La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

Silvio ha fatto anche cose buone?

blank
A cura di Redazione CDC
Il 17 Giugno 2024
14223 Views
14223 Views
Silvio ha fatto anche cose buone?

Di Roberto Valtolina

Nella nostra vicenda nazionale degli ultimi ottant’anni non c’è stata una personalità che abbia inciso così a fondo nella viva carne del Paese come Silvio Berlusconi.  E ora un libro cerca di indagare i motivi profondi del suo ciclonico agire e incidere sulla scena italiana, avviando un percorso di revisione storica. Dal 28 maggio, ad un anno di distanza dalla sua scomparsa, è nelle librerie Silvio ha fatto anche cose buone, edito da Ponte alle Grazie. Lo ha scritto Ferruccio Pinotti, giornalista del Corriere della Sera e autore di libri d’inchiesta significativi, coadiuvato dall’autore di queste righe. 

Il titolo dell’opera è provocatorio. Un elogio di Berlusconi? Non proprio, dato che mostra l’inganno della narrazione che volle il Cavaliere come l’imprenditore che si fece da solo: il sostengo di Bettino Craxi e di Giulio Andreotti furono decisivi per favorirne l’ascesa economica. Berlusconi è stato un uomo di governo dedito quasi esclusivamente alla cura dei suoi enormi interessi economici, all’autotutela giudiziaria ottenuta con leggi atte a scansare indagini e processi, e a un’intensa vita sessuale divenuta anche strumento di selezione politica. Il Cavaliere non fu mai un liberale come volle far credere. Dalla modernizzazione tecnologica del Paese all’abbassamento delle tasse, dall’intolleranza nei confronti della concorrenza e del dissenso – certificata dal duopolio «Raiset» e dalle continue censure ed epurazioni delle voci discordi – alla cinica alleanza con il Vaticano, l’elenco delle promesse mancate è lungo. Il Cavaliere condusse una politica estera basata quasi del tutto sui legami amicali e questo fu un limite grave, perché gli uomini passano, ma gli Stati restano. Se il decisore politico conduce una diplomazia povera di lungimiranza politica, ai suoi eredi lascia solo problemi, anche se è indubbio che oggi il modus operandi berlusconiano sarebbe stato utile all’Italia e alla Ue nei rapporti con la Russia di Putin, di cui Berlusconi fu sempre un sostenitore. 

Eppure, lontana sia da intenti apologetici che da toni liquidatori, la ricostruzione scandaglia in tredici capitoli ogni aspetto della sua personalità irruenta e debordante e mostra come Silvio abbia fatto realmente «cose buone»: dalla legislazione tutelante l’universo rosa – come la norma che impose le “quote rosa” nei cda dei collegi sindacali delle aziende quotate, al punto che il 6% di donne nei cda medesimi è divenuto 36%, insidiante il 40% norvegese – ad alcune norme sulla sanità ad opera del suo ministro Ferruccio Fazio; dalla sua alleanza geo-politicamente strategica per il nostro Paese con la Libia di Gheddafi alla sua presidenza del Milan, ovvero la stagione in assoluto più ricca di trofei della storia rossonera. 

Guardando retrospettivamente l’Italia di quegli anni, visti i danni inflitti nel frattempo dal neoliberismo al Paese in termini di disuguaglianze, si può ascrivere al medagliere berlusconiano un paradossale merito: quello di non aver mantenuto la promessa della tanto annunciata “rivoluzione liberale”, i cui risvolti liberisti avrebbero presentato al Paese un conto ancor più salato in termini di coesione sociale e di salute economica del tessuto produttivo. Per capire ciò, è utile un confronto con Germania e Francia. Se un’economia si affida al mercato, la composizione della struttura produttiva è decisiva per l’impiego di strategie competitive diverse dalla compressione dei costi. È quello che ha fatto la Germania e, in misura minore, la Francia. L’Italia no: con una struttura produttiva tarata sull’arredo casa, l’agroalimentare, l’automazione meccanica e l’abbigliamento e con l’80% del tessuto produttivo fatto di imprese con meno di cinque dipendenti, il Paese ha subito la concorrenza dei paesi emergenti, in grado di produrre le stesse merci a costi straordinariamente inferiori. Il fatto che il 30% circa del nostro Pil sia frutto del nero non è solo un problema morale, ma anche economico. Berlusconi lo capì e si mosse di conseguenza, convinto che, senza un sostegno alla domanda interna, non c’è deriva illegale che salvi dall’impoverimento e dalla svendita all’estero delle nostre attività. E dato che il sostegno non può venire dalla bilancia dei pagamenti, strutturalmente in disavanzo per lo spread della composizione della nostra offerta industriale rispetto a quella dei nostri vicini tedeschi e francesi, non è disposto a rinunciare alle «esportazioni interne» garantite dalla spesa pubblica: vero e unico ubi consistam di un sovrappiù che andrebbe altrimenti sprecato, compromettendo ancor di più i livelli di sussistenza delle masse. Berlusconi è stato l’unico a dire parole di verità sull’Europa quando, pur in modo contraddittorio, tentò di spiegare che il debito pubblico non è la causa principale dell’andamento dello spread sui tassi d’interesse, che risiede semmai nella struttura dell’eurozona e nelle politiche di «austerità», le quali non fanno altro che accrescere gli squilibri.

Conti alla mano, gli esecutivi del Cavaliere hanno praticato le virtù di un keynesismo strizzante l’occhio all’illegalità, ma pur sempre keynesismo. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, negli otto anni di governo di Berlusconi compresi tra il 2000 e il 2011 le imposte aumentarono di 176 miliardi di euro a fronte di un rialzo della spesa pubblica corrente pari a 206 miliardi di euro; nei due anni di governo Prodi, l’aumento delle imposte è stato pari a 52 miliardi di euro a fronte di un aumento della spesa di 60 miliardi; durante il governo Monti la spesa aumentò di 8 miliardi a fronte di un aumento delle imposte di 20 miliardi. Dunque, mentre il governo Prodi ha perseguito il pareggio di bilancio e il governo Monti ha conseguito un ferreo avanzo, i governi berlusconiani hanno preservato una linea di deficit spending.

Silvio ha fatto anche cose buone?

In sintesi, l’eredità di colui che nel 1994 “scese in campo” rimane pesante. Con il Cavaliere si è accelerato – anche se non solo con lui – il processo di precarizzazione del mercato del lavoro, il culto del denaro come primaria fonte di legittimazione sociale, il dilagare di una concezione proprietaria delle relazioni sociali e il conflitto d’interessi come normalità. E gli iter di riforma dell’attuale governo in materia di giustizia e di libertà di stampa sono eredi dell’ascendente piduista che lui fece proprio: dall’abolizione del reato di abuso d’ufficio ai pesanti limiti nella durata delle intercettazioni, dall’introduzione dei test psico-attitudinali per le toghe al divieto di pubblicazione delle ordinanze di misura cautelare prima del termine delle indagini preliminari, dall’aumento della quota politica nel CSM alla separazione delle carriere fra giudici e pm: una inesorabile deriva verso inedite forme di autoritarismo “dolce”.

Di Roberto Valtolina

16.06.2023

Roberto Valtolina. Classe ’87, scrittore e ricercatore, Valtolina ha collaborato con la firma del Corriere della Sera Ferruccio Pinotti a vari libri d’inchiesta: “Untold. La vera storia di Giangiacomo Feltrinelli”, “Attacco allo Stato” (sulle autobombe del 1993), “La ragazza che sapeva troppo” (caso Orlandi) e “Silvio ha fatto anche cose buone”. È autore con Maurizio Fiorentini di The masquerade, edito da Serradifalco Editore (2023).

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
59 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • La forza della debolezza 30 Novembre 2024
    Ultimamente non ho partecipato molto nel forum. Spesso era semplicemente della serie "chi tace acconsente". Altre volte, pur avendo l'impulso di postare qualcosa, sentivo di non avere le ide...
    INTP
  • Ansia di Verità e Tormento dell'Animo 30 Novembre 2024
    AAh, se le cose fossero chiare fin dal principio ! Il centro della comunicazione, ciò che ha di più e di meglio da dire è il cuore NON il cervello, quindi il centro (di tutto) è il cuore......
    GioCo
  • Amnesty International---Palestina, Manifestazione del 5 ottobre a Roma: gravi violazioni dei diritti umani (da parte delle Forze dell' Ordine n.d.r.) 28 Novembre 2024
    Amnesty International Italia ha pubblicato oggi una ricerca che esprime profonde preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riuni...
    marcopa
  • MILANO BRUCIA 27 Novembre 2024
    Come ea facile prevedere e come ho segnalato io in molti commenti su questo sito la bufala (meglio : Lebenslüge) dell'integrazione degli immigrati si è rivelata nella sua cruda realtà anche ...
    PietroGE
  • Come Out Ye Black And Tans 27 Novembre 2024
    Per il vostro diletto, vi propongo un'altra stupenda interpretazione di Colm McGuinness di una delle più belle canzoni dell'IRA, dedicata in tono di sfida a una milizia paramilitare protesta...
    BrunoWald


blank