DI PAUL CRAIG ROBRERTS
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La preferenza degli elettori americani per Donald Trump e Bernie Sanders ha sancito due fatti. Il primo è che la maggioranza del popolo americano non crede ai media presstitutes, le prostitute della stampa. L’altro è che solo i “progressisti” e i “liberali” che abitano la costa nordest dell’Atlantico e quella del Pacifico occidentale credono alle presstitutes.
L’elezione di Trump alla presidenza ha rinforzato la ferma convinzione di queste anime ipocrite che l’America sia il paese della feccia bianca razzista. Ce l’hanno ribadito per tutta la giornata di oggi.
Ci sentiamo ripetere da questa gente e dalle prostitute della stampa che è stata la supremazia bianca a eleggere Trump. Questa è la loro propaganda, la cui intenzione è di screditare l’amministrazione Trump ancora prima che si sia insediata. È ironico pensare a come precedentemente la supremazia bianca abbia eletto due volte il nero Obama.
Truthout se l’è del tutto perso. John Knefel afferma: “I David Duke del mondo trionfano.”
Kelly Hayes dichiara: “La Supremazia Bianca ha eletto Donald Trump.”
William Rivers Pitt scrive: “Abbiamo eletto un fascista che Mussolini avrebbe riconosciuto a prima vista.”
Hillary ha vinto solo in una manciata di stati, quelli dell’One Percent (la minuscola percentuale degli americani che detiene quasi la metà della ricchezza degli Stati Uniti – ndt). Eppure Amy Goodman di Democracy Now trova sensata l’affermazione dell’opinionista politico John Nichols secondo cui, dato che Hillary ha portato New York e la California, si è aggiudicata il consenso popolare e dovrebbe sedere alla Casa Bianca. Ricordo che qualche giorno fa George Soros ha detto che Trump avrebbe avuto l’appoggio popolare, ma il voto elettorale sarebbe andato a Hillary, che si sarebbe così sbarazzata degli oligarchi di Trump.
L’organizzazione non-profit Earth Justice assicura che costringerà Trump ad assumersi le sue responsabilità. Trump, che promette la fine della minaccia di una guerra nucleare con la Russia e la Cina – e in tal modo fa di più per salvare la vita di animali ed esseri umani dell’insieme del Partito Democratico e dei movimenti ambientalisti – verrà indotto a comportarsi in modo responsabile da un’organizzazione che si presume essere al di fuori della politica e votata a preservare gli animali dall’estinzione.
L’American Civil Liberties Union (ACLU), di cui sono membro, ha perfino voluto dare risalto al fatto che il presidente eletto ha annunciato che ci salverà dalla guerra nucleare. Di fronte a questa stupidità da parte dell’ACLU, non rinnoverò la mia membership.
Le femministe ci fanno sapere di essere “in lutto, spaventate e turbate” e che “è fondamentale che rimaniamo unite e ci supportiamo a vicenda”.
Jeremy Ben-Ami della J Street Jewish Community ci dice che questo è “un giorno incredibilmente triste e difficile. Per decine di milioni di americani che condividono i principi di tolleranza, moralità e giustizia sociale, i risultati delle elezioni rappresentano un grave shock. In questo momento di difficoltà ci rivolgiamo l’uno all’altro per trovare conforto e comunione di valori. Durante la campagna elettorale, J Street ha chiarito in modo inequivocabile la propria convinzione che Donald Trump non sia adatto a diventare presidente degli Stati Uniti.”
Il presentatore della CNN Van Jones ha detto che l’elezione di Trump è un incubo, “un momento di profondo dolore”, una “frustata del potere bianco” contro le minoranze. Mentre il povero, piccolo esponente della presstitute Van Jones si affliggeva e soffriva, non gli è dispiaciuto insultare l’elettorato americano e il presidente eletto degli Stati Uniti. Dopo tutto, Van Jones la considera una sua prerogativa di razza.
E così, questa gente ipocrita preferisce Hillary, nonostante la sua posizione inequivocabile a favore di un inasprimento del conflitto con la Russia e la Cina, di uno scontro militare aperto tra gli USA e la Russia a causa dell’imposizione di una no-fly zone in Siria, di un attacco all’Iran e ad altri tra gli obiettivi militari di Israele, di un ulteriore arricchimento dei suoi scagnozzi a Wall Street attraverso la privatizzazione della previdenza sociale e, infine, nonostante il suo schivare ogni contrasto con la gente di classe umile dall’alto dei suoi modi altolocati. William Rivers Pitt vede Trump come un fascista mussoliniano, ma Trump è in realtà troppo moderato per Pitt. Lui preferisce Hillary, l’Hitler del terzo potere.
I progressisti si sono auto-screditati esattamente come hanno fatto le prostitute della stampa. Il loro bisogno di uno spauracchio che nutra la loro isteria è un indicatore di seri disturbi psicologici. È curioso come preferiscano il rischio di un Armageddon alla pace tra le potenze nucleari. Mentre gli americani sopravvivono grazie al contributo della previdenza sociale, essi preferiscono garantire profitti alle multinazionali piuttosto che posti di lavoro per la gente comune.
Queste sono le persone che pensano a se stesse come ai nostri mentori o a delle versioni migliori di noi.
Se solo Trump potesse mandarli tutti in esilio. Costoro sono anti americani fino al midollo
Il nuovo presidente rischia di esere assassinato ?
L’elezione presidenziale negli Stati Uniti è di portata epocale perché il popolo americano è stato in grado di sconfiggere gli oligarchi. Hillary Clinton, una rappresentante dell’oligarchia, è stata sconfitta nonostante la feroce campagna mediatica contro Donald Trump. Ciò dimostra che né la classe politica appartenente ai due principali partiti né i mezzi d’informazione godono più di alcuna credibilità presso il popolo americano.
Rimane da capire se Trump sarà in grado di selezionare e nominare una squadra di governo che sia d’aiuto a lui e al suo obiettivo di ricreare posti di lavoro e instaurare relazioni amichevoli e rispettose con Russia, Cina, Siria e Iran.
Bisogna anche vedere come l’oligarchia reagirà alla vittoria di Trump. Wall Street e il suo tirapiedi, la Federal Reserve, potrebbero provocare una crisi economica per mettere Trump sulla difensiva. Rogue agents nella CIA o al Pentagono potrebbero causare un attacco sotto falsa bandiera che incrinerebbe le relazioni amichevoli con la Russia.
Trump potrebbe commettere l’errore di includere i neoconservatori nel suo governo.
Con Trump resta almeno la speranza. A meno che non venga intralciato da valutazioni sbagliate o da ostacoli messi sul suo cammino, dovremo aspettarci la fine del conflitto con la Russia orchestrato da Washington, la rimozione dei missili USA al confine russo con la Polonia e la Romania, la fine del conflitto in Ucraina e dei tentativi da parte di Washington di rovesciare il governo siriano. Tuttavia, dei risultati come questi implicano che l’oligarchia venga sconfitta. Per quanto Trump abbia sconfitto Hillary, l’oligarchia esiste ancora ed è ancora potente.
Trump ha detto che non capisce la necessità di mantenere in vita la NATO 25 anni dopo il collasso dell’Unione Sovietica. Se rimanesse di questo avviso, significherebbe una grande cambiamento politico per i vassalli europei di Washington. L’ostilità verso la Russia da parte degli alti funzionari in carica nell’Unione Europea e nella NATO dovrebbe cessare.
Non sappiamo chi Trump chiamerà a far parte del suo governo. È probabile che non abbia familiarità con i possibili candidati e con le loro opinioni sui vari argomenti. Tutto dipende da chi sono i consiglieri di Trump e quali suggerimenti gli daranno. Quando conosceremo la composizione del suo governo, sapremo se possiamo aspettarci che i cambiamenti, ad oggi solo sperati, divengano realtà.
Se Trump avrà davvero successo nel ridurre il potere e i finanziamenti degli apparati militari e della sicurezza e nell’inchiodare Wall Street alle proprie responsabilità politiche, potrebbe perfino essere assassinato.
La classe operaia ha vinto le elezioni
L’elezione presidenziale statunitense è di portata epocale perché il popolo americano è stato in grado di sconfiggere gli oligarchi. Hillary Clinton, una rappresentante dell’Oligarchia, è stata sconfitta nonostante l’aggressiva campagna mediatica contro Donald Trump. Ciò dimostra che i mezzi d’informazione e i partiti che rappresentano l’establishment politico non godono più di alcuna credibilità presso il popolo americano.
Rimane da capire se Trump sarà in grado di selezionare e nominare una squadra di governo che sia d’aiuto a lui e al suo obiettivo di ricreare posti di lavoro e instaurare relazioni amichevoli e rispettose con Russia, Cina, Siria e Iran.
Bisogna anche vedere come l’Oligarchia reagirà alla vittoria di Trump. Wall Street e la Federal Reserve potrebbero provocare una crisi economica per mettere Trump sulla difensiva, e poi potrebbero usare la crisi per costringere Trump a nominare uno di loro come Segretario del Tesoro. Rogue agents nella CIA o al Pentagono potrebbero causare un attacco sotto falsa bandiera che incrinerebbe le relazioni amichevoli con la Russia. Trump potrebbe commettere un errore e includere i neoconservatori nel suo governo.
Con Trump resta almeno la speranza. A meno che non venga intralciato da valutazioni sbagliate nel nominare la sua squadra di governo o da ostacoli messi sul suo cammino, dovremo aspettarci la fine del conflitto con la Russia orchestrato da Washington, la rimozione dei missili USA al confine russo con la Polonia e la Romania, la fine del conflitto in Ucraina e dei tentativi da parte di Washington di rovesciare il governo siriano. Tuttavia, dei risultati come questi implicano che l’Oligarchia venga sconfitta. Per quanto Trump abbia sconfitto Hillary, l’Oligarchia esiste ancora ed è ancora potente.
Trump ha detto che non capisce la necessità di mantenere in vita la NATO 25 anni dopo il collasso dell’Unione Sovietica. Se rimanesse di questo avviso, significherebbe una grande cambiamento politico per i vassalli europei di Washington. L’ostilità verso la Russia da parte degli alti funzionari in carica nell’Unione Europea e nella NATO dovrebbe cessare. La Cancelliera tedesca Merkel dovrebbe cambiare le proprie posizioni o essere sostituita. Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg dovrebbe essere rimosso.
Non sappiamo chi Trump chiamerà a far parte del suo governo. È probabile che non abbia familiarità con i possibili candidati e con le loro opinioni sui vari argomenti. Tutto dipende da chi sono i consiglieri di Trump e quali suggerimenti gli daranno. Quando conosceremo la composizione del suo governo, sapremo se possiamo aspettarci che i cambiamenti, ad oggi solo sperati, divengano realtà.
Se l’oligarchia non sarà in grado di controllare Trump ed egli avrà davvero successo nel ridurre il potere e i finanziamenti degli apparati militari e della sicurezza e nel costringere il settore finanziario ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla politica, potrebbe perfino essere assassinato.
Trump ha detto che manderà Hillary in prigione. Ma dovrebbe prima metterla sotto processo per tradimento e crimini di guerra insieme a tutti i neoconservatori. Ciò spianerebbe la strada della pace con le altre due principali potenze nucleari su cui i neoconservatori vogliono imporre l’egemonia. I neoconservatori continuerebbero ad avere contatti segreti nelle stanze occulte del potere, tuttavia per queste carogne diventerebbe difficile organizzare operazioni sotto copertura o assassinii. Le canaglie che si trovano negli apparati militari/della sicurezza potrebbero comunque farcela ad assassinare qualcuno, ma senza i neocon al governo diventerebbe più difficile insabbiare la verità.
Trump conosce e comprende la situazione molto più di quanto i suoi avversari si rendano conto. Per un uomo come lui, rischiare di farsi così tanti nemici potenti e mettere a rischio la sua ricchezza e la sua reputazione, significa che sapeva bene che il malcontento della gente verso l’attuale classe dirigente poteva consentirgli di essere eletto presidente.
Non sapremo cosa aspettarci finché non sapremo chi saranno i Segretari e i loro Assistenti. Se ritroveremo la solita gente, significa che Trump è stato catturato dal sistema.
Una conseguenza positiva e duratura del risultato elettorale sarà il totale screditamento dei mezzi d’informazione statunitensi. I media avevano predetto una facile vittoria di Hillary e perfino che il controllo del Senato sarebbe passato al Partito Democratico. Ancora più rappresentativo della perdita di influenza e credibilità dei media è il fatto che, nonostante gli aggressivi attacchi mediatici verso Trump durante tutto il periodo delle primarie e della campagna elettorale, essi non hanno avuto alcuna influenza al di fuori dell’area del Nordest e della costa ovest degli Stati Uniti, il territorio ben noto del One Percent. Il resto del Paese li ha completamente ignorati.
Non credevo che l’Oligarchia avrebbe permesso a Trump di vincere. Sembra tuttavia che gli oligarchi siano stati tratti in inganno dalla loro stessa propaganda mediatica. Essendo certi che Hillary fosse destinata a vincere, non hanno messo in atto un piano efficace per assicurarsi la vittoria.
Hillary è caduta, ma non gli Oligarchi. Se a Trump verrà consigliato di essere conciliante, di tendere la mano all’establishment e includerlo nella compagine di governo, il popolo americano rimarrà un’altra volta deluso. In una nazione le cui istituzioni sono stati corrotte così in profondità dall’Oligarchia, è difficile concretizzare un reale cambiamento senza spargimenti di sangue.
Il dottor Paul Craig Roberts è stato Assistente Segretario del Tesoro per la Politica Economica ed editore associato del Wall Street Journal. È stato anche editorialista per Business Week, Scripps Howard News Service e Creators Syndicate. Ha rivestito diversi ruoli universitari. I suoi editoriali online hanno attratto un pubblico di lettori in tutto il mondo. I suoi ultimi libri sono The Failure of Laissez Faire Capitalism and Economic Dissolution of the West, How America Was Lost, e The Neoconservative Threat to World Order.
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article45815.htm
10.11.2016
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELEONORA FORNARA