Di Movisol.org
Viste dalla regione transatlantica, le ultime settimane sono state davvero tumultuose, piene di incertezze e scosse, apparentemente provenienti dalla Casa Bianca. In questa situazione, non bisogna perdere di vista la dinamica di fondo che guida questi sviluppi, ovvero il crollo delle strutture di potere e del sistema finanziario dominati dall’Occidente e l’ascesa della “Maggioranza Globale” della popolazione mondiale, che chiede un ordine economico più giusto. Su cosa dovrebbe basarsi tale ordine, lo Schiller Institute lo ha proposto sotto forma di “Dieci principi di una nuova architettura di sicurezza e sviluppo”.
La domanda chiave è ora quale direzione prenderanno gli Stati Uniti. Per il momento non è stata ancora definita, come dimostrano le provocazioni di Donald Trump. Nel prossimo futuro sono previsti incontri cruciali, sia tra Trump e il presidente cinese Xi, sia con il presidente russo Putin, che saranno decisivi per l’evoluzione della situazione strategica. Secondo notizie insistenti, ma non confermate, Trump e Putin si sarebbero già parlati per telefono, il che è già più promettente del rifiuto da parte dell’amministrazione Biden di alzare la cornetta.
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz, è in Europa questa settimana per discutere, tra gli altri temi, di come porre fine alla guerra in Ucraina e parteciperà alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che si terrà dal 14 al 16 febbraio. Anche Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l’Ucraina, sarà a Monaco. Dall’UE stessa, non ci sono indicazioni che gli Stati membri principali spingeranno per i negoziati, poiché sono più concentrati sul consolidamento della simbiosi tra l’UE e la NATO e sull’aumento dei bilanci della difesa.
Altri sviluppi sono molto più preoccupanti, il più drammatico è quello di Gaza. Come avverrà la fase due dei negoziati per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas è ancora da vedere. La proposta “immobiliare” di Trump ha suscitato alzate di scudi e caute iniziative diplomatiche da parte di vari leader arabi. Il governo egiziano terrà un vertice di emergenza sulla Palestina entro la fine del mese.
Questa tragica situazione ha creato un’apertura da parte di molti ambienti verso l’approccio del “Piano Oasi”, promosso da Lyndon LaRouche per la prima volta nel 1975 e ripreso dallo Schiller Institute di fronte alla crisi attuale. Il Piano Oasi sarà uno dei temi principali di due conferenze che lo Schiller Institute terrà in primavera, una in Europa e un’altra nell’area di New York.
Di Movisol.org
13.02.2025
Fonte: https://movisol.org/il-futuro-non-sara-determinato-da-washington-o-bruxelles/