Archivi Giornalieri

29 Ottobre 2007

LETTERA APERTA AGLI ONOREVOLI BOSSI E FINI…

...E A TUTTI GLI ITALIANI CHE SULL’IMMIGRAZIONE LA PENSANO COME LORO DI MAURO MANNO Oggi, domenica 28 ottobre, non prenderò lo spunto dalla stampa israeliana o anglosassone ma, banalmente, da Televideo sul quale leggo la seguente notizia. Sbarco immigrati, trovati sei cadaveri Sono stati trovati altri tre cadaveri di immigrati finiti in mare a Roccella Ionica, in Calabria, dopo che si era spezzato il barcone sul quale viaggiavano. Sale così a sei il bilancio delle vittime di uno…

MALATTIE NON DIAGNOSTICATE E GUERRA RADIOATTIVA

DI ASAF DURAKOVIC Reseau Voltaire La sperimentazione e l'uso della bomba atomica, poi di munizioni e blindature all'uranio impoverito, hanno irradiato i luoghi di sperimentazione e le scene delle operazioni. Nuove malattie hanno colpito sia i soldati dell'alleanza atlantica che maneggiavano le armi, che i loro nemici, come anche le popolazioni civili. Molto tempo dopo il ritorno della pace, le radiazioni continuano a contaminare coloro che ne sono stati esposti. Nonostante che i…

LA PIU' GRANDE MASSA DI IDIOTI NELLA STORIA DEGLI USA

A CURA DI: THE ANTI-FEMINIST ONLINE JOURNAL Traduzione di un articolo pubblicato qualche giorno fa sul sito 'San Francisco Gate': I Bambini Americani, più Stupidi della Polvere Attenzione: La prossima generazione potrebbe essere la più grande massa di idioti nella storia degli Stati Uniti di Mark Morford, SF Gate Columnist…

E A PROPOSITO DI GAZA

DI LIA Haramlik Questa mattina le notizie da Gaza erano la prima cosa che vedevi su El Pais online, con la foto che riporto qui sopra sulla loro homepage. Su Repubblica e il Corriere - quando ho visto io, almeno - non c'era un cavolo. Ed è che, come diceva Marco, "sono i giornali a sistematizzare per noi “il mondo “e a darci la priorità delle informazioni - a decidere quindi in parole povere cosa è importante e cosa non lo è." Da noi, come è noto, Gaza e la Palestina tutta sono…

LE PREOCCUPAZIONI DEL DRAGO

DI CARLO BERTANI “La magrezza che ci affligge, lo spettacolo della nostra miseria, è come un inventario che mette in rilievo la loro abbondanza; le nostre sofferenze sono un guadagno per loro. Vendichiamoci di questo con le nostre forche prima di diventar secchi come rastrelli: perché gli dèi sanno che io parlo per fame di pane, non per sete di vendetta.” William Shakespeare – Coriolano – Atto Primo – Scena Prima Fa un po’ senso, ammettiamolo, ascoltare una lezione universitaria del…