L'ETERNO BALLLETTO DELLE STRAGI E DEI MISTERI D'ITALIA

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DI HS

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“Sii forte, mia dolcissima,
in questa prova assurda
e incomprensibile.”

Dall’ultima lettera di Moro dalla prigione “brigatista” alla moglie Nora

Come volevasi puntualmente dimostrare – per chi non lo avesse ancora capito – la commemorazione delle vittime delle stragi e del terrorismo andata in scena in Transatlantico il fatidico 9 maggio si è rivelata l’ennesima fiera della vacuità, dell’ovvio, dell’ipocrisia e della retorica rassicurante e a buon mercato con il concorso di tutta l’Italia che, in un modo o nell’altro, veramente conta… Un grottesco e assurdo balletto di personaggi che, ormai, indossano solo maschere pur di non lasciare trapelare che, dietro, alberga un vuoto orrido e agghiacciante, specchio di un Vuoto di Potere e di una gravissima e lacerante ferita nel tessuto istituzionale e sociale difficilmente rimarginabile.

Par ancora di sentirli i corifei che celebrano le solide basi di una democrazia sempre salda e ban piantata sul terreno dei sacrosanti principi costituzionali… Ma il vizio, paradossalmente, affonda le radici nella nostra Repubblica, così trasandata e sgangherata che, nei momenti si stasi e stabilità, mette pure tenerezza. Perchè la verità vera, la verità che non si vuol pronunciare dietro al comodo schermo dei cosiddetti “misteri d’Italia” è che la nostra è sempre stata una democrazia sotto tutela, una democrazia con puntate alla testa le pistole di quelli che un pò semplicisticamente chiamiamo i “poteri forti”, ovvero i veri poteri, più o meno invisibili… Gli americani e i loro alleati israeliani e nella NATO – e, quindi i relativi servizi segreti e speciali addestrati alle operazioni “sporche” clandestine e coperte -, il Vaticano, la massoneria – una rete internazionale di rapporti e relazioni ad alto livello e, significativamente, in gran parte sotto l’influenza angloamericana -, Cosa Nostra con i suoi due rami italoamericano e siculo e le altre mafie territoriali del nostro paese… Senza dimenticare i grandi gruppi finanziari, industriali, imprenditoriali autoctoni e stranieri operanti nel nostro paese. Di questa poco allegra masnada… Di queste cricche di alto e altissimo livello, i politici di prime, seconde, terze repubbliche sono stati i terminali e questo ha fatto sì che ne venissero accentuati i tratti corrotti e mafiosi. La classe politica di questo paese ha barattato la propria integrità – ma più semplicemente si è venduta – per assecondare gli interessi forti dei “poteri forti”. Pensate che tutto questo non abbia nulla a che fare con le stagioni delle stragi indiscriminate, degli attentati mirati, dei terrorismi di varia matrice e di vario colore compreso quello mafioso ? La verità non si vuole dire perchè non conviene, non fa bene alla stabilità, disturba i sonni dei potenti e causa qualche mal di pancia. La commemorazione di quest’anno è stata furbescamente fatta precedere dalla decisione del nostro giovane e rampante premier di rimuovere il “Segreto di Stato” dagli atti riguardanti le stragi da piazza Fontana fino al Rapido 904, ma l’impressione più netta è che si voglia certificare definitivamente la versione ufficiale che, da oltre trent’anni viene diffusa e accettata senza il minimo senso critico fino a trasformarla nella nuova religione di stato – ma quale stato ? -. Forse non occorre neanche la dissoluzione del “segreto” per comprendere quello che è successo in tutti questi anni ma basta quel che abbiamo a nostra disposizione per avvertire che nulla quadra nella versione ufficiale…

Come se non bastasse ancora una volta il Presidente della Camera Laura Boldrini ha ripetuto la litania sulla presenza nel nostro paese dei servizi “deviati”, di forze oscure che hanno tramato contro la democrazia depistando e fuorviando le indagini sulle stragi e il corso normale della Giustizia. Ma , Sant’Iddio, si riveli una buona volta e fuor dai denti chi ha “deviato” il “normale” operato dei servizi segreti, chi si è giovato dello zelo criminoso di ufficiali e funzionari felloni… Piccolo particolare i “traditori” e i felloni occupavano i vertici dei servizi segreti del Ministero della Difesa e degli Interni, dell’Esercito, dell’Arma dei CC, della GDF, ecc… Non erano “quadri” di medio o infimo livello. Dai tempi del generale De Lorenzo – quello del Piano SOLO – e per circa vent’anni tutti gli alti comandi dei servizi segreti erano affiliati alla famigerata loggia coperta Propaganda Due di cui si è sempre tentato e voluto minimizzarne la portata… Comici golpisti da operetta, sordidi faccendieri al servizio delle mafie, semplici affaristi e trafficoni… I vari Allavena, Miceli, Maletti, D’Amato, Santovito, Musumeci – nomi che ricorrono nelle grandi inchieste sulle stragi e sul terrorismo – erano formalmente i capi operativi dei servizi segreti ed erano tutti targati P2. Non solo… All’epoca erano affiliati alla loggia anche il numero uno e il numero due della CIA in Italia, impegnati nella riorganizzazione rete paramilitare NATO STAY BEHIND in Italia. Secondo un autorevole ufficiale del SISMI e – ovviamente – iscritto alla P2, l’ammiraglio Viviani, i due agenti americani reclutavano “gladiatori” fra i piduisti. L’importazione “americana” è stata confermata da un celebre ex Ministro degli Interni, ex Presidente del Consiglio, ex Presidente della Repubblica e “gladiatore” confesso il quale ha rivelato che la P2 era stata istituita presso una base NATO e, di fatto costituiva un gruppo misto di militari e civili al servizio degli yankees. Nei fatti, un agile ed efficacie strumento per controllare e orientare il paese in un periodo in cui l’opinione pubblica stava scivolando pericolosamente a sinistra con l’avanzata elettorale del PCI e il Compromesso Storico auspicato da Moro e Berlinguer. La pistola puntata alla tempia… Varie testimonianze rilasciate in sede di Commissione Parlamentare hanno posto ai commissati l’attenzione sul fatto che il Venerabile Licio Gelli fosse di casa presso l’Ambasciata statunitense e che molti politici di rango – come il socialista Craxi e il socialdemocratico Longo – si rivolgessero a lui per essere introdotti presso quegli ambienti dell’ambasciata che contavano e che contano… Allora di che cosa stiamo parlando ? Le fortune di Gelli e della P2 iniziarono negli anni Sessanta, quando fu raggiunto l’accordo fra la massoneria di Palazzo Giustiniani e i “fratelli” americani sottoscrivendo protocolli di impegno anticomunista. Contemporaneamente venivano impiantate logge presso l’Ambasciata americana – la Colosseum – e nelle maggior parte delle basi militari americane e NATO sulla penisola. La P2 è stata l’espressione più visibile di questa massoneria “atlantica”, militare e coperta e quando è venuta alla luce ed è stata smantellata, non ha prodotto reali terremoti di sorta. Gli effetti indesiderati sono stati attutiti e assorbiti agevolmente… Il piduismo è sopravvissuto alla P2 e ne è testimonianza il fatto che il Piano di Rinascita Democratica sia rimasto la stella polare delle classi dirigenti finanziarie, politiche e militari di questo paese, con una fortissima impronta “anglosassone”.

Mi perdoni il lettore se mi ripeto fino alla noia e alla nausea…

Di fatto i vari piduisti – Allavena, Miceli, Maletti, D’Amato, Santovito, Musumeci, ecc.. – i vertici dei servizi segreti del Ministero della Difesa e degli Interni, dell’Esercito, dell’Arma dei CC, della GDF, ecc… hanno depistato, inquinato, fuorviato le indagini e le inchieste giudiziarie in maniera sistematica. Hanno nascosto informazioni, occultato documenti, subornato testimoni – quando non sono stati “presumibilmente” eliminati – e i motivi per cui hanno agito in tal modo – costante, ripetuto e standardizzato prima e anche dopo la P2 – non possono essere molti… Dal canto suo, tranne le eccezioni, i magistrati e gli inquirenti si sono limitati a prendere atto delle condotte omissive e, sostanzialmente, accettarle nella maggior parte dei casi. Infatti non è certo un caso se, ad esempio, il Tribunale di Roma è stato ribattezzato il “porto delle nebbie”, luogo in cui le inchieste e gli scandali più scabrosi e scottanti vengono insabbiati per input politico. Chi ha buona memoria si ricorderà come il sempiterno e Divo Giulio Andreotti si fosse giovato dei servizi di un giovane magistrato che rispondeva al nome di Claudio Vitalone per disinnescare la potenziale miccia rappresentata dalle inchieste sui tentativi di golpe – Borghese, “Rosa dei Venti e il cosiddetto golpe “bianco” del trinomio Sogno – Pacciardi – Cavallo -. In buona sostanza le funzioni di polizia giudiziaria sono state controllate e in una certa misura dirette dai “piduisti” – questa volta intendendo tale termine nell’accezione più ampia – o chi per loro…

Lo schema operativo che si ripete in un buon numero di azioni stragiste e terroristiche – con il corollario di insabbiamenti, depistaggi e inquinamenti – lascia trasparire l’impronta di protocolli segreti per le operazioni clandestine. Vien da chiedersi quali fossero i codicilli – tuttoggi segreti – dei Protocolli NATO siglati e sottoscritti fra gli USA e i loro alleati nel lontano 1949… Quali dispositivi scattavano in occasione delle operazioni “coperte” ? Come mai, in maniera sistematica, i reperti balistici sugli esplosivi, sulle armi e sulle munizioni adoperate nelle stragi e negli attentati eccellenti sono spesso stati occultati e manipolati ? Si trattava delle dotazioni militari della STAY BEHIND occultate in appositi arsenali naturali clandestini o nelle caserme dell’Esercito e dei CC ? Vi erano stipate anche quelle armi – magari di fabbricazione sovietica e cecoslovacca – provenienti dai traffici di armi internazionali ? Secondo un ex contractor CIA, l’Agenzia – con il concorso della P2 e di Cosa Nostra italoamericana e siciliana – trafficava armi e droga per alimentare – soprattutto in Italia – il terrorismo di ogni matrice e colore nel quadro delle operazioni di destabilizzazione per la stabilizzazione (l’operazione CHAOS ?). La loggia coperta di Gelli e Ortolani avrebbe svolto un ruolo di tutto rispetto anche e soprattutto nel riciclaggio degli introiti di quei traffici e, naturalmente, il pensiero va alla triade della finanza “massonico – vaticana” formata da monsignor Marcinkus (IOR), dal bancarottiere siculo Sindona – punto di riferimento per il riciclaggio dei proventi dei commerci di stupefacenti di Cosa Nostra – e dal Presidente del Banco Ambrosiano Calvi, figura centrale nella scalata piduista al maggiore quotidiano del Paese il Corriere della Sera. Significativamente due di questi sono stati “suicidati” in circostanze misteriose, mentre il terzo, tutelato dal Vaticano, ha prrogressivamente perduto la sua enorme influenza…

Non stupisce, allora, che i vari attori di queste vicende criminose – agenti segreti, massoni, mafiosi, sicari, terroristi, malavitosi, ecc… – abbiano mantenuto sostanzialmente un atteggiamento reticente con qualche significativa eccezione come il “nero” Vincenzo Vinciguerra e il “rosso” Alberto Franceschini. Quello che, invece, fa più male è vedere molti familiari di quelle vittime la cui memoria si può solo onorare facendo completa luce su tutte le stagioni dei “misteri d’Italia” partecipare al consueto e squallido teatrino allestito proprio per chiudere qualsiasi porta alla ricerca della verità. Se fossi nei loro panni eviterei di
concedermi e prestarmi a queste strumentalizzazioni , perchè la ricerca della verità è sofferenza e dolore e, certamente, rinuncia a determinati tipi di carriera e rendite di posizione. Ma veramente se la sentono di percorrere questa strada, questo tunnel fino in fondo ?

Sono trascorsi molti anni da quando Pasolini scriveva di “sapere” pur non disponendo nè di indizi, nè di prove…

Dopo tutto questo tempo sono comparsi gli indizi e, forse, anche le prove…

Siamo noi che dobbiamo mettere ordine nel caos apparente di fatti apparentemente scollegati e dotarci finalmente di “occhiali” interpretativi per cogliere quel che un tempo ai più sfuggiva…

E’ certo, invece, che, come giustamente rilevava il grande poeta friulano, la Verità non si concilia con la pratica politica e, quindi, la pratica del potere con tutte le sue convenienze e i suoi interessi…

La Verità circola fuori dal Palazzo e da tutti i suoi riti, la sua retorica e la sua falsa e artificiosa sacralità…

E noi siamo lì…

A soli due passi…

HS

Fonte: www.comedonchisciotte.org

11.05.2014

PS: nel giorno in cui venne “trovato” il cadavere ancora caldo di Aldo Moro, venne assassinato dalla mafia il coraggioso e creativo militante di Democrazia Proletaria Peppino Impastato, allestendo una messinscena che lo presentasse come un “protobrigatista” nell’atto di compiere un attentato ferroviario. E’ noto come le indagini successive vennero vergognosamente manipolate secondo una consuetudine dura a morire, come abbiamo visto… Le autorità coprirono i “picciotti” del potente boss Tano Badalamenti, capomandamento di Cinisi. Certo, la tempistica dell’assassinio di Impastato è straordinaria se il delitto venne compiuto proprio nel giorno in cui venne “giustiziato” Moro. Questo fatto oscurò inevitabilmente l’altro e, allora, viene solo da chiedersi: ma Cosa Nostra – i “picciotti” comandati da don Tano – sapevano della tragedia che stava per compiersi nella capitale ? Bell’interrogativo…

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