SOROS: Con “La Migrazione forzata” farà una Strage di Europei

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DI SAM GERRANS

rt.com

Il filantropo George Soros ha recentemente pubblicato una lettera sul Wall Street Journal dal titolo ‘Perché sto investendo 500 milioni di dollari sui migranti’. In questo articolo, vorrei fare un distinguo e, da quella lettera, cercherei di separare ciò che pensa veramente Soros da ciò che dice.

La lettera di Soros  comincia così: “Il mondo è stato sconvolto da un’ondata di migrazioni forzate. Decine di milioni di persone sono in movimento, stanno scappando dai loro paesi d’origine in cerca di una vita migliore, all’estero. Alcuni scappano da una guerra civile o da un regime oppressivo; altri sono costretti a fuggire da una povertà estrema, attirati dalla possibilità di guadagnare qualcosa di più per se stessi e  per le loro famiglie. “

E’ proprio vero. E a Soros dovrebbero averglielo detto quelli del suo think tank  che è parecchio coinvolto in questa “migrazione forzata”, dato che se non ha dato – de facto – il via a questo esodo, almeno l’ha facilitato e, secondo Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria (quello che ha indetto un referendum per decidere se accettare le quote migranti, richieste dalla UE), come  ha citato Bloomberg: “Probabilmente il suo nome è il  miglior esempio di chi appoggia tutto ciò che può indebolire gli stati nazionali e che sostiene tutto ciò che può cambiare lo stile di vita tradizionale degli europei […] Questi attivisti che appoggiano gli immigrati, senza volerlo,  diventano parte di una rete di contrabbando-umano internazionale”.   Questi attivisti sono al  centro di quella rete.

Soros continua: “Il nostro fallimento collettivo nello sviluppare e mettere in pratica politiche efficaci per gestire l’aumento del flusso ha contribuito notevolmente alla miseria umana e alla instabilità politica, sia nei paesi da cui le persone sono in fuga che nei paesi che li ospitano, volenti o nolenti. I migranti sono spesso costretti ad una vita di disperazione e di inattività, mentre i paesi ospitanti non sono capaci di trarre i benefici che potrebbe portare l’ integrazione di questi migranti “.

Migrants from the Middle East and Asia walk on their way to Hungary in Belgrade, Serbia, July 22, 2016. © Marko Djurica

Non una cura ma un veleno”:  il  Primo Ministro ungherese dice che il suo paese non ha bisogno di alcun immigrato.

Ho già accennato a qualcuna delle peculiarità psicologiche di Soros; come i suoi modi narcisisti quando sembra assumere un tono regale e dice “noi”.  Atteggiamento che stabilisce bene le distanze quando parla de “Il nostro fallimento collettivo nello sviluppare e attuare politiche efficaci”. Se vuol farci credere che parla come governo, dobbiamo ricordarci che Soros non è mai stato eletto in nessuna nazione.

Ma questo non gli impedisce, tuttavia, di immischiarsi nei nostri affari interni e dare il proprio sostegno a insurrezioni, come le cosiddette rivoluzioni colorate,  in Georgia e Ucraina, o alimentare il caos con il  BLM negli Stati Uniti.

Come si sa ha anche attaccato la sterlina inglese, guadagnandoci un miliardo di dollari.

Soros vuole far sentire il lettore dalla sua parte usando il  “noi”. Ma NOI non siamo inclusi (nel suo mondo); stiamo semplicemente ascoltando quello che ci dice dovrà succedere.

Poi scrive dei “benefici provati  che potrebbe portare una maggior integrazione”. Questo è quasi un enigma di retorica; lui ed i suoi avvocati si aspettano – non senza ragione – che la maggior parte dei lettori interpreteranno, secondo le proprie ragioni, quello che viene scritto. Parla di prova, ma non dà nessuna prova di quello che dice – e questa è una grave omissione,  visto che ci si aspetta che tutto il nostro futuro culturale ed economico si basi sulle sue sole affermazioni.

Molti paesi, tra cui il Giappone, la Cina, UAE, Israele e Singapore, sono estremamente attenti nel concedere la cittadinanza. Se i benefici di cui parla Soros fossero “provati”, sicuramente, anche questi paesi sarebbero dalla sua parte.

Per continuare: “I governi devono svolgere un ruolo di primo piano nell’affrontare questa crisi creando e sostenendo una adeguata infrastruttura fisica e sociale per migranti e rifugiati. Ma è essenziale usare anche tutta la forza del settore privato.

Riconoscendo queste parole, l’amministrazione Obama ha recentemente lanciato una “call to action”, per chiedere alle imprese USA di svolgere un ruolo maggiore nel far fronte alle sfide messe in atto dalla migrazione forzata. Oggi, i leader del settore privato si stanno coordinando alle Nazioni Unite ad assumere impegni concreti ed aiutare a risolvere il problema“.

Soros, naturalmente, non diventa rosso nemmeno quando ci viene a dire “cosa devono fare” i nostri governi.

Il termine“migrazione forzata” è un gancio mentale molto intelligente. Possiamo essere certi che qualcuno ci ha lavorato per ore e ore, scartando tante alternative, meno valide. La forza di queste parole sta nel fatto che esprimono sia l’impotenza di fronte ad una forza esterna inarrestabile, sia le sue inevitabili conseguenze – mentre allo stesso tempo trascurano le cause.

Se qualcuno volesse ricordare le cause sono : gli attacchi USA e Nato contro paesi che non hanno fatto loro nessun male; l’invito esplicito di Angela Merkel fatto al terzo mondo per trasferirsi in Europa; tutto il materiale e il supporto informativo diffuso delle organizzazioni finanziate da Soros.

Soros continua: “In risposta, ho deciso di stanziare 500 milioni di dollari per investimenti che si rivolgono specificamente alle esigenze dei migranti, dei rifugiati e delle comunità ospitanti. Investirò in start-up, in società consolidate, in iniziative ad impatto-sociale e in imprese fondate dagli stessi migranti e rifugiati. Anche se la mia preoccupazione principale è dare aiuto a migranti e rifugiati che arrivano in Europa, cercherò buone idee di investimento che porteranno benefici ai migranti in tutto il mondo.”

Ecco la traduzione:  “Ora che l’afflusso continuo di immigrati è una cosa sicura, ho intenzione di investire 500 milioni dei miei dollari per rendere questo processo inarrestabile, senza fine e per fare in modo che si auto-finanzi, in modo che io ci possa fare anche un sacco di soldi. E dato che le parole che uso sono piene di pietà, nessuno potrà nemmeno avere da ridire su quello che faccio”.

Per tornare alla lettera di Soros: “Questo mio impegno di equità  voluto nell’investimento andrà ad integrare i contributi filantropici che le mie fondazioni hanno già  dedicato alla migrazione forzata, un problema sul quale abbiamo lavorato a livello mondiale per decenni e al quale abbiamo dedicato notevoli risorse finanziarie”

Basta togliere dal contesto la parola “filantropia” (cosa che non significa – a livello di élite – la stessa cosa che voi pensate che dovrebbe significare) per rendersi conto che dedicare significa rendere più facile  per Soros, e solo così si capirà correttamente il significato di questa frase; questa è una attenta dichiarazione politica preparata con cura artigianale.

Continua : “Cercheremo di fare investimenti in una vari settori, tra cui nella tecnologia digitale, che sembra un campo molto promettente per trovare soluzioni ai problemi specifici che spesso devono affrontare le persone che ricominciano una vita altrove. Migliorie in questo settore possono aiutare  le persone ad accedere in modo più efficiente ai servizi governativi,  legali, finanziari e di salute. Imprese private stanno già investendo miliardi di dollari per sviluppare nuovi servizi per le comunità non-migranti.

Questo è il motivo per cui il denaro adesso passa  istantaneamente da un portafoglio-mobile ad un altro, come succede con i tassisti che trovano clienti solo con un cellulare o con un medico in Nord America,  che può visitare un paziente in Africa in tempo reale. Personalizzare ed estendere queste innovazioni per servire i migranti contribuirà a migliorare la qualità della vita di milioni  di persone in tutto il mondo. 

Tutti gli investimenti che facciamo saranno di proprietà delle mie organizzazioni senza scopo di lucro e questi investimenti sono destinati ad avere successo, perché così io voglio dimostrare come il capitale privato può svolgere un ruolo costruttivo nell’aiutare i migranti e tutti gli utili  ricavati da queste operazioni, andranno a finanziare i programmi delle Open Society Foundations,  compresi gli utili dei programmi di cui beneficieranno migranti e rifugiati “.

Così, chi vuole, potrà collegarsi al sistema che voi e le vostre famiglie pagherete per tutta la vita e potrà accedere ai più importanti canali programmati di Soros, senza niente più di un telefono cellulare. Nel frattempo, Soros continuerà a riempirsi le tasche di tutti quei soldi che potranno rastrellare le sue stesse organizzazioni che faranno anche in modo che il flusso di migranti non si fermerà mai.

Soros continua a vantarsi: “Da campioni da sempre della società civile, noi continueremo a concentrarci e fare in modo che i nostri investimenti portino veramente a prodotti e servizi di cui potranno beneficiare i migranti e le comunità di accoglienza”

Non so cosa voglia dire Soros quando parla di  ‘società civile’, ma io vorrei focalizzarmi sul suo uso del termine ‘beneficio’ : beneficio per chi? Secondo il metro di George Soros ? – di un uomo che usa destabilizzare Stati sovrani come parte del suo modus operandi?

Soros conclude:  “Lavoreremo a stretto contatto con organizzazioni quali l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e l’International Rescue Committee,  per stabilire le linee guida che seguiranno i nostri investimenti. Il nostro obiettivo è quello di sfruttare, per il bene pubblico, tutte le innovazioni che solo il settore privato può fornire.

Spero che il mio impegno ispirerà altri investitori a perseguire la stessa missione. “

Per dirla in parole più chiare: “Quello che volevo fare io l’ho già fatto, e adesso tutti voi – pesci piccoli sempre più in basso nella catena alimentare – vi potete ancora  guadagnare  qualche bel dollarone, se raccoglierete le briciole di quello che resterà dopo la svendita dei vostri paesi, perché se quest’affare non fosse una cosa sicura per me, io certamente non mi ci sarei mai messo. “

Questa è pulizia culturale-e-etnica in salsa-business; è l’usurpazione de facto dello Stato-nazione come costrutto sociale dei popoli europei,  come atto di una guerra a tutto campo – una guerra progettata per distruggere gli stati ricchi di petrolio e tutti gli stati che non hanno una banca centrale e, allo stesso tempo, per far collassare gli Stati sovrani.

Comunque, il motivo di questo articolo non era parlare di immigrazione di massa – anche se con l’inevitabile  e probabile annientamento della classe media nei “paesi ospitanti” scelti da Soros non ci sarà più nessun posto dove potranno andare i veri rifugiati; il fatto è che abbiamo tante di quelle tasse che resteremo senza nemmeno una foglia di fico per coprirci,  fino  quando uomini come Soros possono apertamente inventare e dettare la politica (ai governanti).

 

Sam Gerrans  è scrittore, traduttore,  ideologo e attivista, con un passato professionale nei media, nelle comunicazioni strategiche e nella tecnologia. E’ un uomo il cui impegno è trovare il senso ultimo elle cose, e si focalizza sull’approccio autentico per comprendere la realpolitik. Ha fondato Quranite.com – in cui il Corano viene esplorato sulla base della ragione piuttosto che della tradizione – si occupa di formazione linguistica individuale e di sostegno personale oltre che di consulenza on-line su SkypeTalking.com

Fonte: https://www.rt.com

Link : https://www.rt.com/op-edge/361376-george-soros-investing-forced-immigration/

2 ott. 2016

 

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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