Irina Slav – Irina Slav on Energy – 31 gennaio 2025
“Ciao, sono tua zia” è un adattamento russo del 1975 della farsa ‘Charley’s Aunt’,scritta da Brandon Thomas nel 1892, che ha battuto tutti i record di ascolto dell’epoca, quando gli inglesi facevano ancora commedie brillanti. In Oriente, l’adattamento non ha avuto meno successo: la frase del titolo è entrata nel gergo come espressione di sorpresa – di tipo non sorprendente. In sostanza, è una versione più lunga dell’americano “Duh!” e del britannico “Really?” (ma davero? per dirla con Verdone, N.d.T.).
È stata anche la mia reazione a un articolo del FT intitolato “L’UE discute il ritorno al gas russo come parte dell’accordo di pace con l’Ucraina”.Javier Blas di Bloomberg l’ha definita la notizia meno sorprendente dell’anno. Non posso superarlo, quindi non ci proverò nemmeno. Ma non posso fare a meno di notare la deliziosa ironia del fatto che questo “dibattito” si svolge mentre l’UE discute i prossimi passi del suo glorioso piano per abbandonare tutti gli idrocarburi russi entro il 2027 – escludendo al contempo il GNL russo dal suo ultimo glorioso pacchetto di sanzioni.
Potrebbe trattarsi di un disturbo dissociativo nel gruppo di cervelloni di Bruxelles. Oppure potrebbe trattarsi della stessa vecchia incompetenza di livello criminale che ha reso possibile al gruppo di cervelloni di credere di poter sopravvivere totalmente senza il gas a basso costo dei gasdotti del Malvagio Oriente. Alcuni l’hanno definita realpolitik e in effetti lo è. Altri l’hanno definita un’ammissione presumibilmente imbarazzante del fatto che le democrazie hanno bisogno di dittature, anche se non sono sicura che questi commentatori non abbiano le idee confuse, perché definire l’UE una democrazia di questi tempi è piuttosto azzardato.
Si tratta di un ulteriore muro di realtà, ben visibile in ogni momento, che l’UE si è sempre rifiutata di riconoscere finché non ci ha sbattuto. E ora continuerà a sbatterci, perché questo è il tipo di muro che è.
Tanto per cominciare, i “dibattenti” (neologismo non ancora presente nella Treccani e nel Dizionario dei sinonimi, N.d.T.) partono dal presupposto che la Russia sarebbe desiderosa di riavviare i flussi di gas verso i suoi vecchi clienti in Europa, proprio come tre anni fa avevano ipotizzato che Gazprom avrebbe continuato a pompare gas verso l’Europa a prescindere dal numero di sanzioni che l’Europa avrebbe inviato a Mosca. Come sappiamo, non è successo e non c’è motivo che succeda di nuovo – perché per quanto molti in Occidente amino l’idea che la Russia crollerebbe e morirebbe senza le preziose entrate europee di gas, gli ultimi tre anni sono una prova sufficiente che non succederà. Mi dispiace per Kaja, Ursula, Robert, Donald e il resto delle belle signore di Bruxelles e di altre capitali selezionate.
Inoltre, mentre si svolge questo dibattito, l’UE ha ancora l’obiettivo dichiarato di porre fine a tutte le importazioni di energia russa entro il 2027. E dieci membri dell’UE insistono per una fine anticipata, perché si potrebbe pensare che l’ipocrisia sia finita, ma in realtà non lo è e almeno uno di questi dieci Paesi, che mi asterrò dal nominare, si è vantato già nel 2023 di aver sospeso completamente le importazioni di gas russo, pur continuandole – per interposta nazione. Ma andiamo avanti.
Mentre si svolge il dibattito e mentre i dieci Chihuahua insistono per un divieto anticipato, i diplomatici sono alacremente al lavoro per assicurarsi forniture alternative, “anche dagli Stati Uniti” perché, secondo uno di questi diplomatici, “prima è necessario avere un accordo perché altrimenti rimarremo senza gas dalla Russia e dagli Stati Uniti”.
È un’osservazione interessante, visto che non ho sentito parlare di una carenza di GNL sul mercato spot. C’è un sacco di GNL su quel mercato, naturalmente al giusto prezzo. Quindi il problema non è non riuscire ad assicurarsi l’accesso al gas statunitense, ma piuttosto non riuscire ad assicurarsi l’accesso al gas statunitense a basso costo, o almeno più economico del GNL spot (cioè sul mercato dei “futures”, N.d.T.).
Il che significa contratti a lungo termine. Il che significa sputare sui propri obiettivi verdi che vedono la domanda di gas come un inconveniente temporaneo da superare entro il 2030 o giù di lì. E questo avviene mentre gli eurocrati discutono di ripristinare i flussi dalla Russia, auspicabilmente con l’intento di chiederlo gentilmente, se vogliono avere una possibilità di ottenerlo a basso costo.
Mentre rifletto su che malattia mentale sia questa, il governo norvegese è appena crollato a causa dell’insistenza dell’UE affinché il Paese adotti le sue politiche energetiche, incentrate sulla transizione dal gas all’eolico e al solare. Non sapevo che la Norvegia avesse un rapporto così sottomesso con Bruxelles e sono rimasto molto deluso nell’apprendere che era così, ma il crollo del governo mi ha restituito la fiducia nei vichinghi. Come ha detto un giornalista norvegese su X, l’UE vuole che i norvegesi coprano i loro tetti con pannelli solari. In Norvegia. Che è un Paese nordico. Nel Nord. Comunque.
Il problema del crollo del governo norvegese è che alle prossime elezioni probabilmente vinceranno quelli di destra – e questo significa la fine delle eccessive esportazioni di gas verso l’Europa. E questo aumenta le possibilità di un riscaldamento del dibattito sul gas russo, forse fino al punto di “Caro Alexei Borisovich (Alexei Borisovich Miller, N.d.T.), se sarai così gentile da ripristinare i tuoi flussi di gas, smetteremo di rinominare le opere d’arte russe e di bandire Chaykovsky. Cordiali saluti, Europa”.
Dopodiché Alexei Borisovich potrebbe passare da Vladimir Vladimirovich per riferire che l’Europa ha appena avuto un momento “Здраствуйте, я ваша тётя”. In realtà, sembra che l’abbia già fatto e che V.V. sia favorevole, dopo che Ursula della Commissione ha detto che stanno ancora cercando di convincere Zelensky ad accettare di riavviare il transito del gas verso l’Europa attraverso BlackRockland.
In una notizia assolutamente non correlata, la Danimarca ha concesso a Gazprom il permesso di tappare il gasdotto Nord Stream 2 danneggiato per evitare ulteriori danni ambientali. “L’intervento mira a preservare il gasdotto danneggiato installando tappi realizzati specificamente a ciascuna delle estremità aperte del tubo per prevenire ulteriori fuoriuscite di gas e l’introduzione di acqua marina ossigenata”, ha dichiarato l’agenzia danese per l’energia.
Ho qualche domanda. In primo luogo, perché l’agenzia danese per l’energia ha impiegato così tanto tempo per rilasciare l’autorizzazione quando doveva sapere che il tubo contiene ancora gas naturale dannoso per l’ambiente? In secondo luogo, la tempistica di tale autorizzazione potrebbe avere qualcosa a che fare con l’insistenza di Donald Trump nell’acquisire la Groenlandia dalla stessa Danimarca? Terzo, e più stravagante, la Danimarca sta cercando di rifilare l’Islanda agli Stati Uniti, usando la Russia in un remake della “Guerre del merluzzo” (anche gioco di parole tra “cold” – freddo e “cod” – merluzzo, N.d.T.), ma con il gas?
Mentre aspetto che sia il tempo a darmi le risposte a queste domande – anche se ho un’idea di quali potrebbero essere – nel mondo reale “i prezzi europei del gas sono balzati ieri al livello più alto dall’ottobre 2023, a causa di inattese interruzioni delle forniture e di previsioni meteorologiche più fredde che hanno aggravato le minacce di approvvigionamento in un mercato già rigido. I futures del TTF sul mese successivo sono saliti di oltre il 6% per chiudere al di sopra di 51 euro/MWh nella giornata di ieri, poiché gli operatori di mercato continuano a temere la volatilità delle forniture di gas naturale liquefatto a seguito dei recenti problemi di produzione di alcuni impianti di esportazione che hanno influenzato i flussi di carburante.”
Inoltre, “In Europa mancano ancora circa due mesi alla fine della stagione invernale di riscaldamento, ma le scorte di gas sono già scese vicino o al di sotto dei livelli registrati alla fine degli ultimi due inverni”. Gli stoccaggi di gas dell’UE erano pieni al 54,65% alla data di mercoledì.
Vi lascio con questa citazione di un funzionario dell’UE, non nominato ma di alto livello: “Alla fine, tutti vogliono costi energetici più bassi”.
Здраствуйте, я ваша тётя.
Irina Slav: “Viviamo nei tempi più interessanti che il mondo abbia mai vissuto. Come andrà a finire è difficile dirlo ora, ma non andrà secondo i piani.”
Link: https://irinaslav.substack.com/p/ab0
Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte