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I ribelli del Niger ritengono che l’ECOWAS, minacciando di usare la forza per ripristinare l’ordine costituzionale nella Repubblica, stia seguendo la volontà dei loro padroni occidentali.
I capi di Stato Maggiore degli Stati membri della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) hanno in programma di incontrarsi nel corso della settimana per discutere di un’operazione militare in Niger. Nel frattempo, varie parti e organizzazioni chiedono di rifiutare un intervento militare.
I ribelli nigerini che hanno preso il potere durante il colpo di stato di luglio credono che l’ECOWAS obbedisca alla volontà dei suoi benefattori occidentali, minacciando di usare la forza per ripristinare l’ordine costituzionale nella repubblica.
Ecco i punti chiave della situazione in Niger.
Accuse contro il Presidente deposto
il 13 agosto, i ribelli hanno annunciato l’intenzione di accusare il presidente deposto Bazoum di alto tradimento.
Il Ministro degli Esteri in esilio di Bazoum, Hassoumi Massaoudou, ha dichiarato che i militari, che hanno preso il potere nella Repubblica, non hanno l’autorità di tenere un’udienza in tribunale o di presentare accuse. Ha anche affermato che la liberazione di Bazoum è una condizione preliminare per i negoziati con i ribelli.
Nel frattempo, il consigliere di Bazoum ha dichiarato ad Al Jazeera che, dopo la liberazione, il Presidente deposto non sporgerà denuncia contro i ribelli “in nome degli interessi supremi della nazione”.
Una minaccia di intervento
Dopo il ritorno dal Vertice ECOWAS di Abuja lo scorso agosto, il Presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara ha annunciato che i leader dell’associazione hanno concordato di iniziare un’operazione militare in Niger “il prima possibile”.
La riunione dei capi di Stato Maggiore dell’ECOWAS si terrà nella capitale del Ghana, Accra, il 17-18 agosto, secondo la radio RFI. Nel frattempo, Al Arabiya riferisce che la riunione sull’operazione militare si terrà alla fine di questa settimana.
Nel frattempo, le Forze Armate della Nigeria hanno annunciato un’esercitazione militare congiunta che coinvolge tutte le branche dell’esercito, al fine di aumentare il livello di formazione del personale.
Reazione dei ribelli del Niger
I ribelli hanno richiamato l’ambasciatore in Costa d’Avorio per le affermazioni di Ouattara sulla decisione dell’ECOWAS di avviare un intervento.
Il capo del Consiglio Nazionale dei ribelli per la Salvaguardia della Patria, Abdourahamane Tchiani, ha espresso il suo sdegno per le minacce di Ouattara. Secondo Tchiani, le osservazioni del Presidente e di alcuni suoi omologhi, così come la decisione di imporre sanzioni contro il Niger, sono una “manifestazione di volontà dei loro benefattori occidentali”.
Martedì, il capo del governo ribelle Ali Lamine Zeine è arrivato in Ciad. Secondo Al Jazeera, Zeine intende discutere le proposte del Ciad per risolvere la situazione in Niger.
Reazione internazionale
Il Ministro tedesco per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo Svenja Schulze ha dichiarato che la Germania sostiene il ripristino dell’ordine costituzionale in Niger e la liberazione di Bazoum.
Attualmente, Schulze è in viaggio verso gli Stati dell’Africa occidentale, dove si prevede che terrà dei negoziati con i rappresentanti dell’ECOWAS. Si prevede che i colloqui si concentreranno su come la Germania possa sostenere gli sforzi per trovare una soluzione pacifica alla situazione in Niger.
Il Ministro della Difesa del Mali, Sadio Camara, ha definito le minacce di intervento dell’ECOWAS in Niger una “forma vile e pericolosa” di diktat occidentale. In precedenza, il Mali e il Burkina Faso hanno dichiarato che percepiranno un’operazione militare in Niger come un attacco a loro stessi.
Anche l’Algeria si è espressa contro l’intervento. Il capo dell’Esercito Nazionale Popolare algerino, il Generale Said Chengriha, ha sottolineato che un intervento militare straniero porterebbe a “un’ulteriore esacerbazione della crisi in corso e diventerebbe una minaccia per la sicurezza dell’intera regione”.
Il Ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf ha affermato che nemmeno l’ECOWAS ha certezze sul successo dell’intervento militare.
Anche il Consiglio Nazionale dei Governanti Tradizionali della Nigeria ha chiesto all’ECOWAS di impegnarsi in negoziati con i ribelli. Il presidente del forum, Alhaji Aliyu Saulawa, ritiene che un dialogo permetterà “ai militari del Niger di sviluppare un programma politico per un periodo di transizione”. L’Associazione delle Università dell’Africa Occidentale (AWAU) ha contattato l’ECOWAS con una richiesta simile di astenersi dall’uso della forza.
La posizione della Russia
Il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente ad interim del Mali Assimi Goita hanno sottolineato l’importanza di raggiungere una soluzione pacifica in Niger “esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici pacifici” durante la loro telefonata.
Commentando la situazione in Niger, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha notato come
“l’Occidente reagisce all’unisono” al colpo di Stato nella Repubblica, chiedendo il ripristino dell’ordine costituzionale “praticamente con ogni mezzo disponibile”.
Nel frattempo, nel 2014, gli Stati occidentali hanno reagito al colpo di Stato in Ucraina in modo diverso, ha osservato il Ministro.
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Fonte: https://tass.com/world/1661037
15.08.2023 – ore 22.00
Tradotto dalla Redazione di ComeDonChisciotte.org – CDC Geopolitica