Referendum, dieci cose su questa giornata meravigliosa

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DI ANDREA SCANZI

ilfattoquotidiano.it

Benvenuti a Ten Talking Renzi, l’unica rubrica che parla di Renzi al passato e per questo gode come un riccio. Altre considerazioni.
1. Ho totalmente sbagliato pronostico. Quando dicevo che avrebbe vinto il Sì, era scaramanzia al 15% e paura convinta all’85%. Ero così convinto del Sì che, ieri sera, ho spento tutto alle 22.30. Ho saputo della vittoria del No solo stamani alle 10, appena sveglio. Non ci avrei scommesso un euro. Avevate ragione voi: ho sbagliato. E non sono mai stato così felice di sbagliare.
2. Non ricordo una parabola più fugace e bruciante di quella di Renzi. Dopo le Europee 2014 era l’uomo più potente e celebrato d’Italia. Neanche due anni e mezzo dopo, la sua storia (per ora) è già declinabile al passato. Tutto ciò è molto triste. Vado ad aprirmi uno champagne.
3. Renzi ha fatto tutto da solo. Paga la pochezza, la boria, i pessimi risultati e una classe dirigente imbarazzante. Non c’è mai stata una sperequazione così evidente tra il livello politicamente infimo del personaggio e la celebrazione di cui il personaggio in oggetto ha goduto da parte di quasi tutti i media. Avevamo davanti la comparsa scartata in un film di Panariello e i giornalisti (quasi tutti) ce lo volevano far passare per Churchill. Terribile.

4. Gli italiani, ogni tanto, nei referendum si esaltano. Monarchia/Repubblica, aborto, divorzio, nucleare, acqua pubblica. E adesso questa affluenza monstre (quando il quorum neanche serviva) e un No che sfiora il 60%. Uno dei giorni più belli nella storia della politica italiana. E’ meraviglioso che gli italiani abbiano urlato così stentoreamente che, come Padri Costituenti, desiderano continuare ad avere Parri e Calamandrei. Non certo le Boschi e i Verdini.
5. Renzi e Boschi, sebbene a fasi alterne, avevano detto che se ne sarebbero andati qualora avesse vinto il No. Renzi sembra sulla buona strada. Attendiamo messaggi analoghi anche dalla Boschi. La quale, dopo essere stata magnificata con toni osceni da una stampa pateticamente sussiegosa, nel giro di pochi mesi ha contribuito a riconsegnare Arezzo al centrodestra, si è fatta travolgere dal caso Banca Etruria e ha poi ricevuto questo benservito così prodigioso. Davvero una bella carriera per una ragazzotta qualsiasi che, ieri come oggi, il meglio di sé lo ha dato come Madonna del Presepe a Laterina.
6. “Non credevo che mi odiassero così tanto”. Ora lo sai, Renzi. E se gli unici due discorsi che ti sono venuti (molto) bene sono stati quando hai perso, a fine 2012 e ieri sera, qualche domanda me la porrei.
7. In questo giorno di giubilo, non tanto per noi del Fatto (che rivendicheremo sempre con orgoglio una battaglia cominciata da soli o quasi) quanto del nostro paese che ha ancora una Costituzione intonsa e non bombardata da una simile accozzaglia, vada il nostro sentito #ciaone ai Nardella, andrearomano, rondolino, Sofri (Luca), Augias, Gozi, Lavia, Picierno, Nicodemo, Faraone, Serracchiani, Sensi, Il Volo, Zucconi, Calabresi, Benigni e compagnia renzina. Pensate al loro dolore. Abbracciatevi. E siate felici.
8. Figo, questo Jim Messina. Non appena lo chiamano, si dimostra sempre infallibile: quel che tocca, muore. Prima Cameron, ora Renzi. Secondo me, sulla panchina dell’Inter, darebbe soddisfazioni. Magari, come vice, Jim potrebbe portarsi altri noti “ammazzacarriere” come andrearomano e rondolino. Sarebbe leggenda.9. Brexit, Trump, Renzi. Più “l’informazione canonica” terrorizza gli elettori recitando le solite litanie del “dopo di lui il diluvio”, più gli elettori fanno l’esatto contrario. E’ la conferma che certi salotti, e certi cartacei, e certi soloni, contano come Rodrigo Ely nel Milan.

10. Matteo Renzi è stata una delle più grandi iatture abbattutesi in questo paese. E il Pd ha la colpa – quasi tutto – di averlo seguito. I “Sì” tardivi di certa gente, tipo Prodi e non solo Prodi, sono stati patetici (per loro). La speranza, per il Pd ma più che altro per il paese, è che Renzi e peggio ancora i renziani scompaiano dalla vita politica. Nessuno potrà essere peggiore di loro e (l’ho sempre scritto) una Carfagna vale 10 Boschi, un Fedriga 20 Gozi e una Bernini 300 Picierno. Andate via, chiudete la porta e non tornate.

Andrea Scanzi

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

Lnk: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/05/referendum-dieci-cose-su-questa-giornata-meravigliosa/3238758/3/

5.12.2016

 

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