“L’ARIA FRITTA MALE ALLA SALUTE”. IL GOVERNO ALL’ATTACCO FRONTALE DI M5S. MA UN MOTIVO C’E’.

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DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
Libero pensiero

I detrattori del M5s, che sostenevano l’inutilità del lavoro in parlamento degli eletti del movimento, e che per mesi ci hanno spiegato quanto fosse irrisoria la loro presenza -se non per il chiasso gossip alimentato dalla stampa- purtroppo avevano torto.
E’ il paradosso dei nostri tempi: magari avessero avuto ragione.
Se così fosse stato, allora avrebbe voluto dire che avevamo mandato in parlamento un’allegra combriccola di inutili chiacchieroni, nè dannosi nè utili, e i loro colleghi dei partiti avrebbero potuto serenamente sbeffeggiarli, irriderli, e magari finirci a prendere una pizza insieme.Se fosse andata così, allora avrebbe voluto dire che chi gestisce il governo, invece, lavora, si preoccupa e si occupa dei guai della collettività, lavorando sodo per noi.

Non è andata così.

Negli ultimi due giorni, insieme, i deputati del PD e del PDL si sono letteralmente scatenati alla tivvù, sui giornali e sui social networks (pagine vere e finte su facebook, troll a pagamento, servi sciocchi e clientele varie) per attaccare il M5s con toni sempre più virulenti, sempre più aggressivi.
Ieri, in “transatlantico”, verso le ore 11, l’on. Boccia del PD dichiarava come la sola presenza dei colleghi del M5s è una minaccia per la stabilità della democrazia, mentre, al suo fianco, la deputata del PDL Manuela Repetti sosteneva che i deputati del M5s sono degli irresponsabili che stanno trascinando il paese alla rovina.

Queste due affermazioni sono utili. Ci avvertono della scelta di comunicazione che stanno cercando di allestire per il prossimo autunno, in modo tale da poter sostenere che il dissesto economico, politico, etico, culturale, morale del paese, è il frutto del comportamento degli eletti M5s e che loro è la responsabilità.

Più tardi, nel corso della trasmissione “Transatlantico” in onda su Rainews24, alle ore 19, l’onorevole Giorgio Scanu, eletto nella Regione Sardegna nelle fila del PD, diceva, a proposito dei suoi colleghi del M5s, che non si può rimanere in silenzio, per dovere civico, di fronte a un atteggiamento rivolto soltanto a uno scopo: la balcanizzazione dell’aula, dato che l’unico obiettivo di questi deputati consiste nel gridare a uno scandalo che non c’è, con un atteggiamento che va detto, perchè è il momento di dirlo, che è sempre costantemente offensivo e perfino violento, denunciando pertanto la propria posizione anti-democratica.

Apprendiamo, così, che oltre a essere irresponsabili, sono anche violenti.

Accanto a lui, l’on. Prestigiacomo del PDL ha suggerito anche la soluzione. Dopo aver applaudito il collega sostenendo di sottoscrivere ogni sua parola, ha dichiarato che è necessario attuare immediatamente ogni dispositivo che la Legge  mette a disposizione in aula e nelle commissioni per mettere questi qua (ndr. i loro colleghi, parlamentari dell’opposizione) nelle condizioni di non poter più intervenire, nè  fare danno inceppando il meccanismo.

La massima perla è stata prodotta da Mariano Rabino, eletto nella Lista Civica Monti, il quale, questa mattina, nel corso della trasmissione coffeebreak in onda su La7, ha definito il M5s una compagine di irresponsabili gestita da un ayatollah.

Abbiamo quindi avuto un’altra informazione, di cui già stavano arrivando dei chiari echi: siamo passati dalla fase della denigrazione, calunnia, diffamazione, isolamento, a quella della identificazione degli attivisti di M5s come soggetti irresponsabili, violenti, e forse anche terroristi, dato che sono guidati da un ayatollah, termine questo che in Asia Minore e nelle nazioni mussulmane indica semplicemente “un religioso di professione” ma da noi, invece, nell’immaginario collettivo è immediatamente incorporato come sinonimo di terrorismo talebano.

L’intervista a Scanu ha toccato un livello di così profonda degradazione (il deputato è un omone fisicamente molto corpulento, quindi le sue parole avevano un impatto ancora più forte) da spingere il moderatore a intervenire per calmarlo, cercare di annacquare questa aggressività inconsulta, e alla fine gli ha tolto la parola. E’ un professionista di lungo corso, una persona per bene, forse vicino alla pensione, e la sua aria mesta e afflitta era un chiaro indice dello stato della comunicazione in questo paese. Mi ha fatto pensare che neppure lui si aspettava di vedere, insieme, deputati del PDL e del PD abbracciati amorevolmente nel sostenere la “vergognosa immoralità” del comportamento pentastellato.

Ma perchè tutto ciò?

Per un motivo molto semplice: si sta discutendo in aula il cosiddetto “Decreto Legge del Fare per il rilancio dell’economia e dello sviluppo”. Un nome bellissimo, da fare invidia a John Maynard Keynes.
Se avesse anche un solo rigo dedicato alla realtà del paese, varrebbe la pena votarlo.
Il problema è che, in tale decreto, non mi pare che esista nulla che affronti o risolva nessuno -in nessun campo, segmento, àmbito, dimensione- dei seri problemi della nazione: lavoro, occupazione, welfare, povertà, tasse, gestione del credito, sistema bancario.

Come prevede la Legge, il governo ha redatto un testo e lo ha sottoposto allo studio e al vaglio della specifica commissione parlamentare, il cui compito consisteva nell’accettarlo così com’era oppure immettere degli emendamenti suggeriti dai membri della commissione. A quel punto, il testo finiva in aula e il governo apriva un dibattito tra tutte le forze presenti in parlamento per chiedere una discussione e un voto su quegli emendamenti. Il M5s, dopo aver letto queste paginette piene di nulla ha proposto 803 emendamenti. “Troppi, ragazzi, voi siete matti!” hanno risposto dalla presidenza del consiglio. In realtà è vero. E così sono stati ridotti a 75. “Ancora troppi, non ci stiamo nei tempi”. Qualche mugugno, ma ha vinto l’efficienza pragmatica. Sono stati ridotti a 8, ciascuno dei quali lungo dieci/venti righe. Per poterli presentare in aula era necessario un tempo tra i 7 e i 17 minuti complessivi. Da 803 a 8 si era arrivati dopo una trattativa tra eletti di M5s e governo: erano state date ampie garanzie.
Una volta che sul suo tavolo è arrivata la delibera ufficiale che cancellava 795 emendamenti proposti dalla più grossa forza di opposizione parlamentare, lasciandone soltanto 8, Enrico Letta si è consultato con Alfano  e alla fine ha dichiarato e ha fatto dichiarare a Dario Franceschini,  che questo decreto del fare è talmente importante che non si può correre il rischio di rimanere ingabbiati nelle pastoie dell’iter parlamentare; di conseguenza, nel nome della responsabilità nazionale -perchè noi siamo al servizio del paese- sul decreto del fare chiederemo la fiducia alla Camera, cancellando quindi automaticamente ogni emendamento ed evitando perdite di tempo per inutili discussioni bizantine. Noi qui lavoriamo.

Fine.

Se la Democrazia Cristiana si fosse comportata così nel 1973 nei confronti di 8 emendamenti proposti dal PCI, sarebbero scesi in piazza i sindacati, ci sarebbe stato uno sciopero generale a tutti i livelli, e alla fine sarebbe stata costretta, almeno, a discuterne in aula.

In questo “decreto del fare” ci sono pagine e pagine di parole ampollose, vuote e inutili.

E’ meglio che dica ciò che, secondo me, NON c’è:

1). Non esiste nessun dispositivo, norma, progetto, legge, che dichiari e garantisca che verrà rispettato il decreto del precedente governo Monti, varato lo scorso aprile, che annunciava l’immediato pagamento di 40 miliardi di euro alle aziende PMI creditrici, alcune delle quali in attesa di essere saldate da 30 mesi. Ci si rimette a Saccomanni.
2). Non esiste nessun dispositivo, norma, progetto, legge, che prenda atto e parli dell’esistenza della povertà in Italia, e si occupi dello stato di indigenza di quasi 10 milioni di italiani, proponendo uno straccio di idea che vada a migliorare le esistenze di questi nostri concittadini di un angolo, di un grammo o di un euro. Nulla.
3). Non esiste nessun dispositivo, norma, progetto, legge, che parli di investimenti da parte dello Stato al fine di produrre lavoro e occupazione e quindi mostrando e dimostrando come avviene e si verifica la ripresa.
4). Non esiste neppure menzione sull’annoso problema dell’Iva, poichè “come stabilito la decisione è stata rinviata al 15 settembre”.
5). Non esiste neppure menzione sulla spada di Damocle dell’aumento dell’Iva al 22% poichè “come stabilito la decisione è stata rinviata al 1 ottobre”.
6). Non viene neppure menzionata, e quindi non sottoposta all’attenzione pubblica, la necessità di varare un piano di sostegno socio-economico relativo alla costituzione del varo di un piano preventivo del reddito di cittadinanza per cercare di arginare, contenere, affrontare l’enorme disagio sociale che esploderà il prossimo autunno.
7). Non esiste nessun dispositivo, norma, Legge, che abbatta gli esorbitanti costi della burocrazia statale, della politica istituzionale, tesa ad arginare la voragine dei conti pubblici che aumenteranno.
8). Non esiste nessun riferimento alla necessità impellente di varare una nuova Legge elettorale “poichè è stato precedentemente stabilito di affidare un mandato di esplorazione costitutiva a uno specifico comitato di saggi, composto da 38 membri, che dovranno esprimersi in materia entro e non oltre il 3o novembre del 2014”.
9). Non esiste nessun riferimento, dispositivo, norma, Legge, che affronti la necessità inderogabile di affrontare in sede parlamentare ed esecutiva la gestione del sistema bancario italiano.
10). Non esiste neppure un riferimento nè un’analisi, nè un dato nè una informazione, relativa ai 2.356 enti statali inutili che assorbono ogni anno la spesa corrente di circa 40 miliardi di euro, senza produrre alcun risultato, alcun effetto, nessuna soluzione, se non per gli assunti e le loro famiglie.
11). Non esiste nessun dispositivo, riferimento, norma, Legge che vari un “piano Lavoro” al fine di aggredire la malapianta della disoccupazione.
12). Non esiste nessun dispositivo, riferimento, norma, Legge che affronti il problema del costo esorbitante dello Stato (circa 3 miliardi di euro all’anno) derivante dalla sovvenzioni nei confronti dell’editoria, della comunicazione mediatica, di enti culturali che esistono soltanto sulla carta.
13). Non esiste nessun dispositivo, riferimento, norma, Legge che affronti e si occupi del sistema turistico-alberghiero dell’Italia, considerandolo un settore strategico e trainante dell’economia nazionale.

Gli 8 emendamenti di M5s parlavano, invece, di tutto ciò.
L’obiettivo degli eletti consisteva nell’inchiodare tutti i deputati alle loro singole responsabilità dinanzi al paese. Costringere i deputati di ogni partito a spiegare in aula dinanzi al paese perchè non vogliono varare un reddito di cittadinanza, perchè non vogliono abolire le fondazioni bancarie, perchè non vogliono dividere il sistema bancario tra banche d’affari speculative e banche commerciali creditizie, perchè non vogliono neppure intaccare il problema della disoccupazione, perchè non vogliono investire risorse dello Stato per rilanciare l’economia, perchè non si vogliono occupare dell’esistenza della povertà, perchè non vogliono investire nel turismo, nella cultura, nell’istruzione.

Su tutto ciò, ci sarà soltanto un macabro silenzio.

“Il mio governo si distinguerà per il fatto che non procederà, come gli altri governi che mi hanno preceduto, a suon di fiducia, perchè la trasparenza e il dibattito in aula sarà il motore principale del mio esecutivo”.

Così, aveva dichiarato Enrico Letta presentando il suo governo il giorno della sua nascita.

Così stanno le cose.

La responsabilità, a questo punto, è al 100% -in sede parlamentare- nelle mani di coloro che lo sostengono.
A livello di cittadinanza, la responsabilità è, al 100%, nelle menti di coloro che ancora credono a queste persone.

Sulla prima pagina del mio quotidiano surreale, oggi, la notizia che viene dall’Onu, a New York, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che recita così:

“E’ ufficiale. L’Oms dichiara che l’aria fritta è dannosa per la salute: procura cancro sociale terminale”.

Buona televisione a tutti.
E pensiamo alla nostra salute.

Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/
Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/07/laria-fritta-fa-male-alla-salute-il.html
24.07.2013

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