DI PETER PHILLIPS
Dentro al gruppo di dominio globale
La classe dirigente degli Stati Uniti è attualmente dominata da un gruppo di circa 200 neo-conservatori che hanno come obiettivo comune l’affermazione del potere militare statunitense sul mondo intero. Questo Gruppo di Dominio Globale, in collaborazione con i maggiori imprenditori nel campo delle armi, è diventato una potenza importante nell’unilateralismo militare e nei processi politici degli Stati Uniti.
Una ricerca sociologica di lungo corso documenta l’esistenza di una classe dirigente molto forte negli Stati Uniti, che stabilisce le linee guida e determina le priorità politiche della nazione. C. Wright Mills, nella sua opera del 1956 sulle élite di potere, ha dimostrato come la Seconda Guerra Mondiale abbia consolidato, negli Stati Uniti, il potere di una triade formata dalle élites militare, governativa e aziendale, riunite in una forte struttura centralizzata che si muoveva nelle “alte sfere” attraverso una rete di accordi e relazioni tra le sue parti.I neo-conservatori che promuovevano la teoria del controllo militare statunitense del mondo, si trovano al momento in posizioni strategiche di queste alte sfere. La rivista Adbuster ha riassunto così il neo-conservatorismo: “la convinzione che la Democrazia, per quanto imperfetta, è stata difesa al meglio da cittadini ignoranti con la testa piena di nazionalismo e religione. Solo un paese con un nazionalismo militante può scoraggiare atti di aggressione. Un tale nazionalismo necessita di una minaccia esterna, e se non se ne trovano occorre fabbricarne.
Nel 1992, durante il governo di Bush senior, Dick Cheney sostenne Lewis Libby e Paul Wolfowitz nella pubblicazione del rapporto Guida sulla Pianificazione della Difesa, che propugnava la predominanza militare statunitense sul resto del mondo in vista di un “nuovo ordine”. Il rapporto richiedeva espressamente al paese il rafforzamento della propria superiorità militare, per impedire a nuovi rivali di lanciare agli Stati Uniti eventuali sfide sulla scena mondiale.
Al termine dell’ amministrazione Clinton, i sostenitori della politica di predominio mondiale fondarono il PNAC Project For The New American Century (Progetto per un Nuovo Secolo Americano, ndt). Tra i promotori del PNAC figuravano otto individui legati alla Lockheed-Martin e sette associati alla Northrop Grumman, rispettivamente primo e terzo partner commerciale del Ministero della Difesa. A dodici dei venticinque fondatori del PNAC furono in seguito conferiti incarichi di rilievo nell1amministrazione di George W. Bush.
Nel settembre del 2000, il PNAC stese una relazione di 76 pagine dal titolo Ricostruire le Difese d1America: Strategia, Forze e Risorse per un Nuovo Secolo. Nella relazione, simile nei contenuti a quella del 1992 (Guida alla Pianificazione della Difesa, vedi sopra), si invocavano la difesa del Suolo Patrio, la possibilità di finanziare simultaneamente diversi teatri di guerra, di rivestire il ruolo di polizia mondiale e di controllare spazio e cyber-spazio (spazio reale e virtuale). Si sosteneva inoltre che negli anni Novanta il settore della difesa era stato trascurato, e che gli Stati Uniti avrebbero dovuto pertanto incrementare le spese militari per conservare la loro predominanza geopolitica di prima superpotenza mondiale.
La relazione asseriva anche che: “il processo di trasformazione sarà probabilmente a lunga scadenza, salvo catastrofici e determinanti eventi come una nuovo Pearl Harbor”. Gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 rappresentarono esattamente la catastrofe di cui gli autori di Ricostruire le Difese d1America avevano bisogno per accelerare l1attuazione del loro piano di dominio globale. La risultante guerra permanente al terrore ha condotto ad un enorme investimento governativo in materia di difesa, all1invasione di due paesi, alla minaccia d’invaderne altri tre e ad una rapida accelerazione dei piani dei neo-conservatori per il controllo militare del globo.
Gli Stati Uniti spendono ora per la difesa tanto quanto gli altri paesi del mondo insieme. Il bilancio preventivo del Pentagono per l1acquisto di nuove armi è aumentato dai 61 miliardi di dollari del 2001 agli oltre 80 miliardi del 2004. Le vendite della Lockheed-Martin sono cresciute nello stesso periodo di oltre il 30%, con decine di miliardi di dollari stanziati in previsione di acquisti futuri. Dal 2000 al 2004, la loro quotazione in borsa si è rivalutata del 300%. La Northrop Grumman ha sperimentato una crescita simile nei contratti con il Ministero della Difesa, passati dai 3.2 miliardi di dollari del 2001 agli 11.1 miliardi del 2004. La Halliburton, di cui Dick Cheney era stato all1epoca amministratore delegato, nel 2001 aveva stipulato contratti con il Dipartimento della Difesa per un totale di 427 milioni di dollari. Nel 2003 stipulò contratti per 4.3 miliardi di dollari, di cui circa un terzo erano contratti di fornitura esclusiva.
Ora, all1inizio del 2006, l’agenda del Gruppo di Dominio Globale viene stabilita all1interno di circoli appartenenti alle più alte sfere politiche, e reso abilmente operativo dalle decisioni dello stesso governo, che lavora di pari passo con le imprese del settore militare per promuovere lo spiegamento delle forze statunitensi in oltre 700 basi in tutto il mondo.
C1è una differenza sostanziale tra difendere il proprio paese dalle minacce esterne e pretendere il controllo militare del mondo. Interrogati al riguardo, molti lavoratori statunitensi hanno espresso seri dubbi sull’opportunità – etica e pratica – di sostenere finanziariamente questo piano di dominio globale.
Peter Phillips è Professore di Sociologia presso l’Università statale di Sonoma, e direttore di Project Censored, un’organizzazione di ricerca sui media.
Per un approfondimento sull’agenda del gruppo di dominio globale, e per una lista dei 200 addetti, scaricate questo pdf.
Informazioni:
Fonte: Counter Punch
Data: 9 febbraio 2006
Traduzione dall’inglese a cura di COOKIE per www.comeonchisciotte.org