L'AVVOCATO DEI KAMIKAZE: INTERVISTA A LEA TSEMEL
«Ogni kamikaze porta con sé due detonatori: uno reale collegato all’esplosivo, l’altro simbolico che aziona il cortocircuito mentale necessario a farsi saltare in aria». Nello studio luminoso al quarto piano di un palazzo di Gerusalemme est, l’avvocato Lea Tsemel guarda in tivù le immagini dell’attentato di Natanya: se all’ultimo momento Lotfi Abu Saada avesse desistito, sarebbe sicuramente diventato suo cliente. In Israele non ci sono molte penaliste come lei. Da quarant’anni…