L'UCRAINA, QUELLE CHE C'ERA PRIMA, NON ESISTE PIU' – INTERVISTA CON THE SAKER

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armi

DI MIKE WHITNEY

counterpunch.org

Intervista con The Saker

The Saker è un ex-analista-militare nato in Europa da una famiglia di rifugiati russi. Attualmente vive in Florida, dove scrive sul suo blog Vineyard of the Saker oltre a scrivere regolarmente su Russia Insider. La comunità internazionale dei Saker Blogs include, oltre al blocco originale del Saker, anche altri membri francesi, tedeschi, russi, australiani e serbi, presto ne includerà uno anche dall’America Latina.

Mike Whitney: Gli USA sono responsabili per quanto sta accadendo in Ucraina?

The SAKER: Certamente si, non ci sono dubbi su questo fatto. E’ vero che il popolo ucraino non era assolutamente contento del regime corrotto di Yanukovich, il colpo di Stato, in se stesso, è stato decisamente orchestrato dalla CIA. Anche l’Unione Europea è stata coinvolta, specialmente la Germania, ma il ruolo che ha giocato l’Europa non è assolutamente paragonabile a quello U.S.A. I messaggi telefonici registrati – del sottosegretario di Stato americano Victoria Nuland – dimostrano chi era il vero burattinaio che agiva dietro le quinte.

Mike Whitney: Che ruolo ha giocato l’amministrazione Obama nelle decisioni che hanno portato all’inizio di una guerra tra la popolazione della parte orientale dell’Ucraina ?

The Saker: un ruolo centrale. Dovete capire che a Kiev non esiste un “potere ucraino”. Poroshenko è guidato al 100% dagli USA, come lo sono tutte le persone intorno a lui. Il capo della famosa polizia segreta Ucraina (la SBU), Valentin Nalivaichenko, è un noto agente della CIA, come è vero che gli Usa, riferendosi a Poroshenko, lo chiamano “il nostro Ukraine insider”. Tutte le sue cosiddette “decisioni” adesso vengono prese dagli ufficiali U.S.A a Kiev. Come per il discorso, tenuto al Congresso da Poroshenko qualche settimana fa, che era ovviamente scritto da un americano.

Mike Whitney: I separatisti della parte orientale hanno avuto molto successo nel respingere l’esercito ucraino e le loro controparti naziste che operavano nei servizi di sicurezza. Che ruolo ha avuto la Russia per aiutare le milizie Novorusse?

The Saker: ll ruolo della Russia è stato critico. Benché le truppe russe non fossero dispiegate lungo i confini, Mosca ha permesso il passaggio a volontari e armi e pur senza dare nessuna assistenza diretta come FSB (i servizi segreti federali russi) o come esercito, gli aiuti sono arrivati da vari gruppi privati. Chiaramente, il Cremlino ha facoltà di offrire assistenza a chiunque, in qualsiasi momento deciderà di farlo. In un caso, mi sembra che abbia dato un supporto diretto con l’artiglieria al confine con la Russia (nel cosiddetto calderone del sud“), ma la maggior parte degli aiuti è stata segreta. Oltre l’assistenza segreta, la Russia ha anche dato supporto di intelligence, logistica e sostegno politico per i Novorussi. Senza il sostegno della Russia, i novorussi non sarebbero mai stati in grado di cambiare le sorti della guerra.

Mike Whitney: Putin ha inviato delle truppe russe in Crimea per occupare illegalmente la zona o questa è tutta una fiction raccontata dai media occidentali?

The Saker: Veramente si tratta di un cavillo. Si, Putin ha mandato le sue truppe in Crimea, ma no, non hanno mai superato i limiti previsti dagli accordi vigenti tra Russia e Ucraina. Bisogna ricordare che la flotta del Mar Nero aveva la sua base a Sebastopoli, quindi c’era una gran disponibilità di truppe già a livello locale. Inoltre, c’erano anche moltissimi volontari locali per svolger le operazioni essenziali. Molti questi volontari si sono dimostrati tanto convincenti, da essere scambiati per forze speciali russe. Ma, è vero, al momento critico Putin ha mandato in Crimea altre forze speciali supplementari.

Si è trattato di una operazione legale? Beh, tecnicamente Putin non ha violato gli accordi in termini numerici, ma di fatto ha violato la sovranità dell’Ucraina. La ragione che ha spinto Mosca a questo intervento è stata l’esistenza di prove solide che Kiev stava progettando di muoversi contro la Crimea (con possibile coinvolgimento della Turchia e dei tatari di Crimea). Se Putin non avesse preso l’iniziativa, il bagno di sangue in Crimea avrebbe potuto essere peggiore di quello che è avvenuto in Novorussia. Inoltre, quando Putin prese la decisione di proteggere la Crimea, il presidente democraticamente eletto (Yanukovich) era già stato rimosso dal suo incarico, lasciando un vuoto giuridico a Kiev. Quindi la domanda è: cosa avrebbe dovuto fare Putin?

Non rispettare le leggi di un paese dove aveva preso il governo una banda di teppisti armati, oppure cercare di mantenere la pace nel paese facendo quello che ha fatto?

Quello che ha scelto di fare Putin ha permesso al popolo di Crimea di decidere il proprio futuro votando liberamente in un referendum. , la propaganda AngloSionista dice che La popolazione è stata costretta a “votare con una pistola puntatama questa è una sciocchezza. Nessuno contesta il fatto che la stragrande maggioranza della Crimea (95%) voleva lasciare l’Ucraina per unirsi alla Russia. Tutti gli “uomini educatamente armati in verde” hanno fatto ciò che rende possibile alle persone esercitare il loro diritto di autodeterminazione, qualcosa che la giunta di Kiev non avrebbe mai permesso.

Mike Whitney: Che influenza ha Obama sul processo decisionale del Presidente ucraino Petro Poroshenko? E’ veramente Washington che sta mettendo in scena lo spettacolo?

The Saker: si assolutamente. Obama dà gli ordini e Poroshenko obbedisce. Proprio come fanno in tutto il resto del mondo, gli Stati Uniti usano degli oligarchi locali per colonizzare un paese. Prendiamo ad esempio la Russia tra il 1991 e il 1999 era governata dagli oligarchi dietro una botte ubriaca (Boris Yeltsin). Tutti sapevano che la Russia era diventata una colonia americana e che gli Stati Uniti potevano fare tutto quello che volevano. Oggi è la stessa cosa.

Yanukovich non era più filo-russo di qualsiasi altro precedente presidente ucraino. Era solo un oligarca che è stato sostituito da un altro oligarca, Poroshenko. Quest’ultimo è un uomo molto intelligente che sa che la sua sopravvivenza dipende dalla sua completa obbedienza allo zio Sam.

Non mi sorprenderei se presto gli Stati Uniti scaricassero Poroshenko per mettere al suo posto qualcun altro se dovesse servire meglio a raggiungere i loro obiettivi. (Soprattutto se il Settore destro dovesse prendere il potere a Kiev.) Per ora, Poroshenko è l’uomo di Washington, ma potrebbe cambiare in un batter d’occhio.

Mike Whitney: Quanto ci vorrà ancora alla amministrazionee Obama per raggiungere i suoi obiettivi di installare basi NATO (e forse basi missilistiche) in Ucraina? Che danni potrebbero comportare questi insediamenti per Mosca?

The Saker: L’unico posto in cui le basi NATO abbiano veramente un senso è la Crimea, e questa opzione non è più disponibile. Ma c’è qualche altra cosa che dovrebbe attrarre l’attenzione, cioè, se gli Stati Uniti continuassero a perseguire questa politica provocatoria di mettere delle basi NATO al confine con la Russia, poi la Russia potrebbe ritirarsi dal Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces) e schierare la sua versione avanzata del SS20 (Missile balistico nucleare sovietico) in zone più vicine all’Europa. Il punto è, l’ingerenza USA potrebbe portare a un confronto tra avversari dotati di armi nucleari?

Mike Whitney: La Commissione Europea ha creato una serie di ostacoli per impedire alla Russia di costruire il gasdotto Southstream che diversificherebbe le rotte di esportazione del gas naturale dalla Russia verso l’Europa centrale e meridionale. I critici hanno detto che, dietro questa mossa, ci sia l’amministrazione Obama e che i potenti giganti dell’energia USA vorrebbero bloccare o controllare il flusso di energia dalla Russia verso l’Europa. È questo il contesto più ampio nel quale deve essere inquadrato il problema dell’ Ucraina, cioè, stiamo davvero vivendo una guerra dell’ energia in presa diretta?

The Saker: Questa è una parte importante dell’equazione, ma non quella centrale. Quella centrale è la convinzione errata (presentata da Zbigniew Brzezinski), che senza l’Ucraina la Russia non potrebbe essere una superpotenza, e la convinzione altrettanto erronea (avanzata da Hillary Clinton) che Putin voglia ricreare l’Unione Sovietica. Per gli AngloSionisti, l’Ucraina è un gioco a somma zero, nel quale gli Stati Uniti o prendono il controllo dellUcraina o la distruggono, pur di non permettere alla Russia di averla. Il problema di questa teoria è che la Russia non vuole e, veramente, non ha bisogno dell’Ucraina. Quello che vuole la Russia è un partner stabile, affidabile e neutrale con cui poter fare business. Anche ora, mentre i Novorussi chiedono la piena indipendenza, la Russia spinge per un piano completamente diverso. Mosca vuole una Ucraina unitaria in cui ogni regione abbia de facto una propria autonomia ma comunque che resti parte dello stesso stato.

I brokers dell’Energia in Occidente sono così maniacalmente ossessionati per il controllo dell’Ucraina, che non riescono ad immaginare che la Russia non voglia la stessa cosa. Ma la Russia non vuole l’Ucraina. Non ha bisogno di un paese disfunzionale, fallito e con enormi problemi sociali che richiederanno miliardi e miliardi di dollari per la sua ricostruzione.

Certo, ci sono molti legami culturali, storici, religiosi e persino familiari tra Russia e Ucraina, ma questo non significa che vogliano far parte dello stesso stato. La Russia si è già presa ciò che voleva, la Crimea. Per il resto, l’atteggiamento di Mosca è “Chi rompe, paga.”

Mike Whitney: Come andrà a finire qui? Poroshenko riuscirà a tenere insieme l’Ucraina e poi ad isolare l’Europa dalla Russia o l’Ucraina diventerà una scheggia impazzita delle strategie politiche? o esiste qualche altro scenario che potrebbe essere più probabile?


The Saker:
La Crimea è andata per sempre. Quindi la Novorussia. Ma, nel caso, per quest’ultima, ci potrebbe essere una fase transitoria in cui Kiev conserverà un certo grado di sovranità sulle zone orientali.

Nel breve termine, potrebbero continuare altri scontri, ma alla fine si raggiungerà un accordo in cui alla Novorussia sarà offerto qualcosa di vicino all’indipendenza. Una cosa è certa, prima che si raggiunga un accordo sullo status finale, dovranno essere risolte due questioni:

1- Ci deve essere un cambio di regime a Kiev seguito dalla de-Nazificazione.


Né la Russia né la Novorussia saranno mai al sicuro fino a quando i nazisti resteranno al potere a Kiev. Ciò significa che questi russofobici, appassionati nazionalisti dovranno essere rimossi prima di cominciare a parlare di come risolvere le questioni relative allo status finale. I russi e i Novorussi sono piuttosto divisi su questo tema. Mentre i Novorussi vogliono la loro indipendenza e dicono Al diavolo i nazisti di Kiev, il Cremlino vuole un cambiamento di regime che vede come fondamentale per la sua sicurezza nazionale.

Dovremo aspettare e vedere come andranno a finire le cose in futuro.

2- Ci dovrà essere una conferenza dei finanziatori.

L’Ucraina è sostanzialmente morta, è ridotta a uno straccio. Ci vorranno anni per ricostruirla e una quantità immensa di denaro. Gli USA, la UE a la Russia dovranno dare un contributo. Se gli AngloSionisti dovessero persistere nella loro opposizione massimalista continuando ad appoggiare la giunta Nazi di Kiev, i russi non ci metteranno nemmeno un copeco. L’aiuto russo andrà esclusivamente alla Novorussia.

Prima o poi USA e UE si renderanno conto che hanno bisogno dell’aiuto della Russia. E quando finalmente ne prenderanno atto, cominceranno a lavorare insieme per raggiungere un compromesso politico. Per il momento, sembrano più preoccupati a cercare di dare una punizione a Putin (con le sanzioni economiche e con l’isolamento politico) per dare prova che nessuno può permettersi di sfidare l’Impero. Ma nemmeno con questo genere di bullismo si riuscirà a cambiare le carte in tavola. L’Occidente ha bisogno della cooperazione della Russia, ma la Russia non collaborerà a le scarpe slacciate. Gli USA dovranno andare accettare certe condizioni prima di far firmare un accordo a Mosca.

L’UCRAINA: “E’ Andata per Sempre”

Benché sembri essere troppo presto per dirlo, credo che l’Ucraina, quella che abbiamo conosciuto, non esista più. La Crimea resterà parte della Russia, mentre la nuova Russia diventerà indipendente e probabilmente finirà ad associarsi in qualche modo con la Russia. Per tutto il resto dell’Ucraina, ci sarà sicuramente un confronto tra i vari oligarchi e nazisti, e poi i pragmatisti riusciranno a trovare una strada e qualche soluzione. Alla fine si troverà un accomodamento e nascerà un nuovo stato, ma non riesco immaginare quanto tempo ci vorrà prima che questo possa accadere.

MIKE WHITNEY vive nello stato di Washington ed ha collaborato in “Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion” (AK Press) . Può essere contattato all’indirizzo: [email protected].

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2014/10/14/the-ukraine-as-we-know-it-is-gone-forever/

14.10.2014

Il testo italiano di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte ComeDonChisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

Per maggiori dettagli su quanto riportato in questa analisi (vedi : http://vineyardsaker.blogspot.com/2014/09/the-russian-response-to-double.html)

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