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La Redazione

 

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DELENDA EST SYSTEMA ( AMERICA )

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A cura di Davide
Il 28 Settembre 2016
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FONTE: DEDEFENSA.ORG

Noi non sappiamo chi sia l’autore P.T. Carlo che interviene qui di seguito dal sito russo nazionalista sovranista Katehon.com il 23 settembre 2016, se non che è americano e che si situa all’interno del movimento conservatore che noi decideremo di considerare “rivoluzionario” per compensare le tendenze sistematiche al ribaltamento di significati della nostra epoca ( rivoluzionario nel senso di una rivolta radicale ed effettivamente rivoluzionaria contro il pensiero del sistema). Questo testo finisce nello stesso modo con cui inizia: “L’America deve essere distrutta” (come come già diceva il vecchio Catone Delenda est Carthago) ed è un testo assolutamente radicale ed estremista; tuttavia non è affatto eccessivo né esaltato, è persino ragionevole e misurato perché il suo estremo radicalismo è l’unica risposta razionale da dare all’attuale spinta di dissoluzione del Sistema (dell’America).

P.T. Carlo va alle conseguenze estreme della sua logica; mette nel loro vero contesto e inquadra la vera ambizione di tutte le iniziative che tendono alla dissoluzione della società, dell’individuo, e di tutto ciò che può essere tradizione in senso buono. P. T. Carlo stima giustamente che nessun compromesso, nessun accordo è possibile con queste iniziative che fanno della postmodernità lo strumento operativo di ciò che noi dobbiamo chiamare il Male nella sua dimensione demoniaca. E’ una lotta mortale (l’unico nostro intervento è stato nel titolo, in cui abbiamo fatto in modo di evidenziare, in base alle nostre convinzioni, che gli Stati Uniti costituiscono una componente essenziale del Sistema ma non sono da soli “il Sistema”).

dde.org

NON VI PUÒ ESSERE PACE CON L’IMPERO AMERICANO POST-UMANO.

Il mondo attuale è testimone di alcuni eventi geopolitici drammatici ed importanti dopo la caduta dell’Unione Sovietica. L’Impero Americano, che si pensava avrebbe agito come il poliziotto della pace mondiale spinto a questo dalla fine della storia, ha incominciato a disintegrarsi. Le forze del nazionalismo e dell’identità si sono levate a contrastare il totalitarismo universalista predicato dai tecnocrati Globali di Bruxelles e di Washington. Di questa rivolta é leader la Nuova Russia che, sebbene non sia popolosa come la Cina o zelante come l’Iran, rimane tuttavia il capo ideologico di questa guerra di resistenza contro il totalitarismo occidentale.

Questo può suonare come una notizia sgradita per i moderati russi “realisti” che cercano un compromesso con l’Impero Americano basato sul rispetto reciproco e sugli interessi condivisi. La pretesa dei realisti è che, guardando con pragmatismo la situazione politica, questa coesistenza pacifica dovrebbe essere una scelta ovvia, dato che gli USA e la Russia hanno ben poche zone di effettiva frizione, ed invece condividono numerosi argomenti di reciproco interesse. Quest’analisi superficialmente è vera ma sottovaluta, forse di proposito, l’effettiva natura degli Stati Uniti come soggetto politico, e la mentalità delle élite che li controllano.

Il moderno Impero Americano è un regime alimentato da  pura ideologia incontaminata. Ben pochi delle élite si considererebbero realisti nel senso pieno della parola. Anche la politica estera dell’amministrazione Obama, che è naturalmente meno violenta e meno incline allo scontro di quella suggerita da Hillary Clinton e dai suoi alleati più radicali, è tuttavia estremamente aggressiva. La strategia di Obama per mantenere ed allargare l’egemonia liberale si basa prima di tutto su stratagemmi (le rivoluzioni colorate, il controllo di massa, le missioni dei droni, il finanziamento della Jihad siriana, eccetera). Questa strategia è ben più sfumata e sofisticata di quella che sarebbe la strategia di un’amministrazione Clinton, e per questo superficialmente sembra più pragmatica, ma lo è solo apparentemente perchè è alimentato non da un calcolo realistico o razionale in vista del proprio interesse, ma dall’ideologia dell’Egemonia Liberale. Gli Stati Uniti hanno sposato il concetto del loro primato nell’ordine mondiale Neo-Liberale, un ordine che implica l’imposizione dei “valori Occidentali”, come la prevalenza dell’individuo sul bene comune, la supremazia delle Multinazionali, e la legittimazione della devianza sessuale. Qualunque nazione o popolo che si intrometta sul cammino verso questi traguardi è considerato immediatamente come un nemico da distruggere.

Questo è fin troppo ovvio se si prende il tempo di leggere la propaganda Neo-Lliberale che adesso viene sfornata in quantità dagli spacci di notizie in tutto l’Occidente. Per esempio il New York Times recentemente ha pubblicato un aperto attacco alla Chiesa Ortodossa Russa, che adesso ha identificato come nemico della sua dichiarata Ideologia di totalitarismo Liberale. L’articolo è un pezzo spudorato e calunnioso pieno di disinformazione, come era da aspettarsi, ma ciò che è più interessante è l’ enfasi.

Cito dall’articolo:

“Quando gli attivisti gay hanno organizzato un corteo questa estate nel centro della capitale della Moldavia Chisinau, mister Dodon ha radunato i suoi attivisti per una contro manifestazione dedicata ai valori tradizionali, mentre un gruppo di preti ortodossi si riuniva vicino per cantare preghiere e maledire gli omosessuali.

Il corteo gay al quale partecipavano numerosi i diplomatici occidentali, è stato interrotto dopo pochi isolati quando si è scontrato con una folla di contestatori che agitavano bandiere religiose e tiravano uova.”

L’accusa principale verso la chiesa non è che sia corrotta o ipocrita in senso ordinario, ma piuttosto che si opponga al progetto Neo-Liberale di incoraggiare la diffusione nel mondo della devianza sessuale. Così in un modo strano, direi Orwelliano, l’accusa che viene portata contro la Chiesa è che la sua corruzione si fonda sulla sua effettiva mancanza di corruzione.

Insomma la Chiesa Ortodossa Russa non è abbastanza corrotta.

Questo tipo di resistenza alle imposizioni occidentali, questo rifiuto di condividere le patologie occidentali, è semplicemente inaccettabile per le élite che comandano a Washington. Queste Elite vedono la Chiesa Ortodossa Russa e, per estensione, tutto il popolo russo, come ostacoli per il loro programma e quindi nemici da annientare. Questa è la psicologia che spiega l’incredibile aggressività della politica americana verso la Russia. Ogni mossa attuata da Washington, dall’espansione della Nato fino al bordo dei confini con la Russia, fino al tentativo di rovesciare il governo russo durante le proteste anti-Putin nel 2012, è stato organizzato con questa idea.

Questo marchio di fanatismo ideologico è ciò che uccide nell’utero ogni embrione di tentativo di riavvicinamento tra USA e Russia. La verità è che questo tipo di distensione non è più possibile; questa è la sgradevole realtà che quelli che invocano il realismo preferirebbero non vedere. Ed ora è un gioco a somma zero, una guerra di annientamento, – una guerra che contrappone i sostenitori del totalitarismo Liberale guidati dall’Impero degli Stati Uniti da un lato, alle forze dei tradizionali valori umani guidati dalla Russia, dall’altro.

Questo è lo stato dell’arte, che lo vogliano o no i governanti della Russia. Bene o male questa è la direzione presa dalla storia e ora la Russia è il leader ed anche il primo simbolo di questa resistenza. Questa non è una scelta consapevole fatta dai governanti della Russia al Cremlino, ma è piuttosto il ruolo che attribuiscono alla Russia la sua stessa esistenza e la sua storia.

Proprio come la monolitica potenza di terraferma di Roma, per la sua stessa esistenza, era l’avversario naturale e l’eterno nemico del potere cosmopolita della marinara Cartagine, così anche la Russia ora è il nemico eterno dell’Impero Americano.

Questa lotta è il conflitto che definisce il XXI secolo. Tuttavia questo conflitto non si svolgerà nello stile geopolitico del XIX secolo, come confronto tra grandi potenze come molti sembrano credere. Questo conflitto proprio per la sua natura è piuttosto una battaglia esistenziale e spirituale tra due concezioni dell’umanità totalmente opposte. E’ una battaglia tra le forze dell’Umanità e quelle della Post-Umanità.

Possiamo vedere i contorni di questa concezione del mondo Post-Umano con molta chiarezza. La famosa degenerata Russa Masha Gessen (1) ha detto com’é noto che lo scopo esplicito dell’ ideologia LGBT (2) (la stessa ideologia dell’Impero Americano) è l’abolizione della famiglia tradizionale;   come ha detto Gessen: “E’ una ovvietà che non dovrebbe esistere l’istituto del matrimonio… non vedo perché loro (i suoi figli) non dovrebbero avere 5 genitori legali. Non vedo perché dovremmo scegliere due di questi genitori e farne una copia legalizzata”. Il fatto che questa affermazione di Gessen sulla distruzione del matrimonio tradizionale abbia ricevuto degli applausi non dovrebbe sorprendere nessuno che abbia familiarità con la cultura moderna Occidentale, dato che questo modo di pensare è diventato normale tra le sue classi dominanti. Anzi, il consenso per le convinzioni pazzesche della Gessen ha contribuito a farle ottenere un impiego come regolare collaboratore della pagina editoriale del New York Times dove lei pubblica regolarmente velenosi articoli di propaganda indirizzati al paese dove è nata.

Ma le aspirazioni dell’Impero Americano Post-Umano vanno ben oltre il solo proposito di distruggere la Famiglia Tradizionale. L’obiettivo finale è la distruzione proprio del concetto di persona umana.

Questo era illustrato chiaramente nelle pagine di una recente edizione di Time Magazine, in un articolo intitolato “La Gravidanza di mio Fratello e la Creazione di una Nuova Famiglia Americana”. La fotografia di apertura mostra l’immagine di un uomo obeso, barbuto, che allatta al seno un bambino. Normalmente un’immagine del genere agli occhi degli uomini tradizionali sembrerebbe come minimo uno scherzo grottesco e disgustoso o al peggio un tipo di dissacrazione demoniaca del genere umano. La seconda interpretazione è la più probabile, poiché gli autori dell’articolo, che scrivono su uno dei giornali storicamente più influenti di tutti gli Stati Uniti, hanno pubblicato la fotografia e l’articolo di commento senza alcuna ironia. Presentano questa bizzarria non come un orrore o una farsa, ma come una cosa da apprezzare ed imitare.

Per quello che ora sappiamo bene, questa non è un’eccezione alla regola, ma è la regola stessa.

Il Transgenderismo anche più della sodomia, è diventato una delle cause principali sostenute dall’Impero Americano. Molti critici interpretano male questo progetto come se fosse soltanto una ricerca di licenziosità, di edonismo nel senso classico libertino, che è semplicemente il risultato della decadenza e della ricchezza. Questa è una lettura della situazione potenzialmente disastrosa. Mentre non c’è sicuramente nessuna carenza di edonismo nella pratica della cultura americana contemporanea, la ricerca del piacere non è l’impulso primario che sta dietro al movimento transgender.

Dopotutto la chirurgia per il cambiamento di sesso è un procedimento che prevede la manipolazione del corpo umano per mezzo di iniezioni di ormoni e di mutilazioni chirurgiche degli organi sessuali del soggetto. Il piacere non è ovviamente il primo obiettivo di questi individui mentalmente instabili, che scelgono di sottoporsi ad un’operazione così brutale. Piuttosto stanno cercando la loro propria interpretazione dell’American Dream (il sogno americano) “che è il perseguimento, con ogni e qualsivoglia mezzo disponibile, dell’auto realizzazione dell’individuo”.

Questa autorealizzazione è l’epitome di ciò che il sociologo Philippe Rieff, che scriveva negli anni ’60 chiamava “L’Anti-Cultura americana”. Nel suo brillante libro “Il Trionfo della Terapia”   Rieff scrive: “Ogni cultura è un sistema istituzionalizzato di richieste morali che elaborano lo sviluppo di relazioni personali, un deposito di simboli obbligatori”. Questi simboli obbligatori si collegano tra loro per formare una “grande catena di significati”. Questa catena di significati è stata la base su cui sono state costruite e mantenute tutte le società umane della storia. L’Occidente moderno ora è unito nel rifiutare queste tradizionali forme di cultura.

L’Anti-Cultura Americana é il culto dell’individuo che cerca di rifiutare tutte le regole tradizionali dei rapporti umani che erano state precedentemente imposte dalla cultura.

Al suo posto l’Anti-Cultura cerca di assicurare “Libertà” per tutti. Come scrisse il Giudice della Suprema Corte americana Anthony Kennedy nel suo parere nella causa Paternità Responsabile contro Casey :

“Al centro della libertà c’è il diritto di definire il proprio concetto di esistenza, e il significato dell’universo e del mistero della vita umana.” Questa è l’essenza del Moderno Sogno Americano, la liberazione della volontà individuale da tutte le pastoie morali e culturali, dandole la possibilità di perseguire i suoi sempre più numerosi desideri, senza riguardo a quanto perversi, criminali, o demenziali possano essere.

Questo Sogno Americano, come nota Elizabeth Lasch-Quinn   nell’introduzione al libro di Rieff, è in definitiva un concetto Gnostico: “La cultura della terapia ha elevato l’autoreferenzialità ad una pseudo religione, facendone una versione moderna della convinzione Gnostica vecchia di secoli   che l’autentica essenza divina deve essere liberata dalla corruzione e dalle regole della società, così che si possa rivelare il reale ordine del mondo.”

E’ importante ricordare che la maggior parte degli Americani sono convinti che questo sogno non sia soltanto un desiderio prodotto specificamente dal particolare sviluppo storico della loro società, ma invece sia un’aspirazione universale, condivisa da tutti gli esseri umani senza distinzione di religione, di cultura, di etnia. Questa pericolosa delusione è ciò che anima il desiderio americano di guerra continua ed è il mito attraverso il quale l’America interpreta se stessa e i suoi oppositori. E’ il carburante che guida non solo la politica estera del governo americano ma anche le politiche delle organizzazioni non governative allineate come la famigerata Open Society Foundation di George Soros.

Quelli che sperano che una vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali cambierà questo stato delle cose saranno tristemente delusi. Mentre una vittoria di Trump rappresenterebbe senza dubbio un significativo arretramento dei Globalisti Post-Umanisti, non significherà però la loro disfatta. Al massimo procurerà agli oppositori dell’Egemonia Liberale tempo prezioso e spazio per preparare le loro difese. Le risorse che i Post-Umanisti possiedono sono veramente formidabili, e sarà solo questione di tempo prima che lancino un contrattacco per riprendersi la presidenza e per espellere i loro oppositori, dato che dispongono di fondi virtualmente illimitati ed hanno anche il completo controllo di quasi tutte le leve del potere nell’università, nella comunicazione, e nei ministeri. Questo naturalmente è uno scenario ottimistico basato sulla premessa che a novembre possa vincere Trump. Sebbene Trump abbia migliorato le sue quotazioni nei sondaggi recenti, un finale più realistico è la vittoria di misura della Clinton e le conseguenze di questo fatto saranno notevolmente peggiori.

Il conflitto tra le forze della Post-Umanità e dell’Umanità è già cominciato e non può essere fermato. L’una o l’altra delle fazioni alla fine vinceranno perché hanno il controllo delle leve del potere dell’Impero Americano.

Gli ideologi della Post-Umanità non cesseranno mai le loro guerre di conquista e di soggiogamento.

Queste guerre finiranno solo quando i Post -Umanisti stessi non esisteranno più, e solo quando il loro impero sara smantellato e la loro ideologia sarà annientata, il futuro dell’umanità sarà sicuro. Fino ad allora lo spettro del totalitarismo Post-Umano continuerà a minacciare il mondo per quante battute d’arresto possa subire.

La scelta offerta dall’elite fanatica Liberale di Washington alla Russia, e a tutti quelli che si oppongono al futuro Post-Umano che lei sogna, è semplice: sottomettersi alle sue imposizioni oppure essere annientati. Di fronte a una tale scelta si può trarre una sola valida conclusione:

L’Impero Americano deve essere distrutto.

P.T. Carlo.

 

Fonte: www.dedefensa.org

Link: http://www.dedefensa.org/article/delenda-est-systema-america-1

23.09.2016

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIAKKI49

 

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