PIAZZA TIENANMEN, 4 GIUGNO 1989: COSA SUCCESSE DAVVERO ?

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DI WILLIAM ENGDAHL

rt.com

Questa settimana cade il venticinquesimo anniversario di quello che, nel mondo, è stato definito come un massacro perpetrato dall’esercito cinese contro “migliaia” di studenti, che manifestavano pacificamente a favore della democrazia in piazza Tienanmen – a Pechino.

La risposta del’occidente fu quella di demonizzare il governo cinese e di imporre sanzioni economico-militari, che in molti casi sopravvivono tutt’oggi. La recente scoperta di un telegramma diplomatico inviato dall’allora ambasciatore USA in Cina, James E. Lilley, a Washington, mette in nuova luce cosa veramente accadde quel 4 Giugno.

Secondo la versione mainstream occidentale degli eventi, migliaia di studenti universitari cinesi incominciarono il loro sit-in di protesta chiedendo democrazia e trasparenza da parte del governo comunista in Aprile e Maggio del 1989 nell’enorme piazza Tienanmen , proprio di fronte all’edificio storico della Città Proibita in centro a Pechino. Si ribellarono direttamente contro il Partito Comunista Cinese e l’Esercito di Liberazione del Popolo. Il 20 maggio 1989, il PCC impose la legge marziale e inviò carovane di soldati a Pechino a riprendersi la piazza in mano ai protestanti. Le informazioni diffuse dall’occidente sono che successivamente, il 3 e 4 di Giugno, i soldati dell’ELP abbiano aperto il fuoco ed ucciso “almeno 1.000 studenti manifestanti”.

RACCONTO SENSAZIONALE DI UN TESTIMONE OCULARE

Wikileaks, il sito che ha ricevuto centinaia di migliaia di pagine di intercettazioni di corrispondenza diplomatica del Dipartimento di Stato USA, ha diffuso un cablogramma classificato dell’allora ambasciatore a Pechino James Liley datato 12 Luglio 1989, più di due settimane dopo gli eventi. Nel suo report Liley scrive la seguente e scioccante versione degli eventi:

Degli eventi del 3-4 Giugno a piazza Tienanmen

1. CONFIDENZIALE. L’INTERO TESTO.

2. RIASSUNTO: DURANTE UNA RIUNIONE RECENTE, UN DIPLOMATICO LATINOAMERICANO E LA MOGLIE HANNO FORNITO A POLOFF UN RESOCONTO DEI LORO MOVIMENTI IL 3-4 GIUGNO E LA TESTIMONIANZA OCULARE DEI FATTI DI PIAZZA TIANANMEN. BENCHE’ ESSA SEGUA IN GENERALE QUELLI RIPORTATI PRECEDENTEMENTE, LA LOR ESPERIENZA UNICA FORNISCE ULTERIORI INFORMAZIONI DALL’INTERNO E INTEGRANO GLI EVENTI AVVENUTI. ESSI ERANO ENTRATI ED USCITI PIU’ VOLTE DALLA PIAZZA E NON ERANO STATI MOLESTATI DALLE TRUPPE. SONO RIMASTI CON GLI STUDENTI ACCANTO AL MONUMENTO AGLI EROI DEL POPOLO FINO ALLA RESA FINALE, IL DIPLOMATICO HA AFFERMATO CHE NON CI SONO STATE SPARATORIE SUGLI STUDENTI NELLA PIAZZA O NEI PRESSI DEL MONUMENTO. FINE DEL RIASSUNTO. (Enfasi mia – WE)

Lilley nella sua comunicazione prosegue col focalizzare la coppia latinoamericana nel Secondo Segretario cileno Carlos Gallo e sua moglie. Essi stavano cenando vicino alla piazza e si avvicinarono per osservare gli eventi. Come diplomatici stranieri, riuscirono a muoversi nella folla senza difficoltà, dissero che all’ELP ea stato chiaramente ordinato di non interferire con gli stranieri. Essi riportano solo di aver sentito spari e visto studenti feriti trasportati ad una tenda della Croce Rossa per assistenza. Successivamente l’ambasciatore riporta:

8. GALLO SI ERA RECATO ALLA POSTAZIONE DELLA CROCE ROSSA, SPERANDO CHE LE TRUPPE NON SPARASSERO SUL PERSONALE MEDICO, HA VISTO I MILITARI ENTRARE NELLA PIAZZA E NON HA NOTATO ALCUNA SPARATORIA SULLA FOLLA, HA UDITO SOLO ALCUNI SPORADICI COLPI D’ARMA DA FUOCO. HA AFFERMATO CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE TRUPPE CHE AVEVANO FATTO INGRESSO NELLA PIAZZA ERANO ARMATE SOLO CON ATTREZZATURA ANTISOMMOSSA – MANGANELLI E MAZZE DI LEGNO…

Poi Gallo riporta in un seguente incontro con il funzionari politico dell’ambasciata USA un retroscena importantissimo che non è mai stato divulgato dai sensazionalisti media occidentali. I leader degli studenti e dell’ELP raggiunsero un accordo affinchè ai manifestanti fosse permesso di abbandonare pacificamente la piazza se avessero terminato il loro sit-in:

10. NONOSTANTE SI FOSSERO SENTITI SPARI, GALLO HA AFFERMATO CHE FATTA ECCEZIONE PER ALCUNE PERCOSSE CONTRO GLI STUDENTI, NON SONO AVVENUTE SPARATORIE SULLA FOLLA PRESSO IL MONUMENTO. QUANDO POLOFF HA MENZIONATO ALCUNE TESTIMONIANZE OCULARI DI MASSACRI NEI PRESSI DEL MONUMENTO CON ARMI AUTOMATICHE, GALLO HA DETTO CHE NON ERANO AVVENUTE MATTANZE DI QUEL TIPO. UNA VOLTA RAGGIUNTO L’ACCORDO PER LA RITIRATA, TENENDOSI PER MANO A FORMARE UNA COLONNA, GLI STUDENTI HANNO LASCIATO LA PIAZZA DALL ANGOLO SUDEST. PRATICAMENTE TUTTI, INCLUSO GALLO, HANNO LASCIATO LA PIAZZA, I POCHI CHE HANNO TENTATO DI RESTARE SONO STATI PERCOSSI E SCORTATI ALLA CODA DELLA PROCESSIONE. UNA VOLTA FUORI DALLA PIAZZA, GLI STUDENTI SI SONO DIRETTI AD OVEST VERSO QUIANMEN DAJIE MENTRE GALLO SI E’ MOSSO VERSO EST IN DIREZIONE DELLA SUA AUTO.

L’informazione di un accordo tra studenti manifestanti e l’esercito per concludere pacificamente la protesta e lasciare la piazza mi è stata riportata da molti giovani cinesi durante testimonianze personali mentre ero in visita a Pechino, ma fino a questo release di Wikileaks del cablogramma di Lilley, non era mai stata confermata. Ora appare aro che tutta la storia delle “migliaia” di studenti morti a piazza Tienanmen , che l’occidente ha sempre sfruttato come esempio di brutale oppressione governativa, era una menzogna. Le manifestazioni di protesta erano vere, ma non le storie splatter di contorno.

Certamente, come ho già scritto, ci sono prove circostanziali piuttosto forti che fanno pensare che la CIA e il Dipartimento di Stato USA abbiano giocato un ruolo importante nel tentare di aizzare gli studenti a piazza Tiananmen; come la CIA aveva fatto in Ungheria nel 1956, per scatenare una repressione governativa che si concludesse con un bagno di sangue. Più o meno nello stesso periodo delle proteste, nell’Aprile-Giugno 1989, il governo cinese aveva dissolto una ONG locale facente capo al broker statunitense George Soros, il Fondo per la Riforma e l’Apertura della Cina, dopo aver interrogato il suo direttore cinese nell’Agosto 1989 e aver affermato che il Fondo Soros Cina aveva legami con la CIA. Secondo report cinesi questo fondo era stato supportato da Zhao Ziyang, funzionario cacciato dal Partito Comunista.

Per di più è significativo che, oltre al Fondo Soros, Gene Sharp del Cambridge Massachusetts Albert Einstein Institution, i cui manuali sulla “non-violenza come strumento di guerra” sono stati i vademecum di tutte le rivoluzioni colorate avvenute fino ad oggi, fosse a Pechino alcuni giorni prima dei fatti di Tiananmen. Inoltre l’ambasciatore Lilley era un ufficiale in carriera della CIA, il quale, come il poi presidente George W. Bush, aveva fatto parte della società segreta di Yale del Teschio ed Ossa e lavorava per la CIA con Bush. Le prove circostanziali indicano un tentativo di destabilizzazione della Cina da parte degli USA in concomitanza del collasso dell’URSS nel 1989, con Lilley a svolgere la parte di coordinatore sul campo.

Quando l’ELP ha fallito nell’inondare Pechino del sangue di “migliaia di studenti” martiri della democrazia, Washington non ha potuto far altro che costruire una favola di un massacro virtuale e, grazie al suo schiacciante controllo sui media mainstream, la maggior parte del mondo ha creduto alla menzogna.

William Engdahl è analista geopolitico e consulente sui rischi strategici, i suoi libri sono stati tradotti in 13 lingue

Fonte: http://rt.com
Link: http://rt.com/op-edge/163872-china-tiananmen-square-june4/
06.06.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO

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