STIAMO ASPETTANDO LA GUERRA CIVILE ?

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In un manuale online, l’ISIS consiglia ai suoi militanti, che vivono in Occidente, di mischiarsi tra la folla. Tra le altre cose, consiglia di radersi la barba e di comportarsi come i cristiani. Consigliano anche ai loro sostenitori di mettere le bombe nei locali notturni. Dopo aver fatto “il lavoro”, i capi delle cellule ISIS europee dovrebbero andarsene in prima linea o terminare la loro vita con un attacco suicida.

In questo modo si potrà ridurre al minimo il rischio che certe informazioni cadano nelle mani sbagliate, er allora …. Chi difenderà la UE dall’ ISIS? Gli svizzeri?

Sembra che la saggezza degli svizzeri non si limiti ad essere solo al fatto di un porto sicuro per la finanza globale. Secondo il generale André Blattmann, capo delle forze armate svizzere, l’Europa è a un passo da una guerra civile.

Blattmann ha anche consigliato ai suoi concittadini di cominciare ad armarsi. Attualmente si stima che 8 milioni di cittadini svizzeri possiedano da 2,3 a 4,5 milioni di armi.

Lo scorso autunno 2015 in Svizzera si sono tenute delle esercitazioni con nome in codice “Conex 15” che avevano come scenario la disintegrazione della zona economica europea e dei paesi al confine con la Svizzera.

Invece l’attuale capo dell’esercito svedese, generale Anders Brännström, ha detto al suo popolo che “entro pochi anni” ci si può aspettare che in Europa scoppi una guerra – contro avversari ben addestrati.

Inoltre, in Danimarca negli ultimi mesi diverse centinaia di soldati hanno ricevuto una formazione specialistica in caso di guerra con gli immigrati.

Come leggiamo su Infowars, a Oslo in un discorso alla Società Militare dell’esercito norvegese, il Capo Odin Johannessen avverte che l’Europa deve essere pronta a combattere gli estremisti islamici:

“Penso che dobbiamo essere pronti a combattere, sia a parole che con i fatti – e, se necessario con le armi – per preservare il paese ed i valori che abbiamo in comune. […] L’Europa non può più aspettarsi di vivere in pace e in sicurezza, senza dover difendere i propri interessi e i propri valori. “

Molti che credono nella teoria dei complotti, credono che l’UE tenga tutto sotto controllo, ma potrebbero restare fortemente scioccati dal rapporto del Parlamento europeo di cui scrive il “Daily Mail”. Apprendiamo da questo documento che i governi europei dovrebbero prendere in considerazione l’opportunità di informare la popolazione sul “rischio di un attacco terroristico con armi chimiche, biologiche, radiologiche e anche nucleari”. E’ stato confermato che lo Stato Islamico stia reclutando chimici, fisici e informatici con il fine di usare armi di distruzione di massa in Europa.

Secondo Wolfgang Rudischhauser, direttore del NATO’s Weapons of Mass Destruction Centre: “Lo Stato Islamico ha le conoscenze su come creare armi di distruzione di massa, grazie a esperti del settore che ha reclutato.”

British Sky News è riuscito ad avere delle registrazioni che lo confermano. L’ISIS nel suo arsenale di razzi dispone anche di mezzi che possono abbattere aerei di linea commerciali e mezzi autonomi per portare attacchi. Hanno manichini travestiti da esseri umani che rendono impossibile che qualsiasi dispositivo possa stabilire se si tratti di un essere umano seduto al volante di una autobomba, dal momento che il manichino è riscaldato alla temperatura corporea con un termostato. L’ISIS sa anche come trasformare bombe da combattimento in missili terra-aria. Con questi missili si potrebbe abbattere un aereo di linea commerciale. L’efficacia del colpo è del 99%.

Qui siamo tutti al sicuro per sempre

Un altro duro colpo – per chi crede nella teoria del complotto e che l’UE sia un posto sicuro in cui vivere – l’hanno dato i “reports ” del giornale norvegese Dagbladet, su due gruppi di terroristi dello “Stato islamico” addestrati particolarmente per fare attentati in Europa. Il primo gruppo, già arrivato in Europa scrive “Dagbladet”, inizialmente era formato da 300 persone. 28 sono morte in Siria, mentre 272 sono riuscite a fuggire in Europa. Sono stati addestrati a vivere in clandestinità e a condurre due tipi di attacchi. Alcuni sono destinati a morire come martiri in attentati suicidi.

Una sorpresa piuttosto brutta attende gli europei, dal momento che sono il principale obiettivo dell’ISIS. Secondo un articolo su RT, il rapporto Europol dice che gli attacchi saranno finalizzati principalmente contro “obiettivi soft”, cioè installazioni vulnerabili e civili, per il forte “impatto che queste azioni possono generare “.

Per esempio la cellula ISIS guidata da un terrorista ceceno Akhmed Chetayev sta progettando di compiere attentati terroristici in Europa e in Russia.

Anche se i Servizi di sicurezza si sono infiltrati con successo nella comunità islamica, la minaccia non sembra venire dall’esterno. Dobbiamo tenere a mente che si tratta di salafiti tedeschi che lavorano come dipendenti nelle opere di beneficenza e che stanno cercando di reclutare rifugiati. Sono furbi abbastanza da offrire soldi e vestiti, di fare da traduttori e da invitarli a casa per prendere un tè. Qualcuno distribuisce opuscoli con informazioni sulle moschee salafiti dei paraggi.

Se dobbiamo credere alla rivista tedesca “Bild”, per monitorare un jihadista tedesco 24 ore al giorno servono almeno 60 agenti di polizia, ma per correttezza politica e con la preoccupazione di fondo che la polizia potrebbe essere sospettata di razzismo, forse possiamo supporre che il numero dovrebbe aumentare fini a 120.

Questo problema è ben descritto da Udo Ulfkotte, ex Redattore capo della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”:

“Negli ultii giorni, ero nella zona di frontiera di Passau / Deggendorf e poi tra Graz e Spielfeld in Austria, vicino al confine con la Slovenia. In entrambi i valichi la frontiera era aperta e passavano trasporti di armi e bambini – destinati ad abusi fisici – con destinazione Germania. No, questo non viene detto dai teorici della cospirazione, ma da funzionari della sicurezza del governo smul posto.

Ho parlato di recente con politici, sindaci e funzionari della sicurezza nelle zone del confine ceco, sul confine austro-tedesco e vicino al confine sloveno-austriaco.

[…] Armi e droga sono state contrabbandate, fatte passare con le ondate di profughi.

Questo appare ovvio per gli addetti alla sicurezza in tutti i paesi lungo il percorso di quel manicomio, di quello tsunami che si è creato con l’Asilo (particolarmente verso la Germania come destinazione finale), ma nessuno osa ispezionare gli immigrati, perché i politici lo vvedrebbero come una « provocazione dalle incalcolabili conseguenze ».

La destabilitazione interna

Oltre a non vedere i segni di destabilizzazione dell’UE che arrivano dall’esterno, abbiamo a che fare anche con una destabilizzazione interna e con una polarizzazione sempre più intensa dei gruppi sociali.

Ad esempio, la polizia francese ha stimato che lo scorso anno il numero di attacchi antisemiti in Francia è aumentato dell’85% rispetto al 2014.

C’è anche un combattimento tra i cosiddetti gruppi della sinistra, degli anarchici e di PEGIDA in Germania.

A sua volta, il ministro degli Interni della Nord Rhein-Westfalen, Ralf Jäger, sottolinea che gruppi di estrema destra non stanno risparmiando nessuno sforzo per accaparrarsi i voti di “cittadini onesti” preoccupati per come stanno andando le cose in Germania, e sembra che stiano ottenendo sempre più successo.

Plicker Arnold, Capo del sindacato di Polizia del NRW, dice che in alcune città tedesche ci sono “zone di paura” all’interno delle quali è estremamente difficile per la polizia agire contro i criminali.

A un certo punto mentre scrivevo questo articolo ho avuto l’impressione che questo fosse probabilmente quel genere di comunicati stampa che si scrivevano alla vigilia della seconda guerra mondiale. Quando nessuno si rendeva conto e non prendeva sul serio le minacce, almeno non ancora.

Spero davvero che questo sia un paragone profondamente sbagliato.

Quando un paio di mesi fa scrissi l’articolo “Game Over, Europe, a Color Revolution Is Coming” espressi la speranza che le mie profezie sull’Europa si riveleranno ingiustificate. Purtroppo, si è dimostrato che invece erano molto precise. Anche se la velocità con cui i cambiamenti si stanno evolvendo in Europa, hanno sorpreso anche l’autore di questo articolo.

Di fronte alle informazioni in arrivo sugli attacchi pianificati in Europa da parte dell’ISIS, i cittadini (soprattutto) dell’Europa occidentale (se questa tendenza non cambia) dovranno gradualmente abituarsi a convivere con la possibilità di una morte improvvisa in mezzo ad un attacco terroristico .

Qualcosa che è già comune in Medio Oriente.

Konrad Stachnio è un giornalista independente polacco, spesso ospite di programmi radio e TV programs per l’edizione in polacco di Prison Planet, esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”.

Fonte : http://journal-neo.org/

Link: http://journal-neo.org/2016/02/18/are-we-waiting-for-a-civil-war-in-europe/

18.02.2016

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

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