La redazione di ComeDonChisciotte.org è lieta di rilanciare l’intervista di Heather Parisi alla nostra Valentina Bennati su Covid, vaccini e dintorni: quando la libera stampa è al servizio del cittadino.
Buona lettura e buona visione.
Introduzione di Valentina Bennati, Comedonchisciotte.org
Un ringraziamento speciale a Heather Parisi per la bella chiacchierata da cui è nata questa intervista. In genere sono abituata a intervistare, piuttosto che a essere intervistata, questa volta è stata una piacevole eccezione. Apprezzo Heather perché è uno dei pochi personaggi pubblici che hanno avuto il coraggio di dare voce a punti di vista che sono regolarmente censurati dal mainstream.
Ci sono state molte contrarietà per realizzare questa videointervista che siamo state costrette a rimandare più volte e poi, alla fine, tantissime difficoltà per stabilire il collegamento nel giorno deciso (due ore mezzo!).
Sembrava davvero un’impresa impossibile, ma non ci siamo arrese e alla fine ce l’abbiamo fatta.
Abbiamo conversato di molte cose: naturopatia, micoterapia, medicine complementari e tradizionali, ma la maggior parte del tempo è stato dedicato alla situazione che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo.
Ad esempio, si è fatto riferimento al Congresso Medico del 18 giugno scorso sugli effetti avversi dei vaccini anti-Covid, alla preoccupante gestione delle informazioni da parte di media e istituzioni, ai molti medici sospesi e sanzionati dagli ordini professionali di appartenenza. E ancora si è affrontato il fenomeno inquietante della SADS-sindrome della morte improvvisa dell’adulto che si sta verificando in tutto il mondo con numeri mai visti prima e abbiamo osservato che sono tanti i giovani e gli atleti colpiti da danni cardiaci.
Si è anche ragionato sugli attuali dati dei contagi. Si è parlato del fenomeno dell’ADE, della posizione della Commissione Medico Scientifica Indipendente sulle vaccinazioni pediatriche anti-SARS-CoV-2 e dello studio realizzato dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sulla salute mentale dei giovani nell’epoca del Covid.
In poco più di 50 minuti sono stati toccati tanti argomenti che, spero, possano essere spunto di riflessione soprattutto per chi finora si è limitato a tenere in considerazione solo un’unica narrazione dominante. Proprio a queste persone, cercando di essere più equilibrata e obiettiva possibile, ho provato a rivolgermi. Spero di essere riuscita nell’intento.