Mike Whitney
unz.com
#Israele sta aspettando… che #Homs cada per annettere il sud della #Siria e chiamarlo “zona cuscinetto per proteggerci dagli Jihadisti”, la stessa cosa che sostiene da molti anni. @Netanyahu non nasconde la sua ambizione di promuovere la sua immagine interna aggiungendo al “Grande Israele” altri territori rubati . Elijah J. Magnier @ejmalrai
Nel giro di pochi giorni, un piccolo esercito di agguerriti Jihadisti ha attraversato la Siria, mandando in frantumi una fragile tregua e minacciando l’equilibrio di potere nella regione. Il blitz a sorpresa ha costretto alla ritirata l’esercito siriano, completamente scioccato, mentre i militanti, per lo più stranieri, si sono impadroniti del centro industriale del Paese, Aleppo, e della quarta città più grande, Hama. L’inaspettata sconfitta ha inferto un duro colpo al governo di Bashar al Assad, che ora deve fare appello alla Russia, all’Iran e a Hezbollah affinché dispieghino truppe e armi per arginare la devastante offensiva e impedire la caduta di Damasco. Ma gli alleati devono muoversi rapidamente se vogliono salvare il regime e fermare l’inesorabile avanzata degli invasori sostenuti dalla Turchia. Le forze nemiche si stanno ora concentrando a soli 100 chilometri dalla capitale, facendo capire che la loro intenzione è quella di rovesciare il governo in carica e installare un regime allineato con i suoi benefattori stranieri: Turchia, Israele e Stati Uniti.
Venerdì il presidente turco Tayyip Erdogan si è tacitamente congratulato con le milizie terroriste che stanno per rovesciare Assad, senza ammettere esplicitamente il suo ruolo nel tradimento. Questo è tratto da un articolo della Reuters:
Erdogan ha detto venerdì che spera che i ribelli siriani continuino la loro avanzata contro le forze del presidente Bashar al-Assad in Siria.… Erdogan, dopo la preghiera del venerdì, ha detto ai giornalisti che stava seguendo da vicino l’avanzata che, secondo lui, sarebbe diretta verso la capitale siriana….
“L’obiettivo è Damasco”, ha detto. “Direi che speriamo che questa avanzata continui senza problemi”… “Questi problematici progressi che continuano in tutta la regione non avvengono come vorremmo, il nostro cuore non li vuole. Purtroppo, la regione è in difficoltà”, ha detto, senza approfondire….
Ankara sostiene da anni le forze dell’opposizione siriana che cercano di spodestare… Assad, ma considera anche come terroristi alcuni attori regionali, tra cui Hayat Tahrir al-Sham (HTS), l’ex affiliato islamista di Al-Qaeda che fa parte delle forze ribelli.Turkey’s Erdogan Hopes Syrian Rebels Will Advance, but Raises Alarm About Some Fighters, US News and World Report
In parole povere, Erdogan sostiene l’avanzata jihadista su Damasco e accoglie con favore la destituzione del governo siriano. In realtà, la guerra alla Siria è un progetto a lungo termine di Erdogan, che risale a più di un decennio fa e che ha portato alla frammentazione dello Stato in più parti controllate dagli Stati Uniti, dai curdi (SDF), da Israele e da una serie di vari gruppi militanti sotto il controllo di Ankara. Quest’ultimo assalto rappresenta la più grande minaccia che il governo [siriano] abbia mai affrontato ed è sempre più probabile che non sia in grado di resistere ad un assalto poderoso e ben organizzato alla capitale. Questo, ovviamente, avvicina Washington e Tel Aviv alla realizzazione del loro sogno di un “Nuovo Medio Oriente”, dove il flusso di risorse critiche per la rivale Cina è controllato dagli interessi statunitensi e in cui Israele stabilisce la sua supremazia su una vasta area del mondo arabo. Se Damasco dovesse cadere, l’unico ostacolo al tanto atteso piano neoconservatore sarebbe l’Iran, un problema che verrà affrontato quando Trump entrerà in carica.
A guidare l’assalto attualmente in corso in Siria è Hayat Tahrir al-Sham (HTS), una propaggine di al-Qaida, l’oscura confederazione di terroristi sunniti le cui origini sono legate alle agenzie di intelligence occidentali. Secondo antiwar.com:
L’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) è fortemente sostenuta dai ribelli del nord-ovest del Paese appoggiati dalla Turchia. Ci sono numerose notizie sul fatto che la Turchia stia appoggiando l’offensiva, e che, anzi, possa essere la forza trainante del recente attacco. I combattenti di HTS sembrano sempre più ben equipaggiati e, sicuramente, hanno utilizzato anche i carri armati nell’assalto ad Hama.
Con la presa di Hama, molti analisti sostengono che il prossimo obiettivo principale sarebbe la città di Homs. Sarebbe l’ovvio passo successivo, dato che HTS continua la sua offensiva da Aleppo verso sud lungo la principale autostrada M5. Homs si trova a soli 25 km a sud di Hama. Se Homs dovesse cadere, è probabile che anche la capitale Damasco sarebbe in grave pericolo. …
… anche se HTS è etichettato come un’organizzazione terroristica a livello internazionale, Paesi come la Turchia e Israele stanno mostrando di trovarsi sempre più a loro agio nel collaborare alla luce del sole con l’organizzazione contro il governo siriano. HTS avrebbe offerto di aprire ambasciate israeliane a Damasco e Beirut se e quando conquisterà la Siria e il vicino Libano. Al-Qaeda Linked Militants Seize Major Syrian City of Hama, antiwar.com
Mi spiego meglio: HTS sarebbe una milizia islamica che preferirebbe dedicare le sue energie a rovesciare un leader arabo laico che si oppone all’egemonia statunitense e israeliana nella regione, piuttosto che contribuire allo sforzo bellico contro lo Stato genocida di Israele e il suo più grande sostenitore, gli Stati Uniti?
È questo che dovremmo credere? Ecco come l’analista politico Alon Mizrahi ha riassunto la politica filo-terrorista di Erdogan:
Ciò che la Turchia sta facendo, allineandosi a Israele e agli Stati Uniti e lasciandosi percepire come nemico della Palestina e del popolo siriano, è isolarsi dai suoi vicini e inimicarsi le potenze che plasmeranno il futuro.
Entrando in Siria, la Turchia fa arrabbiare l’Iran e l’Iraq, due dei suoi immediati vicini. Apre un nuovo fronte siriano per l’oppressione interna, il costante spargimento di sangue e il rischio di attacchi terroristici. Ma va anche, e soprattutto, contro gli interessi di Russia e Cina, i due giganti regionali e globali che stanno diventando sempre più potenti e dominanti.
La Turchia sarà accettata nei BRICS dopo una cosa del genere? La Cina le concederà uno status commerciale favorevole? Ho seri dubbi al riguardo.
Quindi, cosa avrebbe da guadagnare la Turchia da tutto questo? Un territorio di cui non ha bisogno e che non sarà in grado di controllare? Gravi implicazioni diplomatiche e di reputazione (sul serio? Scegliere di stare dalla parte del genocidio di Israele???) L’odio dei Musulmani di tutto il mondo e l’eterna rabbia dei suoi vicini? Più tirannia in patria, invece di più libertà? Un disastro economico assicurato? Una popolazione destabilizzata, esposta al terrorismo, alle difficoltà economiche e alla perdita di giovani uomini in una guerra stupida? …Senza alcun possibile vantaggio e con la garanzia di enormi svantaggi diplomatici, economici e militari, la mossa della Turchia in Siria sembra essere la più stupida di sempre. Alon Mizrahi @alon_mizrahi
Se c’è qualche indefinibile beneficio per la Turchia, non lo vediamo. Quello che vediamo, invece, è una pistola geopolitica puntata alla testa di Putin che lo costringe a impegnarsi più a fondo nella campagna siriana per evitare che Stati Uniti e Israele prendano il controllo della regione, gettando così le basi per altri guai in futuro. Ci si può solo chiedere: perché la Cina – che aspira a un ruolo di leadership nella creazione di una “nuova architettura di sicurezza globale” – rimane in disparte mentre il Medio Oriente viene incenerito proprio sotto il suo naso? Perché? Se Xi Jinping pensa che l’esplosiva crescita economica della Cina sia sufficiente a garantirle il “primo posto” nell’ordine mondiale senza mettere in campo “uomini rudi e armati” per raggiungere tale obiettivo, si sbaglia di grosso. Il mondo non è governato da abili mercanti che vendono widget a basso prezzo, ma da burberi omaccioni con grossi pugni che usano senza pensarci due volte. Questo è tratto da un articolo di RT:
Pechino è disposta ad aiutare Damasco per evitare che la situazione si deteriori ulteriormente, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri Lin Jian.
“La Cina è molto preoccupata per la situazione nel nord-ovest della Siria e sostiene il suo sforzo per la sicurezza nazionale e la stabilità”, ha detto Lin in un briefing per la stampa lunedì. “In quanto amica della Siria, la Cina è disposta a compiere uno sforzo attivo per evitare un ulteriore deterioramento della situazione in Siria”, ha dichiarato il funzionario…
Negli ultimi anni i legami tra Cina e Siria si sono intensificati. Lo scorso settembre, il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo siriano Bashar Assad hanno siglato un accordo di “partenariato strategico”, impegnandosi a lavorare insieme per “salvaguardare congiuntamente l’equità e la giustizia internazionali” di fronte alla “situazione internazionale instabile e incerta”. China vows support for Syria, RT
Ok, la Cina ha accettato di aiutare la Siria. Cosa stanno aspettando? I lupi sono alle porte e non c’è tempo da perdere. Questo è tratto da un post dell’Iran Observer:
Timeline prima dell’attacco ad Aleppo:
18 novembre, il capo dello Shin Bet israeliano ha un incontro con l’agenzia di intelligence turca
25 novembre, il capo della NATO vede Erdogan
26 novembre, Al Qaeda e ISIS lanciano un attacco contro lo Stato siriano
Cosa significa?
Significa che Erdogan ha messo a punto i dettagli del piano di attacco (alla Siria) con funzionari di Israele e della NATO. Significa che Erdogan ha ricevuto il “via libera” dagli oppositori stranieri di Assad. Significa che Erdogan è un serpente doppiogiochista e un pugnalatore alle spalle di cui non ci si può fidare e che denigra Israele in pubblico mentre esegue i suoi ordini a porte chiuse. Ecco cosa significa.
Gli eventi sul campo si stanno muovendo così velocemente che questo articolo sarà probabilmente obsoleto prima ancora di essere letto. Un rapporto di venerdì pomeriggio di The Cradle afferma che il panico ha raggiunto Homs e che migliaia di civili stanno fuggendo verso sud per mettersi in salvo. Ecco qua:
Decine di migliaia di persone stanno fuggendo terrorizzate da Homs, la terza città più grande della Siria, mentre gli estremisti armati sostenuti dall’estero continuano ad avanzare verso sud dalla città di Hama.
Il centro operativo congiunto di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), considerato dalle Nazioni Unite un’organizzazione terroristica e una propaggine di Al-Qaeda, che da tempo gode del sostegno di Stati Uniti, Qatar, Turchia e Israele, ha annunciato che i suoi militanti hanno conquistato due città, Rastan e Talbisseh, lungo l’autostrada strategica M5 e sono ora a meno di cinque chilometri da Homs.
Anche l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, ha riferito che i militanti di HTS hanno conquistato le due città e stanno minacciando Homs. Il SOHR ha dichiarato che i cacciabombardieri russi hanno colpito un ponte a Rastan per bloccare l’avanzata degli estremisti.…
Il presidente turco Recip Tayyip Erdogan ha riconosciuto venerdì il suo sostegno allo SNA [Syrian National Army] e a HTS, affermando che l’invasione estremista è la risposta al rifiuto del presidente siriano Bashar al-Assad di accettare le richieste turche nei negoziati di Astana….
Il leader di HTS, Abu Mohammad al-Jolani, già emiro dello Stato Islamico in Iraq, continua a ricevere una copertura positiva da parte della stampa occidentale e del Golfo, nonostante le atrocità commesse dalla sua precedente organizzazione in Iraq e Siria, in particolare contro Cristiani, Yezidi e Musulmani sciiti, ma anche contro i connazionali Musulmani sunniti.
Aaron Y Zelin, un esperto di terrorismo che lavora per un think tank finanziato da Israele, il 3 dicembre ha pubblicato un articolo sul Telegraph britannico, descrivendo l’HTS di Jolani come [un’organizzazione di] “Jihadisti rispettosi della diversità” che vogliono garantire i diritti delle minoranze siriane.
Venerdì scorso, Jolani ha concesso alla CNN una “intervista esclusiva” in una località non rivelata della Siria. Il leader estremista ha dichiarato che il suo proposito è quello di rovesciare il presidente Assad e il governo siriano, da sempre l’obiettivo di Stati Uniti e Israele. Jolani ha affermato che il suo piano prevede la creazione di un governo basato sulle istituzioni e su un “consiglio scelto dal popolo”. The Cradle
Sono queste le persone che gli Stati Uniti sostengono nella guerra contro Assad, Jolani e i suoi barbari tagliatori di teste. Bibi ed Erdogan sono entrambi coinvolti del programma, infatti, ognuno crede che l’obiettivo finale di rovesciare Assad, per poi passare all’Iran, sia ora a portata di mano. Fortunatamente, pensiamo che il loro piano possa essere fatto deragliare dall’inaspettato coinvolgimento dell’Iran e della Russia, ma è troppo presto per dirlo con certezza.
Quello che sappiamo è che la guerra lampo degli Jihadisti sta prendendo velocità e ora si trova a soli 100 chilometri da Damasco. Sappiamo che “Egitto e Giordania hanno chiesto a Bashar al-Assad di lasciare la Siria e formare un governo in esilio”. (Wall Street Journal) Sappiamo che “Israele ha informato l’Iran che contrasterà qualsiasi tentativo di inviare armi o forze in Siria“. (Canale israeliano i24News) Sappiamo che gli Jihadisti armati hanno preso il controllo della città meridionale di Daraa... dopo aver raggiunto un accordo con l’esercito [siriano] per garantire il suo ritiro ordinato. (Reuters) E sappiamo che i funzionari dell’IDF hanno dichiarato venerdì che stavano “rafforzando le forze aeree e di terra” nelle alture occupate del Golan in risposta alle estese avanzate delle forze di opposizione in Siria. (Times of Israel) In altre parole, l’IDF sta concentrando le forze necessarie per invadere il sud della Siria se Homs dovesse cadere.
Possiamo quindi ipotizzare che le prossime 24-48 ore saranno snervanti, caotiche e violente. O Assad riuscirà a trovare le risorse per difendere il suo Paese dalla devastazione che i suoi nemici hanno pianificato, o vedremo l’asse USA-Israele-Turchia riuscire nel suo perfido piano di rovesciare un altro governo sovrano in Medio Oriente, facendo sprofondare la regione ancora di più nell’anarchia, nella rovina e nella disperazione.
Potrebbe essere un buon momento per ricordare ciò che Tom Paine aveva detto in un’occasione simile:
“Questi sono i tempi che mettono alla prova le anime degli uomini. Il soldato d’estate e il patriota solare [*], in questa crisi, si sottrarranno al servizio del loro Paese; ma chi lo difende ora, merita l’amore e la gratitudine di uomini e donne. La tirannia, come l’inferno, non si abbatte facilmente; eppure abbiamo la consolazione che quanto più duro è il conflitto, tanto più glorioso è il trionfo. Ciò che otteniamo a troppo poco prezzo, lo stimiamo con troppa leggerezza: è solo la tenerezza che dà a ogni cosa il suo valore. Il cielo sa come dare il giusto prezzo ai suoi beni e sarebbe davvero strano se un articolo così celestiale come la LIBERTA’ non venisse valutato altamente”. Thomas Paine, The American Crisis, 1776
Mike Whitney
Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/will-damascus-fall/
06.12.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
[*] Thomas Paine nel suo romanzo The American Crisis N°1 utilizza il riferimento al soldato d’estate e al patriota solare per indicare persone che erano favorevoli all’indipendenza prima della guerra ma che avevano poi cambiato idea una volta iniziata. N.D.T.