L'ITALIA ? SARA' PEGGIO DELLA GRECIA. (QUANDO I COMPITI SONO PROPRIO DIFFICILI )

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DI GEORGIOS

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E’ da un anno e qualche mese che seguo questo interessante sito. Ed è da un anno e qualche mese che, negli articoli postati qui, sto osservando il realizzarsi di uno scenario al quale, devo confessarlo, all’inizio non ci credevo neanche un po’.

Non potevo credere che, alla fine, un paese come l’Italia, si sarebbe incamminato sulla stessa strada della Grecia. Anzi, vista la situazione internazionale, dovrei proprio dire una strada ben peggiore di quella greca.

Qual’è la cosa peggiore che può capitare alla Grecia? Essere spezzata in piccole entità dette zone economiche speciali (1), (2), una specie di nuovi feudi ove al posto dei vassalli del signore ci saranno le multinazionali finanziarie dell’Impero. E per l’Italia? Per l’Italia si profila lo spettro delle guerre (neo)feudali.

Per la Grecia le cose sembra fossero chiare fin dal principio. Agli USA le riserve energetiche sottomarine, alla Germania il terreno. Non sono stati neppure tanto diplomatici nel mettere in atto il piano. Un Contratto di Prestito predatorio e illegale (mai votato in Parlamento da una classe politica asservita) e la volontaria rinuncia alla propria sovranità da parte dello stesso branco di traditori, hanno consegnato il paese all’occupante che, non a caso, venne subito identificato dal popolo greco con l’icona della cancelleria tedesca.

Ecco un esempio dei termini culturali dell’occupazione: Lezioni di neoliberismo da Fuchtel (il ministro tedesco per la Grecia) e Adrianopoulos (il solito “intellettuale” nel ruolo del quisling di turno) a degli studenti universitari greci. Tema della lezione: come le ZES cioè il paradiso degli squali della finanza che trasformano la popolazione locale in schiavi moderni e staccano le suddette zone dal contesto nazionale del paese, risolveranno i problemi e avvieranno la Grecia (fatta a pezzi dalle ZES) verso il paradiso idilliaco della ripresa economica. Il tutto mischiato con la solita propaganda sull’energia “verde”, trasporti “puliti” e città “intelligenti” (3).

Così, quattro anni dopo, siamo arrivati ai cosiddetti colloqui parigini di questi giorni, ove non ci sarà niente su cui mettersi d’accordo, dato che il governo per bocca del suo ministro delle Finanze ha già chiarito che “non metteremo nessuna linea rossa alla troika” (4). In pratica non ci sarà nessun colloquio e quello che “sarà deciso” è già stato deciso da tempo: La proprietà pubblica passerà alla titolarità del MES (messo su coi nostri soldi) il quale, come è noto, gode dei privilegi di un super-stato e di tali immunità che non permettono a nessun governo o cittadino europeo di sfidarlo. Dall’altra parte, la proprietà privata, specie dei salariati e dei pensionati (che causa le tasse intergalattiche sono i grandi debitori dello “Stato”) sarà sfruttata a dovere, tramite le banche, dagli uffici del fisco del paese, che da suoi “servitori” si sono trasformati in suoi boia, e offerta come pasto (per essere “rivalorizzata”) alle varie neonate società holding che, si vocifera, ultimamente stanno comparendo in gran numero, specie in Lussemburgo. La ciliegina sulla torta naturalmente sarà il haircut sui risparmi bancari che da eccezione cipriota alla regola diventerà regola e basta. Non a caso i risparmi a livello europeo sono stati ribattezzati come investimenti (5). E gli investimenti, si sa, non presentano soltanto dei rendimenti positivi.

Una piccola riserva su tutto ciò: dato che è probabile che quest’autunno in Grecia ci siano le elezioni, forse ci sarà una tregua di pochi mesi specie per il haircut sui risparmi.

L’ossimoro è che tutte queste cose accadono per davvero! Voglio dire, non è soltanto che nessuno è uscito per strada armato di non so cosa e assetato di sangue neocon. Ma nessuno è crepato dalle risate neanche. Tanto è assurdo quello che accade che soltanto come scenario di un film dei Monty Python si sarebbe immaginato fino a qualche anno fa, che so, Monty Python meet the Troika.

Lo so che la situazione è maledettamente seria e che nessuno ha voglia di ridere ma voglio mettere in evidenza il fatto che ci abituiamo ad affrontare e a discutere seriamente anche i più ridicoli, i più idioti, i più assurdi e i più disumani diktat passati come “politiche”. E’ medioevo questo o non lo è?

Recentemente su CDC sono stati pubblicati due articoli di Stefano Ali che devono far riflettere molto: MR – MRS PESC: UNA POLTRONA CHE SCOTTA. E CHI E’ VERAMENTE FEDERICA MOGHERINI (6) e FEDERICA MOGHERINI E’ LA NUOVA MRS PESC. AUGURI…A NOI (7). In questi articoli, tra l’altro, spicca il ruolo dell’Italia negli attriti geopolitici tra super e super-medie potenze della scacchiera internazionale: un ruolo poco decoroso e subalterno alle direttive dei nostri comuni padroni d’oltreoceano. Noi però ci hanno già spartiti. Cosa succederà con voi?

La strategia seguita dai neoconservatori e Co in Italia è stata differente da quella seguita in Grecia. Noi ci hanno trattati da subito come degli indigeni di una loro colonia. Voi invece siete stati trattati da “soci” nella costruzione della “grande Europa”. Non era così semplice nominare un ministro per l’Italia come hanno fatto con noi. Per cui mentre in Grecia le misure sono andate avanti allegramente e in barba alla Costituzione, per voi, prima hanno creato i meccanismi che “garantiscono il funzionamento ottimale della nostra grande famiglia europea” (deficit, debito come rapporti del PIL etc) e dopo, secondo l’esempio spesso riportato della rana nell’acqua gradatamente riscaldata, sono passati alla demolizione della Costituzione che improvvisamente hanno scoperto era un ostacolo “all’integrazione europea”.

L’Italia è un paese di un certo peso internazionale, certo, ma per quel che riguarda i giocatori di questo gioco dei perni euro-asiatici, TTIP, sorgenti energetiche e suoi trasporti e così via, conta sotto la media per cui dovrebbe giocare d’astuzia se ci fosse naturalmente il senso dell’interesse nazionale. Siccome però questo senso di interesse nazionale dall’attuale classe dirigente non c’è, si profilano dei pericoli in termini della spartizione del suo territorio “dopo”.

Questo “dopo” non è affatto scontato anche perché, indipendentemente da quale parte “vincerà”, non dobbiamo dimenticarci che questa volta non si ragiona in termini di nazioni, come era successo con i due precedenti conflitti mondiali. Questo è un gioco sulla spartizione del territorio da parte delle multinazionali della finanza e dell’industria e chi si salverà, nella misura e nel grado in cui si salverà, sarà quello che potrà mantenersi coeso sotto il profilo nazionale. Non esiste potenza militare al mondo e nella storia che abbia potuto battere un popolo intero unito. Popolo inteso come corpo cittadino conscio dei propri diritti e non certo come massa di persone.

Se però questa unità del popolo malauguratamente non si realizza e le “forze del male” come le chiama qualcuno hanno il sopravento, chi garantisce che la spartizione delle ZES italiane sarà concordata tra le iene in modo “civile” e “pacifico” in mezzo ad una Europa che avrà memoria di un’Italia “venduta agli yankee”? Si tratta pur sempre di fette della torta la cui conquista spesso vale la candela di una piccola guerra. L’Africa ne è piena di queste guerre finanziate da chi sappiamo: guerre d’indipendenza, di liberazione, per il socialismo, per il maoismo, per l’islam, per i valori della razza, per questa montagna alta o questo fiume lungo, insomma anche per
la (non devo scriverlo, sarò banato – neologismo dall’inglese per escluso) di mia zia.

Eccoci dunque al difficile compito. La smettiamo di prendere a calci l’un l’altro perché questo non ci piace e quell’altro ci puzza o ci diamo finalmente una mano tra noi, ora che il gioco è facile?

Lo vogliamo capire questo o preferiamo giocare il gioco dell’Ucraina? Lo vogliamo capire? Eh?

Georgios

Fonte: www.comedonchisciotte.org

2.09.2014

NOTE

(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Zona_Economica_Speciale

(2) https://en.wikipedia.org/wiki/Special_economic_zone

(3) http://www.thepressproject.gr/article/66526/Mathimata-neofileleutherismou-se-foitites-apo-ton-Fouxtel-kai-ton-Andrianopoulo

(4) http://www.thepressproject.gr/article/66544/I-kubernisi-den-bazei-kokkines-grammes-stin-troika

(5) http://www.tovima.gr/politics/article/?aid=504302

(6) http://comedonchisciotte.org/controinformazione/modules.php?name=News&file=article&sid=13846

(7) http://comedonchisciotte.org/controinformazione/modules.php?name=News&file=article&sid=13851

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