QUANDO IL PRESIDENTE DE GAULLE DISSE NO ALLA NATO

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DI UMBERTO PASCALI

globalresearch.ca

Un grande esempio per l’Europa di oggi!

10 Marzo 1966: dopo 31 tentativi di assassinio, Charles De Gaulle (che aveva adottato una politica estera indipendente dell’asse anglo-americano) ordinò il ritiro della Francia dal comando integrato militare della NATO. Questa decisione è stata formalmente annullata circa mezzo secolo dopo, sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy.

Le decisioni prese il 10 Marzo 1966 non riguardavano il solo ritiro dalla NATO, ma anche la rimozione del suo quartier generale dal territorio francese, che fu poi portato a Bruxelles (1967).

Nel mondo di oggi i leaders dell’Unione Europea (ed in particolare le élites francesi, tedesche ed italiane) sono spaventati, terrorizzati, dalla potenziale reazione degli Stati Uniti, che potrebbe essere dello stesso tipo di quella che ha prodotto i 31 tentativi di assassinio del leader francese.

Reazione forse inevitabile, se avessero deciso di difendere l’interesse nazionale dei loro paesi, opponendosi, ad esempio, alla destabilizzazione dell’Ucraina ed al saccheggio finanziario dell’UE da parte di Wall Street e della City di Londra.
Ma questo è un momento storico … questi paesi stanno giocandosi l’esistenza come Stato Sovrano … e l’intimidazione politica degli Stati Uniti può senz’altro essere combattuta.

Ma questi leaders europei sono stati prima corrotti e poi cooptati da Washington. De Gaulle è stato d’esempio perché ha sfidato apertamente le forze che cercavano di uccidere, insieme alla sua persona, l’esistenza della Francia come paese indipendente e sovrano … ed ha vinto.

Egli è stato in grado di respingere anche le forze di occupazione con l’etichetta della NATO, ed ha vinto una seconda Resistenza, dopo quella contro il nazismo.

ALDO MORO ED ENRICO MATTEI

Anche Aldo Moro, lo statista italiano, era probabilmente preoccupato per la sua sicurezza personale, quando decise di andare avanti con il suo progetto per un forte governo di stabilizzazione, in grado di evitare ciò che era accaduto in Cile (il golpe contro il Presidente Salvador Allende, l’11 Settembre 1973).

Ma Aldo Moro non ebbe remore a portare avanti il suo progetto, ed in Italia non ci fu alcun colpo di stato. Nel 1978, però, pagò con la sua vita. Una squadra militare super-sofisticata, proponendosi come Brigate Rosse, lo rapì, lo tenne prigioniero nel centro di Roma, e poi lo uccise.

Anche Enrico Mattei, probabilmente, era preoccupato per la sua vita, quando difese il diritto italiano allo sviluppo economico, attraverso abbondanti ed economiche forniture energetiche. Fu ucciso nel 1962, per mezzo di un “incidente” aereo.

Oggi è stato accertato che quell’aereo fu sabotato. Enrico Mattei aveva stipulato degli accordi per ottenere delle forniture di petrolio e gas dai paesi del Nord Africa e dalla Russia, contro i “consigli” del cartello composto dalle Sette Sorelle (le multinazionali petrolifere dell’epoca).

ALFRED HERRHAUSEN

E per quanto riguarda il tedesco Alfred Herrhausen, lo “stravagante” banchiere non-monetarista che predicava e praticava la cancellazione del debito inesigibile di alcuni paesi?

Alfred Herrhausen fu un banchiere di successo ed un brillante economista. Egli sapeva che non si possono fare soldi dai soldi, ma che c’era la necessità di una vera e propria economia reale.

Alfred Herrausen fu l’economista che preparò il grande piano per lo sviluppo dell’economia reale in Europa Orientale ed in Russia, dopo la caduta del muro di Berlino. Egli dichiarò guerra alla speculazione monetaria su due fronti, il primo in Germania, all’interno della sua Deutsche Bank, ed il secondo al di fuori, contro l’FMI, la Banca Mondiale, Wall Street …
Un’inesistente “terza generazione” della RAF (il gruppo terrorista Baader Meinhof) lo uccise il 30 Novembre 1989, attraverso un’operazione militare dalla complessità senza precedenti …

La Deutsche Bank fu spinta fra le braccia degli speculatori della City di Londra dal CEO Anshu Jain (che proveniva dalla Merrill Lynch, ed a cui fu permesso di conquistare la leadership della banca), che la trasformò in una palude di corruzione, che ha apertamente sabotato l’economia reale tedesca (è probabilmente la banca più coinvolta a livello mondiale nel settore dei derivati, ndt).

La leadership politica tedesca, venuta a conoscenza di queste tendenze, cedette, accettando i cambiamenti imposti dall’asse bancario anglo-americano. Questo spiega anche il sostegno che (questa leadership) sta dando al regime di Kiev, sponsorizzato dagli USA.

Il potere di questi “gangsters finanziari” sulla Germania è il vero motivo per cui questo paese è paralizzato, incapace di difendere i propri interessi di base e spinto ad un confronto con il suo principale partner economico, la Russia.
De Gaulle, Herrhausen, Mattei, Moro. Questi leaders hanno salvato ciò che resta oggi dell’Europa.

Il progetto europeo, in effetti, non includeva l’oligarchia finanziaria anglo-americana. Come De Gaulle aveva ben chiarito, l’Europa delle nazioni indipendenti e sovrane che egli immaginava non includeva la Gran Bretagna, che veniva giustamente considerata parte del cartello finanziario anglo-americano, il cui scopo principale era quello di indebolire e destabilizzare l’Europa (mettendo in crisi la cosiddetta alleanza Franco-Tedesca, che prevaleva largamente, in Europa, fino all’inizio della guerra in Iraq, nel Marzo 2003).

L’eredità di questi leaders deve ora essere ripresa dall’Europa.

IL METODO DE GAULLE

William Torbitt (si tratta di uno pseudonimo) ha descritto quello che De Gaulle decise di fare, e che sembrava a tutti impossibile (lo sembra ancora oggi a molti leaders europei): l’espulsione immediata delle forze militari straniere, ovvero degli Stati Uniti, dal suolo francese.

Un esempio molto chiaro per i leaders di Francia, Germania ed Italia su come agisce un vero leader (e non la sua caricatura hollywoodiana) in un momento di crisi profonda del proprio paese.

Oggi, Washington e Londra – e dietro a loro Wall Street e la City – stanno minacciando ritorsioni contro quei leaders politici che osano difendere l’interesse nazionale dei rispettivi paesi, e che rifiutano di accettare un confronto con la Russia e con la Cina.

Questi leaders sono stati istruiti da Washington ad essere complici nel processo di distruzione e destabilizzazione del progetto europeo. Da “The Assassination Attempt on De Gaulle” di William Torbitt:
Il Generale De Gaulle era furioso per i piani ed i tentativi di assassinio contro la sua persona. Chiamò gli ufficiali più fidati dell’Agenzia Francese di Intelligence, e questi lo avvisarono che stavano già facendo delle indagini per scovare chi c’era dietro ai tentativi di assassinarlo.

L’Agenzia, in pochissimo tempo, tracciò completamente gli attentati, che avvennero attraverso la “Permindex” (una società svizzera), la “Solidarists” (organizzazione d’intelligence composta da emigrati russi, nell’ambito della “Fascist White Russian”) e la “Division Five”, sezione di spionaggio dell’FBI con sede a Bruxelles, in Belgio.

In dettaglio, gli attentati alla vita del Generale De Gaulle erano stati diretti dalla sede NATO di Bruxelles, e realizzati attraverso alcune organizzazioni di Intelligence, ed in particolare dalla svizzera “Permindex” (fondamentalmente una “società” della NATO, composta dai resti delle unità di Intelligence di Adolph Hitler, presenti nella Germania Occidentale) e dalla “Solidarists”, con sede a Monaco di Baviera, in Germania. Il comando generale dell’“unità di assassinio” di De Gaulle faceva capo alla “Division Five” dell’FBI.

Dopo aver appreso che i gruppi d’Intelligence controllati dalla “Division Five” dell’FBI avevano pianificato tutti gli attentati alla sua vita, De Gaulle diventò furioso ed ordinò a tutte le unità della NATO di andarsene dal suolo francese.
In base agli accordi tra la Francia e la NATO, il Generale De Gaulle non poteva costringerla ad andarsene prima di un periodo un po’ superiore ad un anno. Eppure, egli disse alla NATO di andar via dal suolo francese immediatamente, e mise in moto la macchina per la cancellazione del Trattato. http://www.ctrl.org/essay2/torbitt.html

Umberto Pascali

Fonte: www.globalresearch.ca

Link: http://www.globalresearch.ca/the-lessons-of-history-in-1966-president-de-gaulle-said-no-to-us-nato/5386501

11.06.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCO

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