DALL'AGENDA DEL 1920 ALL'AGENDA 21

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DI RUSTICUS

activistpost.com

Molto prima dell’avvento della moderna dittatura digitale programmata da Agenda 21, il sogno delle Smart Cities era vivo e vegeto in URSS, nella coscienza di tanti tecnocrati – già dai primi anni del Novecento. Prendendo spunto da sistemi americani come Technocracy, Inc. e dalla spietata efficienza delle catene di montaggio, i pianificatori centrali della cibernetica-bolscevica cercarono di realizzare quella che, per loro, sembrava un sintesi naturale: una perfetta integrazione tra la programmazione sociale dello Stato e la programmazione elettrico-meccanica dell’era industriale.

Il comunismo è la somma del potere sovietico dell’elettrificazione di tutto il paese. – Vladimir Lenin

L’invito di Lenin per l’elettrificazione del proletariato, quando fu presentato nel 1920, sembrava piuttosto bonario; eliminare ignoranza e povertà oltre che liberare i contadini da una vita di sussistenza con l’agricoltura, non poteva certo apparire agli occhi di nessuno come un seme del totalitarismo. Eppure qualunque sia stato il primo intento di Lenin per elettrificare l’URSS e per creare il ‘“Nuovo Uomo Sovietico”, con la sua morte, nel 1924, si vide la fine di questa sua visione.

La mossa di creare questo “nuovo uomo sovietico”, come il “Superuomo” di Nietzsche prima o come l’esseretransumano di oggi, invece fu messa in pratica da Josef Stalin. Mettendo insieme una curiosa coalizione – composta da élites bolsceviche, zaristi-anti-bolscevici, “ingegneri della borghesia” e industriali americani – fece nascere l’ormai famigerata “partnership pubblico-privata”, proprio quella che oggi è alla base del programma di Agenda 21.

Il piano di elettrificazione era diverso da qualsiasi altro programma mai pensato prima. Non si trattava solo di costruire delle centrali elettriche ma il suo obiettivo era quello di costruire un nuovo tipo di essere umanoVitalii Semyonovich Lelchuk, USSR Academy of Sciences

Uno degli esempi più conosciuti delle “Smart Cities sovietiche -” Magnitogorsk – era in realtà una copia esatta di Gary, nell’Indiana. Una città strutturata intorno ad una acciaieria gestita centralmente, la cui pianta della città fu disegnata dagli stessi tecnocrati americani che avevano già costruito Gary. Molti ingegneri americani, ispirati dalle prerogative cibernetiche di Gary, arrivarono fino al punto di emigrare in Urss per mettere la loro esperienza al servizio del progetto:

Stranamente prefigurando la difficile situazione che avrebbe poi incontrato il progetto di Agenda 21, la storia di Magnitogorsk ci è pervenuta come quella di una città chiusa (da quando nel 1937 furono allontanati gli stranieri) – costruita esattamente con lo stesso tipo di gestione urbanistica rigorosamente gestito e voluto dalla casta dominante di oggi.

Ma oltre a queto esperimento americano che fu Magnitogorsk, la collaborazione tra i bolscevichi – presumibilmente “anticapitalisti” – e la Ford Motor Company continuò anche nella città di Nizhni-Novgorod (nota anche come Gorki) creando anche qui una situazione pregna di profonde implicazioni politiche. Originariamente la scoperta va ricercata nella pubblicazione del 1986 del Prof. Antony C. Sutton, ricercatore dell’Hoover Institute, The Best Enemy Money Can Buy, che racconta quanto la joint venture Gorki-Ford fu prolifica non solo per la produzione automobilistica, ma anche per i materiali militari sovietici.

Nel maggio 1929 i sovietici firmarono un accordo con la Ford Motor Company di Detroit impegnandosi per l’acquisto automobili e parti di ricambio per un valore di 13 milioni di USD e Ford si impegnò a fornire assistenza tecnica per la costruzione di una fabbrica di automobili-a-produzione integrata a Nizhni-Novgorod, fino al 1938. La costruzione fu completata nel 1933 da parte della Società di Austin per la produzione della Ford- Modelllo-A, un’autovettura per il trasporto leggero. Oggi questo stabilimento è conosciuto come Gorki. Con le sue strutture originali costruite con copie dei macchianri nazionali importati, Gorki produce la gamma GAZ di automobili, camion e veicoli militari. Tutti i veicoli sovietici con la sigla GAZ nel prefisso (Gorki Avtomobilnyi Zavod) provengono da Gorki, mentre i modelli con la sigla UAX, ODAZ e PAZ montano solo dei componenti costruiti a Gorki. – Prof. Antony C. Sutton, The Best Enemy Money Can Buy

Non comprare mai un’altra batteria (Ad)

Queste auto e questi camion della Ford-Gorkin non riempirono solo le strade delle nazioni del Patto di Varsavia, ma anche i campi di battaglia; le sigle e i modelli elencati sopra da Sutton, prodotti dal 1930 fino ad oggi, spesso sono stati modificati ad uso militare, come camion blindati e piattaforme missilistiche mobili. Creando così grande confusione tra i soldati americani in Vietnam e in Corea, che furono colti di sorpresa nel vedere camion blindati comunisti che avevano una sorprendente somiglianza con i loro stessi mezzi, questi poveri fanti furono i primi a rendersi conto inconsapevolmente dell’esistenza della proverbiale fabbrica – che ammassa tuttto come salsicce – che è l’Impero anglo-americano: un Complesso Militar-Industriale terrificante di portata mondiale, che non conosce confini ideologici, ma solo una sconfinata aspirazione di Potere.

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Il GAZ-66, prodotto a Gorki su ingegneria Ford- un veicolo di trasporto armato, ancora in servizio oggi

Come già detto nel precedente articolo L’appoggio della General Motors ai Nazis di ieri e agli eco-Fascisti di oggi nelle smart cities cinesi, le aziende automobilistiche americane hanno una lunga e travagliata conoscenza su come “greasing the wheels – ungere le ruote ” in tutti i progetti di globalizzazione: a questo riguardo Ford non si tira mai indietro, tanto che i BRICS hanno aperto le braccia al sui concetto sulle “Smart Car” …

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Ford, come la General Motors, promuove lo sviluppo delle Smart Car in Cina – via WSJ

…non solo in Cina, ma anche in Russia. Per mettere al passo coi tempi l’esperienza di lunga data dei russi nella tecnologia spaziale e missilistica, Ford ha firmato una partership con l’Università Politecnica di Stato di San Pietroburgo per creare una rete veramente globale di macchine auto-guidate – la rete delle “snitch car” – collegando ogni automobile via satellite con tutto il mondo.

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Una rappresentazione grafica della servitù della gleba digitale – “Il Neofeudalesimo per i bambini”

Su questo particolare “partnership pubblico-privato,” Safe Car News scrive:

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Mentre lo scacchiere bidimensionale della geopolitica è cambiato molto dai tempi dei “Piani Quinquennali” di Stalin, il gioco supernazionale interconnesso in 3D che che continua a svilupparsi è rimasto invece statico, fermo nel suo progetto da quasi un secolo – dando un esempio chiaro del desiderio di sempre delle società internazionali come Ford, o come le potenze regionali – la Russia (ad esempio) – di assoggettare con la tecnocrazia le popolazioni umane di tutto il mondo.

Non ci sono “Good Guys,” e non ci sono “Cattivi ragazzi”, ci sono solo i globalisti e quelli che rifiutano di essere collettivizzati.

Fermamente nel campo del “Team Multipolare dell’Ordine Mondiale”, la Commissione Trilaterale, di cui si parla come finanziatori delle Smart Cities in tutta l’Asia-Pacifica, non ha trascurato di fare lo stesso anche nell’Est Europa.

La Trilaterale su Mosca

Come in Cina, le Smart Cities russe sono in linea con le Nazioni Unite e, in parte, vengono finanziate da società affiliate strettamente con la Commissione Trilaterale. Kazan Smart City l’omologa russa della cinese Tianjin Eco-City, mostra la stessa distopia tecnocratica presente nei progetti di Agenda 21 presenti in tutto il mondo.

Potete leggere tutto sul futuro della servitù della gleba umana sull’opuscolo a colori di Kazan Smart City.

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I tentacoli senza confini e globali di Agenda 21 hanno scalato l'”invalicabile muro dei BRICS” anche nelle nazioni dichiaratamente contrarie all’ “egemonia-straniera”, permettendo alla Trilaterale di concedere i suoi capitali per lo start up delle Smart City. Kazan si unisce così alla pericolosa coalizione di Kashiwa no-ha in Giappone, di Songdo in Corea del Sud, della già citata Tianjin Eco-City e di numerose altre nuove-città previste dalla visione Trilateralista della “Era technetronica di Zbignew Brzezinski.” a cui non resta immune nemmeno il potente Orso d’Oriente.

I collegamenti della Trilaterale con Kazan arrivano dalla “partnership pubblico-privata” con il gigante multinazionale tedesco della Allianz, controllata dalla PIMCO americana, proprio quella tristemente famosa per l’assunzione degli ex presidenti della Fed come consulenti economici senior – l’ultimo è stato Ben Bernanke.

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Allianz – partner di Kazan Smart City

Come risulota dall’organigramma ufficiale della Commissione Trilaterale, del 2011, la Allianz ha costantemente messo personaggi della sua gerarchia aziendale in posizioni chiave all’interno della Trilaterale:

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…. e parecchi di questi signori hanno anche dei propri interessi personali da curare:

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I Rockefellers, i Rothschilds e i Russi, oh Dio mio !

Anche se la Commissione rimuove regolarmente gli organigrammi “scaduti” dal proprio sito Web, quelli del 2011 e di Aprile 2015, citati nel presente documento sono ancora disponibili, cercandolo con il Wayback Machine – ironicamente il Panopticon digitale lavora gratis per l’Umanità.

Purtroppo, Kazan non è nemmeno l’esempio più eclatante di “sviluppo sostenibile” all’interno dei confini russi; questo onore va allo Skolkovo Innovation Center, una Smart City che deve essere costruita appena fuori Mosca.

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Una planimetria artistica di Skolkovo

Quella che i suoi sostenitori chiamano “Silicon Valley russa” è il progetto Tecnofeudale di Skolkovo che risulta essere anche troppo familiare per quelli della Agenda 21 – una “città sostenibile” gestita da una coalizione di “esperti” e di macchine, dove gli individui sono subordinati alla cibernetica sociale:

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via Urban and Regional Innovation Research

Quello che rende Skolkovo particolarmente degna di nota, non è il suo disegno fatto con le formine che ha mandato l’ONU e nemmeno l’approvazione incondizionata del Cremlino, ma il fatto che alla base di questo progetto esistono solamente delle partnership pubblico private. Il progetto è un incredibile buffet su cui sono esposte aziende del complesso militare-industriale, società di sicurezza informatica e multinazionali – la maggior parte delle quali sono fortemente collegate con (indovina un po’) la commissione trilaterale.

  • L’elenco dei “Key Partners” sul sito di Skolkovo (eccolo qui per i posteri) annovera Boeing, Cisco, DOW, Airbus, General Electric, IBM, Intel, Microsoft, Samsung, Siemens – e la lista può continuare ancora. La vera insidia però deriva della portata del coinvolgimento di tutte le suddette compagnie negli affari più sporchi non solo delle tante Smart Cities, ma anche in quelli che guadagnano con le guerre, con i sistemi di security anti-crimine, con l’ eugenetica, e con tutta la globalizzazione dell’economia, ma parlarne andrebbe ben oltre quanto viene trattato in questo articolo.

Le connessioni di Skolkovo con gli uomini della Trilaterale, semplicemente, non possono essere ignorate:

BOEING

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Screenshot-from-2015-10-19-162212GENERAL ELECTRIC (GE)

CLARAINTERNATIONAL BUSINESS MACHINES (IBM)

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SIEMENS JOESIEMENS PETER

Se si sono messe insieme la visione anglo-americana, con quella che pensa sui soldi della Commissione Trilaterale, e con quella del sistema collettivista Russo – c’è qualcosa di potrebbe andare storto?

Certo che sì, caro Lettore, se stai progettando il tuo viaggio devi ricordarti che non serve più pensare che userà è ancora i soliti mezzi a combustione per i tuoi spostamenti!

conclusioni

La storia non si ripete, ma fa (sempre). rima. – Mark Twain

Può risultare difficile non collegare questa storia al conflitto in corso tra l’establishment anglo americano contro Mosca nel campo geopolitico, particolarmente in un momento in cui, tra le due forze, è in corso una feroce guerra per procura che si sta combattendo sul campo siriano, dove dovranno passare le gigantesche condutture che porteranno il Gas in Europa; infatti la disputa che che sembra una partita di scacchi giocata su una scacchiera in 2D e contemporaneamente su un’altra in 3D – non può essere più terribile.

Il Cremlino, facendo eco alla Banca Popolare Cinese, ha chiesto la fine del dollaro come valuta di riserva mondiale e non per sostituirlo con lo Yuan, con il Rublo, o con l’ oro, ma con dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI:

kremlinsdrvia The Moscow Times

La Russia, come la Cina e qualsiasi altro stato membro delle Nazioni Unite oggi, ha abboccato all’esca “sostenibile” – consapevolmente o inconsapevolmente – si è messa sulla strada che porta alla resurezione delle “città pianificate” dell’URSS del passato, ignorando l’incubo che quella realtà ha rappresentato. Come il potere dell’élite sovietica del 20° secolo, le moderne élite al potere in Russia si sono rivolte a finanzieri angloamericani e a globalisti intriganti, che con schemi macchiavellici vogliono portare a termine il loro compito, anche servendosi dei proiettili che si stanno sparando in Siria e in Ucraina.

Da Magnitogorsk a Kazan, da Gorki a Skolkovo, la vecchia visione della tecnocrazia continua a vivere. Così, come continueranno a vivere tutte le entità globaliste messe in campo, pronte a raccogliere i cocci che restreranno dopo che sarà scoppiato il conflitto programmato tra Oriente e Occidente.

Il mio consiglio ? Non abbassare la guardia

e mantieniti la tua indipendenza, caro lettore, senza scegliere da che parte stare, evita che il tuo destino sia quello di una semplice pedina e SCENDI SUBITO DALLA SCACCHIERA.

Rusticus

Fonte: http://www.activistpost.com/

Link: http://www.activistpost.com/2015/10/agenda-21-technocracy-and-the-new-world-order-in-the-russian-federation.html

290.10.2015

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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