ROBOT, DROGA E DANNI COLLATERALI

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DI EDUARDO GALEANO
tomdispatch.com

Potrebbe essere una qualsiasi settimana in quella grande base militare degli Stati Uniti che noi conosciamo come Pianeta Terra. Questa è la cosa importante: c’è sempre qualcosa di nuovo.
Succede sempre qualcosa da qualche parte, di solito succede su più di un continente, come si addice al sistema militare più grande, più distruttivo, più tecnologicamente avanzato (e per molti versi meno riuscito) del nostro pianeta.Nei tempi che stiamo vivendo, l’esercito americano è stato inviato in tante guerre, non è riuscito a vincerne nemmeno una sola, ma ha provocato un sacco focolai e di ritorni di fiamma. Ma signori, si deve proprio vincere una guerra …. se si vive sempre in tempo di ” guerra”?

Queste ultime settimane sono state l’equivalente militare americano di un periodo di non-notizie. Non è successo realmente niente.
Voglio dire, sì, c’è sempre la guerra in Afghanistan, ci sono sempre i soliti raid notturni, ci sono i soliti morti civili e tanti attacchi dall’interno. Ma niente che valga la pena da perderci tempo; diverso sarebbe se gli Stati Uniti potressero, mortificando il Presidente afgano Hamid Karzai, esercitare la loro “opzione zero” dopo il 2014 e andarsene o non scegliere di non andarsene. Certo, la settimana scorsa c’è stato un attacco di droni nei villaggi delle tribù del Pakistan e ha ucciso tre “militanti” ( almeno così ci hanno detto) e c’è stata anche la denuncia del nuovo governo del paese. (ma dico…. che altro avrebbero potuto fare quei poveracci?)

E c’è stata anche la notizia che Washington è alla ricerca di un suo “ruolo più ampio” per la base militare nelle Filippine, pertanto la domanda del mese è stata: Potrebbe il Pentagono ” posizionare materiale militare e far ruotare più personale”, evitando la controversa questione del mantenimento delle basi americane in questo Paese? “– così, secondo il New York Times, hanno detto i funzionari di entrambi i Paesi. Dopo tutto, se chiamiamo i posti in cui sono di stanza i nostri soldati “basi filippine” Qual è il problema?
E, credetemi, nessuno ha nemmeno voglia di stare a sentire un sacco di piagnucolamenti da parte di quattro “filipinos”!

E non dimenticate nemmeno quei droni americani che adesso volano sul Mali, decollando da una base appena costruita in Niger, e che fanno parte di un set di ritorno di fiamma causato da quello che ha fatto il Pentagono in tutto il continente africano. Se ne è appena parlato la scorsa settimana.

E un’altra cosa, opportunamente nello stesso continente: il Segretario della Difesa Chuck Hagel e il Generale Martin Dempsey hanno cominciato a chiamare le loro controparti egiziane già mentre stavano mettendo in atto il colpo di stato militare, durante un momento pre-rivoluzionario, il Pentagono, a quanto pare, non ha mai smesso di consigliare i suoi amici militari egiziani, un esercito molto ben addestrato, consigliato, e pagato da Washington.

E queste sono solo parte delle notizie che si possono raccontare per una delle più monotone settimane militari del 2013. Di argomenti e notizie come queste tratta oggi, Eduardo Galeano, uno dei più grandi scrittori mondiali, che ci fa rivivere con otto piccoli brani, tratti dal suo nuovo libro, Children of the Days: A Calendar of Human History, alcuni dei momenti davvero degni di nota accaduti dal 1916 fino a domani sera. E’ come se vedessimo girare una giostra che ci mostra quasi un secolo dell’ american way di fare guerra.

Ecco alcuni brani tratti dal nuovo libro di Eduardo Galeano


L’Iraq invade gli Stati Uniti …… e altri Titoli sulla storia militare degli Stati Uniti e del mondo

Quel giorno che il Messico invase Stati Uniti

(9 marzo)

Una mattina presto, nel 1916, Pancho Villa attraversò il confine con i suoi cavalieri, incendiò la città di Columbus, uccise diversi soldati, si rubò un paio di cavalli e di pistole, e il giorno dopo era di nuovo in Messico per raccontare questa storia.

Questa incursione lampo è stata l’unica invasione subita dagli Stati Uniti dopo le guerre di liberazione dall’Inghilterra.

Al contrario, gli Stati Uniti hanno invaso praticamente tutti i paesi del mondo.

Dal 1947 il Dipartimento della Guerra è stato rinominato Department of Defense, e il suo bilancio per le spese di guerra è diventato un bilancio per la difesa.

I nomi sono sempre un enigma indecifrabile, come la Santissima Trinità.


La Bomba di Dio

(6 agosto)

Nel 1945, all’alba di questo giorno, Hiroshima perse la vita. La prima apparizione della bomba atomica, in un istante, ha ridotto in cenere questa città e la sua gente.

I pochi sopravvissuti, sonnambuli mutilati, si aggiravano tra le rovine fumanti. Le ustioni sui loro corpi nudi lasciavano vedere i disegni della stoffa dei vestiti che indossavano al momento in cui li colpì l’esplosione. Il lampo della bomba atomica ha lasciato su quello che restava in piedi dei muri dei palazzi, solo le sagome di quello che stava passando davanti in quel momento: una donna con le braccia alzate, un uomo, un cavallo legato.

Tre giorni dopo, il Presidente Harry Truman parlò della bomba alla radio e disse :
“Ringraziamo Dio che è venuto da noi, e non dai nostri nemici, e preghiamolo perché ci guidi a seguirlo per la Sua strada e nelle Sue intenzioni.”


Difetti di fabbrica

(20 aprile)

Fu tra le più grandi spedizioni militari della storia dei Caraibi. Ed fu il più grande errore.

I proprietari espropriati e cacciati da Cuba dichiararono da Miami che erano pronti a morire per combattere per la devoluzione dei loro beni, contro la rivoluzione.

Il governo degli Stati Uniti li credette e i servizi di intelligence, ancora una volta, si dimostrarono indegni del loro nome.

Il 20 aprile 1961, tre giorni dopo lo sbarco alla Baia dei Porci, armati fino ai denti e appoggiati da navi da guerra e dall’aviazione, questi eroi coraggiosi si arresero.

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Il mondo alla rovescia

(20 marzo)

Il 20 marzo del 2003, le forze aeree irachene bombarono gli Stati Uniti e sulla scia delle bombe lanciate, le truppe irachene invasero il suolo americano.

Ci fu un danno collaterale. Furono uccisi o mutilati molti civili, la maggior parte erano donne e bambini. Nessuno sa quanti erano, perché la tradizione vuole che si contino le perdite subite dalle truppe di invasione e vieta di contare quante vittime ci siano state tra la popolazione invasa.

La guerra era inevitabile. La sicurezza dell’Iraq e di tutta l’umanità era minacciata dalle armi di distruzione di massa che erano state accumulate negli arsenali degli Stati Uniti.

Non c’era nessun fondamento però, sulle voci insidiose che dicevano che l’Iraq mirasse a prendersi tutto il petrolio dell’ Alaska.


Danni Collaterali

(13 giugno)

Intorno a quei giorni del 2010 si venne a sapere che sempre più soldati americani si stavano suicidando. Stava diventando una cosa tanto normale, quasi quanto morire in combattimento.

Il Pentagono promise di assumere medici specialisti di salute mentale, e questa divenne la specializzazione in più rapida crescita, come posti di lavoro nelle forze armate.

Il mondo sta diventando una immensa base militare, e questa base sta diventando un ospedale mentale grande come tutto il mondo. Dentro questo manicomio, chi sono i veri pazzi?

I soldati che si tolgono la vita da soli o le guerre che li obbligano a uccidere ?


Operazione Geronimo

(2 maggio)

Geronimo ha guidato la resistenza degli Apache nel XIX secolo.

Questo capo di un popolo occupato si guadagnò la pessima reputazione di far impazzire gli invasori con il suo coraggio e con la brillantezza delle sue azioni; nel secolo successivo divenne il peggior malvagio che si vide sugli schermi di tutto l’occidente.

Restando nel solco di quella tradizione, l’”Operazione Geronimo” fu il nome scelto dal governo degli Stati Uniti per l’esecuzione di Osama bin Laden, che fu ucciso e scomparve in questo giorno del 2011.

Ma che cosa poteva avere a che fare Geronimo con Bin Laden, il califfo delirante creato nei laboratori di immagine delle forze armate degli Stati Uniti? Geronimo non era neanche lontanamente simile a quel terrorista professionista che avrebbe anche detto che si sarebbe mangiato dei bambini crudi, ogni volta che un Presidente USA aveva bisogno di giustificare una nuova guerra?

Il nome dell’operazione non è stata una scelta innocente: l’esercito americano ha sempre considerato terroristi, tutti i guerrieri indiani che difendevano la loro terra e la loro dignità contro la conquista straniera.


Robot con le ali

(13 ottobre)

Buone notizie. In questo giorno dell’anno 2011 il guardiano militare del mondo ha annunciato che i droni potranno continuare ad ammazzare la gente.

Questi aerei senza pilota, senza nessun equipaggio, guidati con un telecomando, sono in buona salute: il virus che li aveva attaccati era solo un malessere passeggero.

Da quel momento in poi, i droni hanno cominciato a lanciare la loro pioggia di bombe su vittime inermi in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Libia, Yemen e Palestina. I loro servizi sono attesi, però, anche in altri paesi.

Nell’Era dei Computer Onnipotenti, i droni sono dei guerrieri perfetti. Uccidono senza rimorsi, obbediscono senza scherzare, e non hanno mai rivelato i nomi dei loro padroni.


La guerra contro la droga

(27 ottobre)

Nel 1986, il presidente Ronald Reagan prese il testimone che aveva lasciato Richard Nixon, qualche anno prima, e riprese la guerra contro la droga con investimenti da milioni di dollari.

Da quel momento, gli utili per trafficanti di droga e grandi banche di riciclaggio di denaro si impennarono, droghe molto più potenti vennero ad uccidere il doppio delle persone di prima, ogni settimana si apriva un nuovo carcere negli Stati Uniti, dato che nel paese c’erano sempre più tossicodipendenti c’era sempre bisogno di un po’ di spazio, per un paio di tossicodipendenti in più e, da allora, l’Afghanistan, il paese invaso e occupato dagli Stati Uniti, è diventato il principale fornitore di quasi tutta l’eroina del mondo. La stessa guerra contro la droga, quella che ha trasformato la Colombia in una grande base militare USA, adesso sta facendo diventare il Messico un mattatoio pieno di dementi.

Eduardo Galeano è uno degli scrittori più illustri dell’America Latina. E’autore di “Open Veins of Latin America”, di ” Memory of Fire Trilogy”, di ” Mirrors”, e molte altre opere. Il suo libro più recente, “Children of the Days: A Calendar of Human History ” (Nation Books) è stato appena pubblicato in inglese. Ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il primo
Lannan Prize for Cultural Freedom, l’American Book Award, e il Premio Casa de las Américas.

Fonte: www.tomdispatch.com

Link: http://www.tomdispatch.com/post/175727/tomgram%3A_eduardo_galeano
31.07.2013

Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario

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