Un esercito di raffinatissimi pensosi che ora vomita bile, stigmatizzando l’ignoranza della vile plebe e maledicendo addirittura il suffragio universale (come Napolitano, noto nostalgico dei democraticissimi carri armati del ’56). È la stessa gente che nel 2008 era convinta che Veltroni avrebbe vinto. È la stessa gente che l’anno prima “ma che ci vai a fare a raccontare il V-Day, tanto Grillo è morto da un pezzo”. È la stessa gente che “Bersani ce la farà, dove vuoi che vadano i grillini”.

La stessa intellighenzia infallibile della Brexit, di Cameron, della Clinton. Intellettuali, poco veri e molto presunti, da decenni scollegati con la realtà, rinchiusi (senza saperlo) nella loro torre d’avorio satura di boria e banalità. Con le loro opinioni sempre pettinate, filogovernative e mai coraggiose. Con quel loro gusto liberal per l’ovvio. Con quei loro tg zero attraverso cui arringare non tanto chi li segue, ché ormai son giusto due o tre, quanto quel che resta del loro ego. Con quella bella idea di democrazia secondo cui se leggi La Repubblica e voti come loro sei un cittadino degno, mentre se non lo fai sei un populista schifoso che di notte ha le polluzioni pensando a Marine Le Pen. Che bella gente, che bella intellighenzia.

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/10/trump-presidente-usa-in-memoria-dellintellighenzia-liberal/3182483/

10.11.2016