Per questo, serve reindustrializzare e re-localizzare i prodotti di alta tecnologia. Si è generato ricchezza finanziaria per pochi privilegiati, senza pensare che la ricchezza finanziaria si basa su “pezzi di carta” (o sulla elettronica) che valgono fino a che la “catena di Sant’Antonio” (o schema Ponzi) sta in piedi.
Come shock terapia il “gigante” vuole ora attirare produzioni straniere di qualità. Infatti, Trump ha detto:
Il mio messaggio a tutte le aziende del mondo è molto semplice: venite a produrre i vostri prodotti in America e vi daremo tra le tasse più basse di qualsiasi nazione sulla Terra. Le stiamo abbassando in modo molto sostanziale, persino rispetto ai tagli fiscali originali di Trump. Ma se non producete i vostri prodotti in America, che è una vostra prerogativa, allora, molto semplicemente, dovrete pagare una tariffa (diversi importi, ma una tariffa) che indirizzerà centinaia di miliardi di dollari e persino trilioni di dollari nel nostro Tesoro per rafforzare la nostra economia e pagare il debito.
L’obiettivo 3) è un corollario del primo. Quello che il DOGE fa con la chiusura di agenzie con finalità discutibili è per risparmiare ma, anche, per l’obiettivo 3): eliminare la corruzione. Lo stesso vale per l’Ucraina. Basta buttare denaro a palate in un colabrodo di inefficienza e ruberia! Il nobile ruolo di riempire il colabrodo viene lasciato alla sciocca Europa.
Le azioni che si riferiscono all’obiettivo 4) sono le più importanti ma sono difficili da interpretare. Penso che Trump ben sappia chi c’è dietro gli attentati alla sua vita, e non solo la mano ma, soprattutto, la mente. Neutralizzare e punire tale oscura potenza è una operazione molto articolata, formulata con asserzioni e decisioni incomprensibili. Quello che è evidente è che l’UE di Ursula, gli inglesi dell’MI6, e l’Ucraina di Zelensky non sono ben visti da Trump. Quale sia la ragione di tale antipatia è un “mistero”.
Di Franco Maloberti
11.03.2025
Franco Maloberti. Professore Emerito presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Informatica e Biomedica dell’Università di Pavia; è Professore Onorario all’Università di Macao, Cina, dove è stato insignito della Laurea Honoris Causa 2023.
NOTE
[1] https://www.whitehouse.gov/fact-sheets/2025/02/fact-sheet-president-donald-j-trump-imposes-tariffs-on-imports-from-canada-mexico-and-china/
[2] https://www.usdebtclock.org
[3] https://www.scientificamerican.com/article/why-high-speed-bullet-trains-wont-work-in-the-u-s-right-now/
[4] https://www.transportation.gov/sites/dot.gov/files/2024-10/Fact%20Sheet-Investing%20in%20Americas%20Airports_0.pdf
[5] http://english.scio.gov.cn/chinavoices/2021-01/18/content_77127802.htm
[6] https://infrastructurereportcard.org/cat-item/bridges-infrastructure/
[7] https://usafacts.org/articles/how-much-does-the-us-spend-on-the-military/
[8] https://sonar21.com/ukraines-zelensky-forgets-the-first-rule-of-crisis-management-if-youre-in-a-hole-stop-digging/
[9] https://ericzuesse.substack.com/p/how-americas-armaments-manufacturers
[10] https://ssti.org/blog/useful-stats-look-h-1b-visa-program-industry-employer-and-state
[11] https://www.insidehighered.com/news/2020/10/21/colleges-sue-over-new-rules-eligibility-wages-h-1b-visa-holders