Come vi avevamo annunciato la scorsa settimana, ritorna l’appuntamento settimanale di CDC Incontra, la rubrica di ComeDonChisciotte.org nella quale intervistiamo studiosi, professionisti e figure di spicco del panorama italiano della Resistenza.
La puntata di oggi vede ospite il docente di Filosofia del Diritto e Storia delle Dottrine politiche Geminello Preterossi, consulente scientifico della casa editrice Laterza nonchè direttore della rivista la fionda. Qui il sito
Grazie alle importanti conoscenze del professor Preterossi, partiremo analizzando il concetto di “populismo” tanto nella sua espressione fenomenologia degli ultimi anni precedenti la pandemia, quanto nella sua aspirazione concettuale a rimettere al centro del dibattito politico il dèmos, il popolo, per poi inoltrarci nell’approfondimento circa le differenze tra il populismo di destra e il populismo di sinistra.
Partendo da importanti autori contemporanei come Ernesto Laclau e Chantal Mouffe ci inoltreremo poi nel dettaglio del populismo di sinistra, per Preterossi probabilmente la forma migliore, nonchè necessaria, per poter far rifiorire il dibattito politico tra i cittadini. Dalla fine della Prima Repubblica, ma per il docente già dal 1978 con l’uccisione Moro, gli italiani hanno dimenticato piano piano cosa significa essere “un animale politico”, lasciando al neoliberismo la possibilità di erodere piano piano i diritti sociali su cui si fonda la nostra Costituzione.
Solo adesso, a causa di quella che Preterossi definisce la crisi del neoliberismo, iniziata nel 2007/2008 e mai veramente terminata, il popolo sembra abbia nuovamente voglia di occuparsi della res publica. Ciò che però serve affichè il populismo non degeneri in chiave autoritaria, cavalcato dalla destra, è dotarlo di contenuti democratici che possano rendere riconoscibili le diverse individualità presenti nella popolazione.
Questo è uno degli obiettivi del populismo di sinistra, una riscoperta dei valori socialdemocratici che fondano la nostra nazione e che caratterizzano, o meglio dovrebbero caratterizzare, il rapporto tra i cittadini e lo Stato, così come definito nella Carta Costituzionale.
A farsi portatori di queste istanze devono essere oggi anche le nuove realtà politiche, nate dopo questi due anni di pandemia e gestione autoritaria della stessa. Nate dall’opposizione strenua al Green Pass e alla narrazione pandemica, tocca soprattutto a loro ridefinire i rapporti tra i cittadini e la politica, garantendo al contempo unità di intenti e valorizzazione delle differenze.
Conduce Massimo Cascone, regia e montaggio Giulio Bona.
Buona visione!