PERCHE' CREDETE A MATTEO SALVINI E NON A PINOCCHIO?

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DI STEFANO ALI

ilcappellopensatore.it

Perché credete a Matteo Salvini e non a Pinocchio? È come credere a Ignazio La Russa se un mattino, imbracciati falce e martello, cominciasse a cantare a squarciagola “Fischia il vento” sventolando la bandiera rossa.

Matteo Salvini…

Strepita “I Marò devono tornare a casa”. Certo, sulla Enrica Lexie li ha mandati pure la Lega che ha votato quell’aborto partorito dalla mente di La Russa1, ma … si cambia. Si cambia idea come si cambia una felpa (però, permane la domanda “perché credete a Matteo Salvini” che cambia felpa così spesso)

È in prima linea contro il malaffare di Mafia Capitale. Lui lo dice sempre che occorre chiudere le frontiere a extracomunitari e ROM.

Certo, ci sarebbe quella storiella secondo cui “La Stampa” scrive2:

Alemanno chiedeva, e il ministro sosteneva. Prima dell’avvento di Matteo Salvini, prima delle copertine a torso nudo e soprattutto prima che le tensioni sociali e gli scandali colpissero il Comune di Roma, c’era una Lega che finanziava con convinzione la costruzione di nuovi campi nomadi. E non era tanto tempo fa. Maggio 2008. Appena preso il Comune di Roma, Gianni Alemanno annuncia una «rivoluzione copernicana» nel piano per i nomadi.

Ah, poi, sull’argomento, c’è l’invito lanciato da Berlusconi (con cui la Lega è da sempre legata a filo doppio) ai Tunisini affinché venissero in Italia perché c’erano casa, lavoro, scuole, assistenza sanitaria e benessere per tutti:

Sicuramente un video-montaggio, anche se il dubbio “perché credete a Matteo Salvini” resta tutto li

Poi parrebbe (ma figurarsi se è vero) che gli stessi che lucravano sugli extra comunitari e sui campi ROM fossero quelli che fomentavano le manifestazioni contro extra comunitari e campi ROM. Matteo Salvini lo ha sempre fatto, ma vuoi che fosse per consolidare la posizione delle cooperative rosse e della mafia?

Vero è che in Parlamento, quando è necessario i voti della Lega non vengono negati mai. Prima a Berlusconi, ma anche adesso a Matteo Renzi

Sicuramente a causa di una “solidarietà dovuta al nome”, di certo. Lo sanno tutti che la Lega è all’opposizione. Non avvantaggerebbe mai Matteo Renzi, figuriamoci le coop rosse mafiose.

Però, la domanda “perché credete a Matteo Salvini” continua ad insinuarsi nella mia mente bacata.

Ma ecco il riscatto. La “madre di tutte le battaglie” di Matteo Salvini: “Basta Euro!”

Ovviamente, con tanto di felpe di diversi colori a sottolineare l’impegno.

Si, ma …

La Lega vota compatta il pareggio di bilancio in Costituzione? Una svista!

Matteo Salvini e la Lega erano parte del gruppo EFD di Nigel Farage, nella scorsa legislatura europea.

Sul MES l’EFD votò contro, ma Salvini non c’era. Era in TV?

Sull‘ERF l’EFD votò contro tutte le mozioni, ma Matteo Salvini, sulla “mozione Gauzés” (quella che stringe il cappio) si è astenuto.

Sul trucco dei conti pubblici per aumentare il PIL inserendo prostituzione e malaffare? Matteo Salvini ha convintamente votato a favore, con tanto di dichiarazione di voto scritta.

dichiarazione di voto di Salvini sui conti europei

Non ha capito la domanda?

I soliti delatori, poi, sostengono che questa proposta di Legge Costituzionale a iniziativa popolare sia correlata a queste dichiarazioni.

In buona sostanza, l’Euro è bello per chi è virtuoso come le regioni del Nord (all’uopo: Macroregione). Il sud, invece…

Che vadano a fanculo i giovani del Sud!

Non si tratta del secolo scorso ma di luglio del 2013.

Giusto quattro anni dopo il famoso coro sui napoletani del 2009

Qualcuno mi ha fatto notare che, dopo l’estate del 2013 Matteo Salvini ha letto il libro di Alberto Bagnai, lo ha chiamato e ha modificato la sua politica monetaria.

Giuro, viene da ridere. Ma perché credete a Matteo Salvini?

A parte che ha già l’effetto di una barzelletta pensare che, dopo i cori, dopo il “fanculo i giovani del sud”, Salvini avrebbe maturato una profonda sintonia con il sud.

Un malpensante come me supporrebbe che sia per ottenerne i voti.

Sicuramente subirò la Giustizia Divina pagando questo cattivo pensiero con il fuoco dell’inferno, ma vogliamo porci qualche domanda, per favore?

La strategia, l’ideale (se non vogliamo parlare di ideologia) di un partito rispetto ad un altro trova il suo discrimine nella politica economica. È li che un partito liberista si differisce da uno ordoliberista, da uno socialista o da uno popolare.

La base, l’elemento essenziale, lo strumento principe per l’attuazione di una politica economica piuttosto che altra è dato dalla politica monetaria.

Matteo Salvini, quindi, leggendo il libro di Alberto Bagnai avrebbe imposto una inversione a U della politica, delle idee, degli ideali leghisti?

Leggendo Bagnai, non un qualsiasi Stiglitz o Keynes o un altro degli insulsi secondari economisti Nobel o che comunque hanno fatto la storia delle forme economico-monetarie. Bagnai, nientedimeno!

Qualcuno si chiederà, ma è lo stesso Alberto Bagnai che, alla corte di Prodi, cantava le mirabilia dell’Euro?

Si. Lui. Ma poi ha studiato.

Ma è lo stesso che ha difeso le speculazioni di Soros sostenendo che in fondo fa il suo mestiere?

Si. Lui, ma non è che proprio lo difendesse…

Lo stesso che alle europee ha sostenuto la necessità di votare PD per punirlo?

Certo. Non è noto a tutti che per punire un partito occorre votarlo?

D’altro canto, se Bagnai non fosse dalla parte della ragione, avrebbe grandi seguaci come il costituzionalista Barra Caracciolo o l’economista Borghi3?

Ma Luciano Barra Caracciolo chi, quello che era consulente di Berlusconi quando quest’ultimo firmava qualsiasi porcata che cedeva la sovranità (e non solo monetaria) italiana all’Europa? Quello che dal 94 al 97 fu consigliere giuridico dei ministri Frattini e Urbani, nonché capo di gabinetto di Berlusconi e dal 2001 al 2005 vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel secondo Governo Berlusconi?

Si, ma poi anche lui ha studiato.

Ma non era già Consigliere di Stato?

Oggesù, quante domande!

E Borghi… è il Claudio Borghi Aquilini già Director e head of Italian Equity Trading per Merrill Lynch, già Managing Director e head of Italian Equity Product per Deutsche Bank Ag?

Certo, ma si è redento.

Ma fino al al 2010 sosteneva che per la Grecia tornare alla Dracma sarebbe stato un dramma, nel giugno 2010 si lanciò in una spericolata difesa di Berlusconi sul reato di evasione fiscale (per il quale Berlusconi fu poi definitivamente condannato), nel 2012 (sempre a favore di Berlusconi) ritenne doveroso precisare (ma non era un economista?) che prescrizione non significa colpevolezza.

Motivi umanitari!

E nel dicembre 2013, pranzò con Berlusconi!

Basta con questi complottismi. Doveva spiegargli come si fa a uscire dall’Euro.

Per ciascuna di queste “stranezze” c’è una spiegazione. All’incirca le medesime spiegazioni che adducono gli accaniti sostenitori di Big Foot per provarne l’esistenza.

Si sarebbe avverata una conversione di massa tale da far impallidire quella operata da Gesù Cristo duemila anni fa. E lui si è dovuto immolare sulla croce, per giunta.

Non è più semplice, chiara, lineare e logica la spiegazione che da Emiliano Brancaccio?

Tuttavia anche i sostenitori dell’uscita commettono spesso errori e omissioni. Alcuni, per esempio, glissano su un altro aspetto cruciale sottolineato dal «monito degli economisti»: esistono modalità alternative di gestione di una eventuale uscita dall’euro, ognuna delle quali avrebbe ricadute molto diverse sui diversi gruppi sociali coinvolti. Una prova di ciò sta nel fatto che sta guadagnando consensi quella che ho definito una modalità gattopardesca di gestione della crisi, in base alla quale si sarebbe disposti a cambiare tutto, persino la moneta unica, pur di non mettere in discussione le politiche liberiste e di austerity degli ultimi anni, nonostante le sperequazioni e i tracolli occupazionali che hanno provocato.
Il fatto che l’oltranzismo pro-euro sia diffuso soprattutto tra gli eredi del movimento operaio novecentesco implica automaticamente che una uscita gattopardesca dalla moneta unica sia oggi l’eventualità più probabile. Si tratta di un cortocircuito funesto, ed è difficile dire ci si sia ancora tempo e modo per cercare di spezzarlo.

Perché credete a Matteo Salvini?

Stefano Ali

Fonte: http://ilcappellopensatore.it

Link: http://ilcappellopensatore.it/2014/12/perche-credete-matteo-salvini-e-non-pinocchio/

12.12.2014

1 Fonti e approfondimento in questo stesso blog
2 Qui l’intero PDF del quotidiano “La Stampa” del 06 Dicembre 2014. A pagina 7 (tutta pagina) l’articolo in questione, ma … è sicuramente una svista del giornalista
.
3 Fonti e approfondimento in questo stesso blog

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