L'IRAN POTREBBE RISPONDERE AI SAUDITI FORNENDO MISSILI AGLI HOUTHI, GRUPPO ARMATO SCIITA ZAYDITA DELLO YEMEN

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FONTE: MOON OF ALABAMA

Credo ancora che, dal punto di vista dei governanti sauditi, l’esecuzione di quella masnada di al-Qaeda e del sobillatore sciita, saudita di Nimr Baqr al-Nimr sia stata una mossa intelligente e che, questa, sia servita a sviare l’attenzione dai veri problemi interni creatisi dopo il recente rialzo dei prezzi del gas del 40%. Ma l’escalation farà salire ancora il prezzo.

Il più grande pericolo per la famiglia al-Saud, che governa l’Arabia Saudita in modo dittatoriale è che qualcuno possa dimostrare che un sistema islamico alternativo è possibile. La Repubblica islamica dell’Iran ha un sistema alternativo e il suo reinserimento nel mondo dopo l’accordo nucleare ne dimostra la sua validità.

Certe persone e certi studiosi islamici in Arabia Saudita potrebbero pensare che anche nel loro paese potrebbe esistere un sistema in cui ogni voto conta per uno e dove la politica viene decisa nelle urne. Questo sarebbe possibile però senza una famiglia cleptocratica, dittatoriale e, soprattutto, senza dover abbandonare i loro valori islamici fondamentali. Questa non è religione, è per questo che i sauditi hanno combattuto contro l’Iran, dopo la rivoluzione del 1979 e perché hanno cercato di frenare la sua influenza ovunque sia stato possibile. Gli Al-Saud temono per la loro famiglia e per la loro sinecura.

I sauditi, insieme a Israele, hanno tentato in qualsiasi modo di sabotare l’affare nucleare. Vorrebbero che l’Iran ritornasse a chiudersi dentro una scatola, isolato dal mondo, ma ormai è troppo tardi. Non ho ancora letto un solo pezzo sui media “occidentali” di oggi negativo sull’Iran e/o positivo sull’Arabia Saudita. I venti della politica internazionale sono cambiati ed ora è l’Arabia Saudita ad essere sotto pressione. La reazione impulsiva degli attuali governanti sauditi sarebbe quella di “escalate – alzare il livello” sempre di più e di combattere l’Iran ovunque sia presente, come in Iraq, Siria e Libano, o anche dove non è presente come nello Yemen.

Mentre i sauditi gridano che l’Iran sta appoggiando gli Houthi in Yemen, non esiste la benché minima prova di questa loro affermazione. Non è stato trovato nessun iraniano e nessuna arma iraniana. Gli Houthi che i sauditi stanno combattendo nello Yemen non sono sciiti come gli iraniani, anzi sono più vicini ai Sunniti islamici che agli iraniani della 12ª Shia. Non c’è nessuna prova che gli Houthi abbiano ricevuto qualcosa dall’Iran e tutte le storie sulle spedizioni di armi iraniane verso lo Yemen si sono rivelate false.

Adesso pare che le cose stiano cambiando.

Dopo l’uccisione di al-Nimr alcuni estremisti iraniani hanno organizzato la folla che ha preso d’assalto e saccheggiato l’ambasciata saudita di Teheran. E’ stato un attacco a quello che la gente vede nella politica di appeasement del Presidente iraniano Rouhani. E’ stato stupido da parte dell’amministrazione Rouhani il non aver previsto una mossa di questo genere e non aver aumentato la protezione dell’ambasciata. Così ora si fanno in quattro per scusarsi per l’incidente, ma non serve a niente.

I sauditi hanno rotto le relazioni diplomatiche con l’Iran e hanno fatto pressioni sul Bahrain e sul Sudan perché facessero lo stesso. I governanti del Bahrein hanno bisogno della protezione saudita e il Sudan ha bisogno del denaro saudita. Gli Emirati Arabi Uniti hanno solo abbassato il livello della loro presenza diplomatica a Teheran da ambasciatore a incaricato d’affari. È interessante notare che gli altri paesi del Golfo non hanno seguito la decisione saudita. I sauditi hanno anche bloccato tutti i voli civili tra l’Iran e l’Arabia Saudita e hanno proibito ai loro cittadini di visitare l’Iran.

I rapporti di affari tra i due paesi saranno bloccati ma i pellegrini iraniani in pellegrinaggio alla Mecca saranno ancora benvenuti.

Non è chiaro dove vogliano arrivare, c’è qualcosa che potrebbe fare ragionevolmente l’Iran, di modo che i governanti sauditi possano ritirare queste misure senza perdere la faccia?

Questa infatti è stata un’altra mossa impulsiva e sbagliata che ha fatto male solo al popolo saudita e alla reputazione internazionale della famiglia che governa.

Ma aspettiamoci mosse ancor più stupide. I sauditi probabilmente faranno salire il livello di questa guerra per procura contro l’Iran in Siria e probabilmente anche in Iraq, offrendo più armi e più appoggio finanziario a tutti gli jihadisti del conflitto. Un nuovo governo in Libano – quello su cui l’Iran e l’Arabia Saudita si erano appena messi d’accordo – ora è di nuovo in alto mare. I sauditi cercheranno anche di intensificare la lotta contro gli Houthi e contro l’immaginario sostegno iraniano allo Yemen. Ma dopo nove mesi di bombardamenti sulle costruzioni dello Yemen, c’è rimasta solo la polvere e ormai c’è poco da “alzare il livello”. Tutti gli attacchi di terra fatti sia dai sauditi che dai vari emissari che hanno assoldato sono arrivati ad un punto morto.

Quindi questo è il momento in cui l’Iran può rispondere alzando il livello. Ha la tecnologia e il know-how per fornire agli Houthi alcuni dei suoi missili pesanti, missili che potrebbero consentire di centrare dei punti specifici di obiettivi sauditi. Tutto il sud dell’ Arabia Saudita diventerebbe così un poligono di tiro per gli Houthi e l’Arabia Saudita dovrebbe implorare la pace o evacuare parti significative del paese.

L’esecuzione di al-Nimr e l’aver sviato l’attenzione del popolazione saudita dal conflitto con l’Iran aiuterà i governanti sauditi nel far calmare i disordini interni, dall’altro lato però l’escalation sta arrivando a un livello di costi politici internazionali molto alto e potrebbe finire – se arrivassero i missili agli Houthi – a far aumentare anche quei problemi interni che i sauditi, come prima cosa, avevano cercato di scongiurare.

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Fonte :http://www.moonofalabama.org 4 gen. 2016

Link :http://www.moonofalabama.org/2016/01/the-saudi-w ar-on-everything-iran-may-bounce-back-as-houthi-missiles.html

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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