MATTEO SALVINI: FENOMENOLOGIA DI UN LUPUS FAMELICUS

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DI ROSANNA SPADINI

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Che Matteo Salvini fosse un “animale politico” lo sapevamo già, che invece fosse più politico del “Canis Lupus” che vive in branchi comunitari, giustamente considerato da Aristotele tra gli “animali più politici” esistenti in natura, questo non lo sapevamo. E il fatto che fosse addirittura la reincarnazione antropologica del “Canis lupus italicus”, che vive e popola le foreste della dorsale appenninica e dell’arco alpino, e dopo aver fiutato l’aria e marcato il territorio, fa strage di prede, ci era assolutamente ignoto.

Ma Matteo Salvini è anche un uomo per tutte le stagioni, una nuova forma di vita intelligente, capace di percepire con abilità sensitiva la realtà che lo circonda, capace di adattarsi con arte camaleontica al reale che muta, Salvini ha fatto parte di quel partito, di cui ora è segretario, che ha cavalcato tutti i vizi della deriva eurocratica di questo paese, ha praticato da vicino il degrado etico della casta corrotta e colpevole, ha firmato tutte le adesioni a quel progetto criminoso che è l’Europa, governata da lobbies finanziarie e affaristiche.

Con la grande manifestazione tenutasi a Milano il 18 ottobre scorso, la nuova Lega di Matteo Salvini ha operato una vera metamorfosi gattopardesca, per riesumare un partito che solo un anno fa era praticamente morto, poi rianimatosi alle europee, fatta la respirazione bocca a bocca con l’aiuto degli economisti con le 4 B (Bagnai, Borghi, Barra Caracciolo + Berlusconi), compiuta una svolta decisamente anti europeista, ora sembra volare verso mete sondaggistiche dell’8% e oltre.

Nel giorno di protesta contro l’immigrazione clandestina, organizzato a Milano dalla Lega Nord: “Chi mi dà del fascista è invidioso”, ha ululato Matteo Salvini, dal suo palco di Piazza Duomo; “Centomila? Siamo centomila e uno, alla faccia dei gufi di sinistra e degli sfigati dei centri sociali”, ha inveito il novello “Lupus Italicus della Lega”, dal palco della manifestazione da lui organizzata contro l’operazione Mare Nostrum e l’immigrazione clandestina. “Martedì a Strasburgo chiederò insieme a Marine Le Pen che venga sospeso il trattato di Schengen e vengano controllati i confini” ha detto, “noi stiamo manifestando contro l’immigrazione clandestina, noi non vogliamo i clandestini. In questa piazza ci sono italiani e immigrati regolari”. Mare Nostrum è un’operazione “schiavista e razzista”.

Del resto la retorica leghista ha inveito da sempre contro ogni tipo di nemico individuabile all’orizzonte, per intercettare le ansie allarmistiche delle metropoli del Nord: terroni, mafiosi, burocrati, scansafatiche, parassiti, islamici, politici ladri (Roma ladrona), immigrati, stupratori, infedeli, clandestini, prostitute, omosessuali, comunisti, fascisti, globalisti, no global, centri sociali, meridionali, rom, zingari, cinesi, occupanti invasori che avrebbero invaso i padani, destinati a finire nelle riserve come gli indiani d’America.

Ora l’uomo dalle mille facce, il “the mask padano”, è riuscito a raccattare non soltanto il tradizionale bacino di militanti e sostenitori della Lega, ma anche folti gruppi di followers del Centro e del Sud Italia. In piazza duomo si è vista la presenza di vari gruppi di Casa Pound di estrema destra, che avevano espresso già da prima la loro adesione alla manifestazione ed alla nuova linea della Lega. Si rastrella tutto il possibile pur di far lievitare i consensi, e l’operazione politica non va certo sottovalutata, anche perché il “patrimonio così raccattato” verrà poi speso per essere riconvertito nei programmi di “restaurazione della destra” nel post/tsunami/euro.

Il successo è dovuto al fatto di aver saputo impostare la strategia politica su temi molto concreti: recupero della sovranità monetaria ed economica, opposizione all’Europa eurocratica, lotta all’immigrazione / invasione / clandestina, rivalutazione delle imprese nazionali contro la delocalizzazione globalizzatrice, lotta alla disoccupazione, difesa della famiglia tradizionale. Non ci voleva un’aquila, solo un “animale politico” che fiutasse l’aria e marcasse il territorio.
Geniale infatti è stato anche il viaggio in Russia e la sua posizione decisamente schierata contro le sanzioni imposte alla Russia dagli euroatlantici, nonché il riconoscimento della libera autodeterminazione manifestata dal popolo della Crimea con il referendum di annessione alla Federazione russa. Scelte strategiche intelligenti che hanno saputo differenziarsi dalle linee politiche demenziali ed auto/castranti dell’UE.

Dunque Salvini, abile e rapace, ha saputo sfruttare al meglio le contraddizioni insite nella società italiana, dilaniata dalla crisi. “Divide et impera” dice il motto latino e lui ha diviso e tratto consenso. Sfruttando le molte contraddizioni di una società in cui la progressiva affermazione del fenomeno di circolazione dell’irreale è divenuta ormai un processo incontenibile e irrefrenabile, alimentata dalle logiche del desiderio, della seduzione e del consumo globalizzato.
Infatti il vigente sistema di spartizione del reddito tra le varie classi sociali, sistema che vede oggi la borghesia finanziaria incettare quasi tutto il reddito disponibile ed erodere, attraverso l’indebitamento pubblico e le tasse, anche il risparmio delle altre classi, si regge su un consenso e un’acquiescenza ottenuti mediante la seduzione illusionistico/mediatica, con la sistematica censura di conflitti di interessi e di monopoli che non devono assolutamente emergere, diversamente il gioco delle tre carte schiatta.

Quali le contraddizioni, vere o percepite? Il conflitto storico tra nord e sud d’Italia, rimasto irrisolto e mai sanato dalle responsabilità politiche nazionali, dalla proclamazione del Regno in poi, per cui alcune regioni settentrionali si sentono defraudate permanentemente dei loro redditi in favore di alcune regioni del sud (in realtà il sud è divenuto bacino di manovalanza a basso costo); la lotta di classe tra borghesia imprenditoriale e classe operaia, la cui forza negoziale viene erosa e costantemente vengono compromesse le sue capacità di resistenza, di sciopero, e di salario; l’opposizione monopoli/oligopoli dei servizi pubblici e la conseguente erosione degli interessi pubblici da parte di quelli privatistici; ma soprattutto la difficoltà dell’integrazione sociale di fronte ad una massiccia e scomposta immigrazione, tacitamente consentita dall’Unione Europea, 
per finalità di tornaconto economico.

Infatti l’operazioni “Mare Nostrum”, risulta un atto socialmente e culturalmente molto problematico per il Paese, perché minaccia la riduzione del valore salariale nazionale, spalmando sul mercato del lavoro manodopera a buon mercato, spesso sfruttata illegalmente, con il falso pretesto di sanare un’economia in difficoltà; fornisce personale facilmente disponibile per prostituzione e criminalità organizzata; diffonde sul territorio folle di stranieri che si integrano con difficoltà nel nostro mondo, perché di religione (in gran parte musulmana), usi e costumi completamente diversi dai nostri.

Non è un caso che l’Italia sia diventata “ancora una volta campione del mondo di accoglienza”, come ha detto il ministro degli Interni, Angelino Alfano. Bisognerebbe anche calcolare che cosa succederà in una prospettiva futura sul piano demografico, data la superiore prolificità degli islamici: infatti il premio Nobel per la Pace Yasser Arafat diceva: “Noi vi conquisteremo con gli uteri delle nostre donne, sono quelle le nostre armi.” E credo che non avesse tutti i torti.

Dunque con grande abilità politica, il nostro “the mask padano”, non solo ha sfruttato tutte le nuove ed ataviche contraddizioni del Bel Paese, ma ha anche fatto un’astuta operazione di “camouflage postmoderno, quel tipico camaleontismo che permette ai politici di pescare nel torbido ricavandone sempre qualcosa di utile per loro” (Tonguessy). Attraverso una malcelata “damnatio memoriae postmoderna” di quella fastidiosa mitologia leghista, che tanto piaceva ai Bossi e alle Trote di turno, viene oscurata dunque la storica liturgia padana, composta di oggetti di devozione e di culto, di simboli e riti: ampolline del fiume Po, origini celtiche, archetipi imperiali, origini cristiano romane, giuramenti di Pontida, Leghe Lombarde dei comuni, eroi guerrieri come Alberto da Giussano, Sole delle Alpi.

Ecce homo, l’ “animale politico” Matteo Salvini, fiutato il vento (prossimo tsunami dell’euro), marcato il territorio, si appresta ora a far man bassa di voti alle prossime elezioni (primavera 2015?), depredando e sbranando anche una buona fetta di consensi del Movimento 5 Stelle (se non si sveglia), per poi allearsi immediatamente dopo con i suoi alleati storici della destra italiana, Forza Italia &C, e consegnare loro la preda così agognata, ulteriormente consacrato e santificato dai suoi economisti di fiducia, quelli delle 4 B (Stefano Ali – “No euro ed economisti con la “B” di Berlusconi“).

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

23.10.2014

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